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Il caso Subnautica 2 rimandato al 2026: licenziati i fondatori per il bonus da 250 milioni, Krafton smentisce

Lo sviluppo di Subnautica 2, attesissimo seguito del survival acquatico firmato Unknown Worlds, è ufficialmente entrato in acque agitate. Il gioco, inizialmente previsto per il 2025, è stato posticipato al 2026, subito dopo il gameplay reveal del gioco. Una decisione che, dietro la facciata della “qualità”, cela tensioni interne, licenziamenti eccellenti e ora persino una causa legale multimilionaria.

La comunicazione è arrivata direttamente da Krafton, publisher del titolo, che ha giustificato il rinvio con la necessità di ulteriori rifiniture. “Vogliamo rispondere ai feedback ricevuti nei playtest e ampliare il gioco con nuovi biomi, strumenti e una trama più profonda“, ha dichiarato lo studio. Ma la versione ufficiale vacilla sotto il peso di un’inchiesta condotta da Bloomberg e delle dichiarazioni degli ex-fondatori di Unknown Worlds, recentemente licenziati.

Infatti, poco prima dell’annuncio del rinvio, i tre volti storici dello studio, ovvero il CEO Ted Gill, e i co-fondatori Charlie Cleveland e Max McGuire, sono stati rimossi dai loro ruoli. A sostituirli è arrivato Steve Papoutsis, ex-CEO di Striking Distance (The Callisto Protocol). In un post su Reddit, Cleveland ha definito il rinvio “una decisione imposta dal publisher“, rivelando che Subnautica 2 era già pronto per l’accesso anticipato e che la scelta di posticiparlo è stata presa senza il consenso del team originale.

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Il nodo del bonus da 250 milioni per lo sviluppo di Subnautica 2

Secondo il report, l’acquisizione di Unknown Worlds da parte di Krafton nel 2021 includeva una clausola earn-out da 250 milioni di dollari, da corrispondere qualora lo studio avesse raggiunto determinati obiettivi economici entro il 2025. Il rinvio al 2026 renderebbe ora irraggiungibile tale soglia, facendo saltare volontariamente il bonus, che secondo le fonti sarebbe stato distribuito anche tra molti membri del team. Papoutsis ha negato ogni collegamento tra il rinvio e l’earn-out, affermando che la decisione “non ha nulla a che vedere con il bonus” e che “entrambe le parti non erano allineate sulla tempistica dell’uscita”.

Addirittura Krafton sostiene che i fondatori sarebbero stati licenziati perché non avrebbero rispettato le soglie massime concordate e avrebbero causato ritardi interni. Purtroppo, la tempistica sul rinvio e il fatto che “casualmente” faccia saltare la clausola concordata durante la vendita dello studio, non mette Krafton in una posizione credibile e continua a sollevare dubbi sul vero intento del posticipo. La vicenda ha preso una svolta ancora più aspra con l’annuncio di una causa legale da parte degli ex-fondatori di Unknown Worlds contro Krafton.

In una lettera aperta, Charlie Cleveland ha parlato a nome dei tre sviluppatori, affermando di essere stati estromessi per motivi economici e accusano Krafton di aver manipolato la tempistica del lancio per evitare il pagamento del bonus. “Abbiamo intentato una causa contro Krafton. Subnautica è stato il lavoro della nostra vita e non lo abbandoneremmo mai volontariamente, né abbandoneremmo l’incredibile team che ha costruito questo gioco con il cuore“, si legge nella dichiarazione. Gli ex-dirigenti respingono anche le accuse di Krafton, secondo cui sarebbero stati rimossi per ritardi nello sviluppo, reiterando il fatto che Subnautica 2 sia pronto per l’accesso anticipato e che il ritardo non è dovuto a problemi tecnici.

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Nel frattempo, la community si è spaccata, con alcuni utenti che hanno rimosso il gioco dalla propria lista dei desideri di Steam in segno di protesta, mentre altri continuano a sostenerlo. Subnautica 2 resta comunque il secondo gioco più desiderato su Steam, subito dopo Hollow Knight: Silksong. C’è da dire, però, che il numero di utenti che sono andati in supporto dei creatori originali, lanciando una vera e propria campagna contro l’acquisto futuro di Subnautica 2, è molto più elevato, con interi post su Reddit e su altre piattaforme con il messaggio chiaro di non supportare queste pratiche losche.

Il caso Subnautica 2 mette in luce un conflitto sempre più comune nell’industria videoludica tra esigenze creative e logiche aziendali. Se da un lato Krafton rivendica il controllo editoriale per migliorare il gioco, dall’altro i creatori originali parlano di un vero e proprio sabotaggio economico. La causa legale potrebbe portare a nuove rivelazioni nei prossimi mesi, ma per il momento è certo che il viaggio verso le profondità oceaniche di Subnautica 2 sarà più lungo e turbolento del previsto.

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Leggi anche: Ubisoft aggiorna il suo EULA inserendo una clausola che prevede la “distruzione” dei giochi

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Andrea Moffa

Andrea Moffa

Eroe numero 50 di Overwatch 2. Appassionato di notizie videoludiche. Esploro e condivido le avventure e le ultime info di questo mondo in continua espansione.

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