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Ecco Ugo, il primo pipistrello italiano tracciato via GPS

Il viaggio di Ugo, un pipistrello maschio della specie Nyctalus leisleri, rappresenta una svolta nella ricerca italiana sulla fauna notturna. Dotato di un localizzatore GPS ultraleggero, questo piccolo esploratore sta attraversando l’Appennino pistoiese, la periferia di Firenze e fino a Empoli, regalando agli scienziati dati preziosi sugli spostamenti di questi animali così sfuggenti. L’iniziativa è frutto di una collaborazione internazionale tra il CNR-Iret, il Max Planck Institute of Animal Behaviour e lo staff dell’Oasi Dynamo, una riserva naturale del WWF situata nel cuore dell’Appennino.

Il dispositivo, del peso di circa un grammo e incollato delicatamente sul dorso dell’animale con una colla non tossica, consente di raccogliere dati senza causare stress e senza dover ricatturare l’animale, poiché si staccherà da solo dopo 40-60 giorni. Ogni giorno o due, i ricercatori accedono a un portale web che riceve automaticamente le coordinate del volo di Ugo, monitorando così i suoi spostamenti dalla faggeta di montagna alla città. Ecco la prima immagine mostrata dal Consiglio Nazionale delle Ricerche del piccolino che aiuterà negli studi.

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Ecco Ugo, il primo pipistrello italiano tracciato via GPS 3

Dati e scoperte: cosa racconta un pipistrello in volo

Gli spostamenti registrati fino ad ora rivelano un percorso che si muove dalla montagna verso le zone urbane, passando per Pistoia e Firenze. Questa mobilità fornisce indizi preziosi sulle abitudini di foraggiamento e sulle rotte migratorie, elementi fondamentali per studiare l’impatto dei cambiamenti climatici e delle minacce derivanti dall’espansione urbana.

Il pipistrello, infatti, è un indicatore ambientale chiave, la sua presenza e i suoi comportamenti aiutano a comprendere la salute degli ecosistemi forestali e urbani. L’Oasi Dynamo, dove Ugo è stato catturato, si estende per oltre 1.000 ettari e ospita un ricco ventaglio di specie, dai lupi ai cervi, e vanta piante rare, sottolineando l’importanza di preservare questi habitat.

Il monitoraggio di Ugo è solo il primo passo. L’obiettivo futuro è quello di tracciare un numero maggiore di esemplari, soprattutto femmine, che tendono a muoversi di più e quindi potrebbero fornire dati ancora più completi sulle rotte migratorie. Questo permetterebbe di sviluppare strategie più efficaci per la conservazione della specie e della biodiversità in generale.

La collaborazione internazionale e l’uso di tecnologie avanzate come i GPS ultraleggeri segnano un’importante evoluzione nelle pratiche di ricerca naturalistica, permettendo di raccogliere informazioni senza disturbare gli animali e aprendo nuove prospettive per la conservazione ambientale.

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Ecco Ugo, il primo pipistrello italiano tracciato via GPS 4

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Andrea Moffa

Andrea Moffa

Eroe numero 50 di Overwatch 2. Appassionato di notizie videoludiche. Esploro e condivido le avventure e le ultime info di questo mondo in continua espansione.

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