Le origini dei supereroi più amati sono spesso rievocate con grande enfasi nei fumetti e nei film, ma quando questi personaggi subiscono più reboot nel corso degli anni, le stesse scene rischiano di risultare noiose o ridondanti. Batman, Spider-Man e Superman sono tre icone che hanno plasmato la cultura pop, con storie che molti ormai conoscono a memoria, dalla tragica morte dei genitori di Bruce Wayne al morso del ragno radioattivo su Peter Parker, fino al piccolo Kal-El spedito da Krypton verso la Terra.
Proprio su questo tema si è espresso James Gunn, regista e ora anche volto del nuovo DC Universe, che ha dichiarato in un’intervista a The Times di non sentire più il bisogno di rivedere sul grande schermo quei momenti iconici delle origini di questi personaggi. Gunn ha spiegato senza mezzi termini: “Non ho bisogno di vedere perle che volano in un vicolo quando i genitori di Batman vengono uccisi. Non ho bisogno di vedere il ragno radioattivo che morde Spider-Man. Non ho bisogno di vedere il piccolo Kal che arriva da Krypton in un piccolo razzo per bambini.” Le sue dichiarazione sottolineano una certa “stanchezza” nel veder ripetersi sempre le stesse storie, ma con una regia diversa.
Questa scelta riflette una volontà di innovazione e freschezza nelle narrazioni che riguardano personaggi la cui storia è ormai scolpita nella cultura di massa. Infatti, come ha fatto notare lo stesso Gunn, le ultime iterazioni cinematografiche hanno già in qualche modo evitato di raccontare da capo queste origini. La trilogia di Spider-Man prodotta da Sony Pictures ha evitato di mostrare il morso del ragno, preferendo solo menzionarlo di sfuggita. Allo stesso modo, The Batman di Matt Reeves ha accennato senza rappresentarla esplicitamente la tragica morte dei genitori di Bruce Wayne.

Un nuovo approccio per Superman e il futuro del DC Universe
Per quanto riguarda Superman, la situazione è simile ma con qualche novità. Nei film classici come Superman: The Movie, Superman Returns e L’uomo d’acciaio, la partenza di Kal-El da Krypton è sempre stata un momento centrale e simbolico. Tuttavia, nel reboot del DC Universe guidato da James Gunn, questa origin story non verrà mostrata. Il regista ha chiarito su Twitter che il film non è una classica storia delle origini, bensì racconta la vita di Clark Kent da giornalista a Metropolis, in un mondo dove i supereroi esistono già da circa 300 anni e sono parte integrante della storia umana.
Questa scelta narrativa si distanzia dalle formule tradizionali per offrire qualcosa di più maturo e inserito in un universo condiviso già consolidato. Il Superman di David Corenswet non sarà quindi un eroe che scopre i propri poteri o il proprio destino, ma qualcuno che già convive con la sua identità di supereroe. Questo implica un approccio più complesso e meno didascalico, che guarda a come i supereroi interagiscono con il mondo e la società, più che a come sono nati.
L’idea di Gunn rappresenta una svolta interessante per il cinema dei supereroi, un genere spesso accusato di ristagnare sui medesimi cliché e di ripetere sempre le stesse scene. Rivisitare storie note in maniera più innovativa e matura potrebbe essere la chiave per mantenere vivo l’interesse del pubblico e rinnovare personaggi ormai leggendari.
