Nelle ultime ore la scena social italiana si è infiammata per un caso che unisce gastronomia, YouTube e influencer marketing. Al centro del ciclone, l’hamburgeria aperta da Cicciogamer89, alias Mirko Alessandrini, in zona Trieste a Roma. Un progetto che sembrava destinato a cavalcare l’onda dell’entusiasmo dei fan, si è invece trasformato in una vetrina di critiche, accuse e dichiarazioni incrociate tra influencer. Il punto di rottura è arrivato con una recensione negativa pubblicata dalla foodblogger Giulia Crossbow, che non ha risparmiato critiche sulla qualità del cibo servito. La risposta di Cicciogamer non si è fatta attendere generando un mix di toni accesi, accuse e polemiche affidate ai social.
A gettare benzina sul fuoco ci ha pensato successivamente Franchino Er Criminale, noto per le sue recensioni gastronomiche senza peli sulla lingua (ma a quanto pare, con peli nei panini). Dopo aver visionato la polemica, ha deciso di testare il locale personalmente, e il risultato è diventato immediatamente virale. Tre hamburger ordinati, di cui uno bruciato e due, secondo lui, contaminati da peli. Il tutto documentato in un video girato in un parco pubblico, lontano dalla sede dell’hamburgeria di Cicciogamer89, dettaglio che non è passato inosservato. La reazione dei fan si è divisa tra chi grida allo scandalo igienico e chi sospetta una manovra orchestrata per screditare il locale e guadagnare visibilità.


Tra comunicati e community spaccate, il caso Cicciogamer è appena iniziato
Di fronte alla crescente attenzione mediatica, Cicciogamer89 S.r.l. e Star Kitchen S.r.l., le due società dietro il locale, hanno risposto con un comunicato stampa (diffuso anche su Instagram) dai toni istituzionali. Viene respinta ogni accusa, ribadendo la qualità delle materie prime e l’aderenza alle normative igienico-sanitarie. Viene anche sottolineato come non ci siano prove concrete che colleghino eventuali problemi al locale stesso, considerando che i panini nel video di Franchino sono stati consumati altrove e possibilmente alterati. Non mancano accenni alla possibilità di intraprendere azioni legali in caso di contenuti considerati lesivi per la reputazione dell’azienda.
Intanto, il web resta diviso. Da un lato, i sostenitori di Franchino e Giulia che mettono in dubbio la qualità del locale e difendono i due reputandoli professionisti che non si abbassano a certi complotti, dall’altro i fedelissimi di Cicciogamer89 che parlano di attacco mirato da parte di altri creator del settore food tirando in ballo il fatto che mezza Roma ha provato i suoi panini, senza lamentarsene. Tuttavia è bene specificare che nel panorama attuale, dove il confine tra contenuto, marketing e vita reale è sempre più sfumato, ogni recensione può diventare un’arma e una potenziale pubblicità negativa.
I social non sono più solo strumenti di comunicazione, ma veri e propri campi di battaglia dove reputazioni, business e visibilità si scontrano a colpi di stories e reaction. Sarà interessante osservare se questa bufera sarà solo un fuoco di paglia alimentato dal clickbait o l’inizio di una crisi reputazionale più profonda per Cicciogamer89, tra gli youtuber italiani più iconici. Di certo, la ristorazione ai tempi degli influencer richiede stomaco, social media management e una buona dose di nervi saldi.
