Un gesto fuori dal comune ha catturato l’attenzione del web mescolando spiritualità e cultura pop, quando un ragazzo ha fatto firmare al Papa una carta Pokémon. Il protagonista dell’impresa, diventato virale grazie a vari post su Instagram e sui social, ha mostrato con orgoglio la sua carta di Popplio, dedicata al Pokémon starter d’acqua di settima generazione, con tanto di autografo papale.
Gli scatti condivisi mostrano l’istante in cui avviene l’incontro con Papa Leone XIV, così come la carta autografata in primo piano. Per chi si fosse perso il motivo della scelta di Popplio, esso è molto semplice ve lo spieghiamo noi. In inglese, il nome del Pontefice si traduce in “Pope Leo”, pronunciato come Lio, quindi Popplio sta letteralmente per Papa Leone letto in inglese. Un gioco di parole casuale, certo, ma che rappresenta una trovata assolutamente geniale da parte del fan.
Il web non ha tardato a reagire, regalando alla vicenda il tono epico che meritava. “La carta è benedetta”, scrivono alcuni utenti tra meme e commenti entusiasti. Altri, su Threads e Reddit, scherzano sulla “nuova edizione sacra” delle carte da collezione. E non sono mancati quelli che, con spirito da vero fandom, hanno elevato il pontefice a “leggenda del gioco”, ribattezzandolo “the real one” per la sua spontaneità.



Quando Pokémon incontra la religione: un gesto che unisce fede e simboli moderni
Al di là del clamore mediatico e dell’ironia virale, l’episodio dice qualcosa di più profondo sul rapporto tra religione e nuove generazioni. L’immagine di sua santità che firma una carta Pokémon può sembrare un paradosso, ma rappresenta anche la capacità della nuova figura della Chiesa di comprendere e accettare i linguaggi della contemporaneità. In un’epoca in cui l’autorità spirituale sembra lontana dalle abitudini giovanili, episodi come questo avvicinano simbolicamente due mondi.
Negli ultimi anni la Chiesa aveva dimostrato una crescente apertura verso elementi della cultura pop, cercando punti di contatto con il linguaggio e i simboli delle nuove generazioni. Dai riferimenti a canzoni contemporanee fino ai dialoghi sul mondo videoludico, sportivo e digitale, si era delineato un percorso fatto di leggerezza, ironia e voglia di costruire ponti inediti. Episodi come quello della carta firmata dal Pontefice si inseriscono perfettamente in questa traiettoria, diventando simboli di una spiritualità che non rinuncia al sorriso.
