In Turchia chi fa satira su Maometto può andare incontro a pesanti conseguenze, e ora chi lavora a Leman – una testata satirica tra le principali del paese – lo ha appreso sulla sua pelle. In questi giorni la rivista ha pubblicato una vignetta satirica che si prende gioco del profeta fondatore della religione Islamica, mostrandolo assieme a Mosè mentre sono sospesi nell’aria tra una pioggia di proiettili e bombe, scena che richiama l’attualità della guerra tra Israele e Hamas nel Medio Oriente.
Maometto saluta Mosè con Salem Aleykum, un tipico saluto musulmano, con l’altro che gli risponde con il saluto ebraico Aleikhem Shalom. La vignetta è stata interpretata dai fedeli musulmani e dal governo guidato dal presidente Recep Tayyip Erdogan come una mancanza di rispetto nei confronti del profeta, causando inizialmente una vera e propria protesta che per poco non sfociava in un massacro.

Le proteste in Turchia contro una vignetta satirica
Una folla inferocita si è recata alla sede della redazione di Leman, situata al centro della città di Bosforo, dove ha tentato di forzare la porta dell’edificio e ha rotto le finestre con pietre e bastoni. A interrompere le violenze è stata la polizia, che in seguito ha arrestato non solo il vignettista, ma anche il proprietario della rivista, il caporedattore e del direttore responsabile accusandoli di “denigrare apertamente i valori religiosi“.
Fahrettin Altun, responsabile delle comunicazioni del governo Erdogan, ha definito Leman una rivista “immorale” per aver pubblicato la vignetta, sottolineando come gli insulti alla religione non possono essere mascherati da libertà di stampa. E anche la polizia è mandata oltre l’arresto: il ministro dell’interno Ali Yerlikaya ha pubblicato su X un video dove degli agenti schiacciano il vignettista su una scalinata, affermando che “questi individui spudorati saranno ritenuti responsabili di fronte alla legge“.

La satira è da sempre una forma di umorismo che si prende gioco anche di questioni delicate, ma a quanto pare in Turchia non è facile farla, considerato che negli anni diverse testate sono state prese di mira e poi chiuse. L’episodio potrebbe portare non solo a una possibile chiusura di Leman ma anche a un ulteriore stretta della libertà di parola nel paese.