Dr Commodore
LIVE

Resident Evil: il dietro le quinte di Requiem racconta che doveva essere un live service

Resident Evil, una delle saghe più iconiche del mondo videoludico, ha attraversato negli anni molte trasformazioni, oscillando tra survival horror e action. Nelle ultime settimane non si è parlato altro della nona sinfonia del franchise, intitolata Resident Evil Requiem, per il quale Capcom ha voluto fare chiarezza su un retroscena piuttosto interessante, rivelando che inizialmente il titolo avrebbe dovuto essere un gioco live service, con forti componenti online e cooperative.

Questa idea, però, è stata abbandonata a metà sviluppo, con Capcom che ha deciso di rimanere fedele alle radici della serie, riconoscendo come i fan preferiscano un’esperienza single-player intensa e immersiva, lontana dalle dinamiche tipiche dei giochi multiplayer. La storia della serie mostra come il passaggio verso il puro survival horror non sia stato lineare. Il quarto e il quinto capitolo avevano già virato verso un gameplay più action, mentre il sesto ha rappresentato il culmine di questo cambio di rotta, che ha diviso i fan. Solo con Resident Evil 7 la saga è riuscita a ritrovare la sua identità horror, recuperando il senso di tensione e paura che aveva reso celebre il brand.

L’attuale direttore del nono capitolo, Koshi Nakanishi, ha confermato in un video sul portale ufficiale che, durante la fase di sviluppo, si erano effettivamente sperimentate idee di un titolo open world e multiplayer, ma alla fine si è tornati sui propri passi per realizzare un’esperienza più tradizionale, che poi ha portato a Requiem.

resident evil requiem
Resident Evil: il dietro le quinte di Requiem racconta che doveva essere un live service 3

Il difficile rapporto di Resident Evil con l’online

Dal poco emerso dalle fasi pre-alpha, il gioco aveva meccaniche di co-op dove i giocatori si supportavano a vicenda, con ruoli uno più orientato al supporto, l’altro più offensivo. Questa struttura ricorda i precedenti capitoli cooperativi della saga, come RE 5 e 6. Tuttavia, la risposta del pubblico alle versioni multigiocatore della serie è sempre stata tiepida. Titoli come RE:Verse, il multiplayer celebrativo uscito nel 2022, hanno registrato numeri di giocatori estremamente bassi, e chiuderanno i server già nel 2025. Anche gli spin-off multigiocatore come Operation Raccoon City e Umbrella Corps non sono stati accolti positivamente.

Tutto ciò evidenzia come il cuore della saga rimanga il survival horror in single-player, un territorio in cui Capcom sembra voler continuare a investire. Rimane aperta la domanda se in futuro vedremo mai un vero e proprio capitolo principale con una modalità multiplayer significativa, ma almeno per ora, con Resident Evil Requiem, l’azienda ha deciso di tornare a ciò che sa fare meglio, restituendo ai fan quell’atmosfera cupa e coinvolgente che ha reso celebre la serie.

resident evil 1
Resident Evil: il dietro le quinte di Requiem racconta che doveva essere un live service 4

Leggi anche: Resident Evil Requiem: Capcom spiega il ritorno alle sue spaventose origini e la scelta della protagonista

Articoli correlati

Andrea Moffa

Andrea Moffa

Eroe numero 50 di Overwatch 2. Appassionato di notizie videoludiche. Esploro e condivido le avventure e le ultime info di questo mondo in continua espansione.

Condividi