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Mazda Iconic SP: 370 CV e il ritorno del motore rotativo per l’erede della leggendaria RX-7

Quando al Japan Mobility Show 2023 Mazda ha svelato il concept Iconic SP, l’attenzione del pubblico si è subito spostata sul dettaglio della silhouette muscolosa e slanciata, che ricordava da vicino la leggendaria RX-7. Sebbene inizialmente qualcuno avesse ipotizzato una futura MX-5 in forma più estrema, Mazda ha dissipato ogni dubbio presentando l’Iconic SP, anticipando un modello completamente diverso, destinato a posizionarsi sopra la Miata per ambizione e caratteristiche.

A rendere ancora più intrigante il progetto è la conferma arrivata a MotorTrend da Ryuichi Umeshita, Chief Technical Officer della casa giapponese: “Ci si può aspettare che l’Iconic SP sia una buona erede della RX-7“. Un’affermazione che dice tutto, soprattutto per chi conosce l’impatto storico della coupé sportiva nata nel 1978 e divenuta icona negli anni ’90.

Con la MX-5 ben salda nel suo ruolo di spider leggera e accessibile, questa nuova sportiva punta invece a un pubblico più affamato di prestazioni e contenuti tecnologici. Sebbene il nome definitivo non sia stato ancora rivelato, anche se tra le ipotesi più quotate spunta RX-9, la direzione intrapresa è quella di un ritorno deciso al DNA sportivo più autentico di Mazda, quello fatto di proporzioni compatte, motore rotativo e guida coinvolgente.

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Mazda Iconic SP: 370 CV e il ritorno del motore rotativo per l'erede della leggendaria RX-7 3

Il motore rotativo Mazda riprende vita in chiave moderna

La meccanica dell’Iconic SP abbraccia un’idea interessante e, in pieno stile Mazda, decisamente controcorrente, ovvero un sistema range extender basato su un motore rotativo a doppio rotore, che funge da generatore per un propulsore elettrico. In sostanza, una configurazione simile a quella della MX-30 R-EV, ma con un salto prestazionale enorme, visto che la potenza stimata è intorno ai 370 cavalli.

Mazda lavora da tempo sulla rinascita del motore Wankel, non solo come esercizio nostalgico ma come reale alternativa tecnica. La nuova generazione sarà capace di funzionare anche con carburanti alternativi come idrogeno e biofuel, e soprattutto sarà finalmente in grado di rispettare le normative sulle emissioni più stringenti, inclusi gli standard statunitensi, cosa che non fu possibile con la MX-30 negli USA. È in valutazione anche una seconda versione con il motore rotativo come fonte primaria di trazione, che rappresenterebbe la prima applicazione di questo tipo dai tempi della RX-8.

Sul piano pratico, il modello definitivo manterrà l’architettura 2+2 del concept, con una lunghezza attorno ai 4,2 metri, proporzioni da coupé classica e un’abitabilità più versatile della MX-5. Non si parla (almeno per ora) di una versione puramente elettrica, e del resto Mazda non ha fretta di elettrificare a tutti i costi. L’approccio dichiarato è quello di “intentional follower”, ovvero una strategia attendista ma consapevole. La prima EV su piattaforma dedicata arriverà solo nel 2027, sfruttando anche le batterie Panasonic di nuova generazione.

Nel frattempo, il marchio continua a investire nella sua identità meccanica e culturale, portando avanti persino un programma di restauro per le MX-5 di prima generazione e considerando un’estensione anche alle RX-7. È il segnale di un costruttore che non si limita a guardare avanti, ma tiene ben vivo il legame con le sue radici.

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Mazda Iconic SP: 370 CV e il ritorno del motore rotativo per l'erede della leggendaria RX-7 4

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Andrea Moffa

Andrea Moffa

Eroe numero 50 di Overwatch 2. Appassionato di notizie videoludiche. Esploro e condivido le avventure e le ultime info di questo mondo in continua espansione.

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