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EA tra tagli drastici e addii dolorosi: in pochi anni, spento l’online di 61 giochi

Il panorama attuale di EA (Electronic Arts) è tutt’altro che sereno. Una delle realtà più longeve e potenti dell’industria videoludica si trova oggi a navigare acque particolarmente agitate, strette tra tagli di budget, cancellazioni eccellenti e una chiusura sempre più sistematica di vecchi titoli storici. Le recenti decisioni strategiche, in particolare la riduzione dei fondi destinati a Respawn Entertainment, lo studio responsabile di Apex Legends e Star Wars Jedi: Survivor, hanno sollevato numerose perplessità. Un colpo inaspettato, che arriva in un momento in cui il futuro del team comincia a sembrare appeso a un filo, soprattutto considerando che i progetti in cantiere sembrano sempre più instabili.

La chiusura di Cliffhanger Games e la corrispettiva cancellazione del gioco dedicato a Black Panther, che avrebbe dovuto rappresentare uno dei titoli più ambiziosi in lavorazione, ha ulteriormente appesantito l’atmosfera in casa EA. Una decisione che, sebbene non del tutto spiegata pubblicamente, si inserisce in un contesto più ampio di ristrutturazione aziendale. Il quadro che emerge è quello di un publisher che sembra ormai più interessato a consolidare pochi grandi franchise piuttosto che diversificare l’offerta, sacrificando lungo la strada progetti innovativi e studi creativi.

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La scelta di EA nel chiudere i server: quando i grandi titoli diventano ricordi e il multiplayer scompare

Se il presente di EA è segnato da incertezze e rifocalizzazioni, il passato non viene trattato con maggiore riguardo. Negli ultimi due anni, la compagnia ha proceduto alla disattivazione delle funzionalità online di oltre 60 giochi, spegnendo progressivamente i server di titoli che, in molti casi, hanno segnato un’epoca. Tra questi figurano nomi storici come Battlefield: Bad Company 2, Medal of Honor: Warfighter, Dead Space 2, Mirror’s Edge Catalyst e Crysis 3, fino ad arrivare a franchise sportivi come FIFA, Madden NFL, NHL e UFC. Di seguito una lista completa, tratta dalla fonte GameRant, di tutti i giochi da cui EA ha rimosso la componente online o li ha chiusi:

  1. Apex Legends Mobile
  2. Battlefield 1943
  3. Battlefield 3
  4. Battlefield 4 (PS3/Xbox 360)
  5. Battlefield: Bad Company
  6. Battlefield: Bad Company 2
  7. Battlefield: Hardline (PS3/Xbox 360)
  8. Blood & Glory Immortals
  9. Contract Killer: Sniper
  10. Crysis 3
  11. Dante’s Inferno
  12. Dead Space 2
  13. Deer Hunter Classic
  14. Dino Hunter: Deadly Shores
  15. Disney Sorcerer’s Arena
  16. EA Sports UFC 2
  17. EA Sports UFC Mobile 2
  18. Eternity Warriors 4
  19. F1 2011
  20. F1 2012
  21. F1 2013
  22. F1 2014
  23. F1 Mobile Racing
  24. F1 Race Stars
  25. FIFA 16
  26. FIFA 17
  27. FIFA 18
  28. FIFA 19
  29. FIFA 20
  30. FIFA 21
  31. FIFA 22
  32. FIFA 23 – December 12
  33. Frontline Commando 2
  34. Frontline Commando: D-Day
  35. Kim Kardashian Hollywood
  36. Kingdoms of Amalur: Reckoning
  37. Lord of the Rings: Heroes of Middle-earth
  38. Madden NFL 18
  39. Madden NFL 19
  40. Madden NFL 20
  41. Madden NFL 21 – June 30
  42. Madden NFL 22 – October 20
  43. Medal of Honor
  44. Medal of Honor: Airborne
  45. Medal of Honor: Warfighter
  46. Micromachines World Series
  47. Mirror’s Edge Catalyst
  48. MLB Tap Sports Baseball 2022
  49. MLB Tap Sports Baseball 2023
  50. NBA Jam: On Fire Edition
  51. NBA Live 18
  52. NCAA 14
  53. NHL 20
  54. Rocket Arena
  55. Rory McIlroy PGA Tour
  56. Shadows of the Damned
  57. Super Mega Baseball 2
  58. Syndicate
  59. The Simpsons: Tapped Out
  60. UFC 3
  61. Warp

A impressionare non è soltanto la quantità, ma la qualità dei giochi coinvolti. La chiusura del multiplayer di intere serie, tra cui quasi tutti i titoli FIFA dal 16 al 23, con l’ultimo che cesserà di funzionare online il 12 dicembre, rappresenta un taglio netto con interi capitoli della storia videoludica recente. Molti di questi giochi sono ancora regolarmente acquistabili nei vari store digitali, ma la loro esperienza viene ora mutilata dalla mancanza di una componente online che, in diversi casi, ne rappresentava il cuore pulsante.

Il fenomeno, tuttavia, non è esclusivo di Electronic Arts, la chiusura dei server è una tendenza diffusa nel settore, figlia di costi di manutenzione sempre più alti e di un’industria che guarda costantemente avanti, spesso a discapito della conservazione storica. Ma ciò non toglie che, per i fan, si tratti di un addio difficile da digerire, reso ancora più amaro dalla sensazione che EA stia progressivamente dismettendo anche parte della sua identità, in favore di una visione più commerciale e meno sperimentale del videogioco.

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Andrea Moffa

Andrea Moffa

Eroe numero 50 di Overwatch 2. Appassionato di notizie videoludiche. Esploro e condivido le avventure e le ultime info di questo mondo in continua espansione.

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