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Lionsgate: “possiamo trasformare un intero film live-action in ‘anime’ grazie all’AI”

Gli annunci di Toei e altre aziende giapponesi in merito all’uso dell’intelligenza artificiale nella produzione di anime ha già fatto ampiamente discutere professionisti del settore e appassionati, ma un articolo riguardante diverse aziende americane – tra cui la Lionsgatepotrebbero generare ancora più controversie.

Lionsgate e la visione positiva dell’AI

Lo scorso 4 giugno la rivista Vulture ha pubblicato un articolo della giornalista Lila Shapiro intitolato “Everyone is Already Using AI (And Hiding It)“- traducibile in “Tutti stanno già usando le intelligenze artificiali (e lo stanno nascondendo)” – incentrato sull’uso delle nuove tecnologie nelle produzioni hollywoodiane. Per scriverlo, Shapiro ha contattato diversi professionisti dell’industria cinematografica americana e ha avuto anche un tu per tu con Michael Burns, vice-presidente di Lionsgate (John Wick, Twilight), azienda che di recente ha avviato una partnership con l’azienda di AI Runway.

Burns ha elogiato particolarmente le nuove tecnologie, sottolineando come la loro introduzione possa portare a una diminuzione dei tempi di produzione e del budget speso. Ad esempio ha dichiarato che ora potrebbero chiedere all’AI di fare il remake di un film d’azione in stile anime o di realizzare una scena estremamente complessa, ed essa si riuscirebbe in poche ore e con l’investimento di poche decine di migliaia di dollari.

Lionsgate, anime

C’è già chi usa le nuove tecnologie senza rivelarlo

Non tutti sono così aperti sull’uso dell’AI come Lionsgate. Shapiro ha infatti riportato testimonianze di come diverse aziende abbiano intimato al proprio staff di usare le AI sottobanco, assumendo anche artisti veri per ridisegnare i materiali generati per farli passare come opere di artisti e non di una macchina.

A essere particolarmente a rischio sono figure professionali come gli storyboarder, i quali saranno inevitabilmente sostituiti a meno che non si reinventino come abili utilizzatori degli strumenti forniti dall’AI. E anche gli artisti degli effetti speciali non si trovano in una buona posizione, nonostante i VFX generati dalle macchine siano di scarsa qualità.

Ma purtroppo tutto questo al grande pubblico non interessa, secondo quando raccontato da un artista degli effetti speciali interpellato dalla giornalista. Anche di fronte a un’inevitabile perdita di qualità, soltanto alle persone che ci tengono importerà davvero qualcosa, e purtroppo rappresentano una parte minoritaria di chi guarda film e serie TV.

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Leggi anche John Wick 5: una dirigente di Lionsgate parla del nuovo film del franchise e dei suoi imminenti spin-off.

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Yoel Carlos Schincaglia

Yoel Carlos Schincaglia

Nato il 14 febbraio 1997 a Bentivoglio, in provincia di Bologna. Grande appassionato principalmente di anime, poi anche di videogiochi e manga. Credo nella canzone che ho nel cuore!

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