Clair Obscur: Expedition 33 di Sandfall Interactive ha ricevuto elogi da tantissime persone anche all’interno dell’industria videoludica, e di recente pure Hideo Kojima ha parlato bene del gioco, anche se da un punto di vista inaspettato. In un’intervista di gruppo tenutasi in Australia per l’imminente lancio di Death Stranding 2: On the Beach, Kojima ha parlato del titolo francese, concentrandosi in maniera particolare sulla grandezza del team che ci ha lavorato, che secondo lui è quella “ideale“.
Hideo Kojima elogia la grandezza del team di Clair Obscur: Expedition 33
Il game director ha riflettuto su quanto negli anni la sua Kojima Production sia cresciuta di dimensioni, partendo da appena 6 dipendenti e arrivando ad averne più di 200, cosa che spesso non permette di realizzare al meglio le idee degli sviluppatori: “Quando ho iniziato, eravamo un team di sei persone. Ora si è espanso. Non puoi davvero controllare ogni dipendente, quindi devi delegare a qualcun altro. Ma a volte l’idea non funziona perché il team è grande“.

Sandfall Interactive ha un unico team composto da appena 33 persone, per questo rappresenta agli occhi di Kojima una dimensione ideale per lo sviluppo dei giochi, anche perché nei tempi attuali lo sviluppo dei videogiochi è diventato tipo il lavoro in fabbrica: “Hanno soltanto un team composto da 33 persone e un cane. Si tratta della dimensione che ritengo ideale quando creo qualcosa con un team. La creazione di un gioco ora è diventata molto più grande. In un certo senso è una guerra su quanto efficiente potresti essere con un team piccolo, ma devi fare qualcosa per renderla grandiosa“.
In passato Kojima avrebbe voluto che i dipendenti della sua azienda non diventassero più di 150, anche per una sorta di promessa che fece con George Miller, regista dei vari film di Mad Max nonché suo “Dio”. Purtroppo nel periodo della pandemia di Coronavirus, le dimensioni del team di Kojima hanno superato il numero da lui precedentemente vooluto, cosa che finora non è mai riuscito a rivelare al regista.
