Il mondo di The Last of Us non smette mai di evolversi, sorprendendo fan e addetti ai lavori con direzioni narrative audaci e profondamente emotive. Dopo aver sconvolto il pubblico con la stagione 2 della serie targate HBO, durante un panel e in alcune dichiarazioni riportate da The Hollywood Reporter, Neil Druckmann ha annunciato che ci sarà un cambiamento drastico che porterà alla sostituzione della protagonista. Una frase che pesa come un macigno e che apre le porte a nuove dinamiche, nuove emozioni e, inevitabilmente, nuove controversie. Attenzione perché ci sarà qualche spoiler da qui in poi.
La decisione arriva in un momento in cui la distanza tra il prodotto videoludico e quello televisivo si accorcia sensibilmente. In occasione delle celebrazioni per la seconda stagione televisiva, Druckmann e Craig Mazin, le due menti dietro l’adattamento, hanno annunciato che la terza stagione porterà un nuovo volto al centro della scena: Kaitlyn. Un nome che potrebbe incarnare quell’evoluzione tematica e tonale necessaria a traghettare The Last of Us verso nuovi territori narrativi.
Le parole di Druckmann, pronunciate durante un panel online degli Emmys FYC, sono cariche di significato: “Ora abbiamo appena concluso la seconda stagione e la terza avrà come protagonista, attenzione allo spoiler, Kaitlyn“. Un’affermazione che indica un probabile passaggio di testimone definitivo, proprio come avveniva in The last of Us Part II quando la prospettiva del giocatore si spostava da Ellie ad Abby. Una scelta di rottura che, a suo tempo, divise profondamente la fanbase.

Acqua, non fuoco: una nuova atmosfera per The Last of Us 3
Oltre al cambio di protagonista, anche il tono della nuova stagione televisiva sembra voler prendere una piega differente. Se le prime stagioni erano dominate da atmosfere infuocate, da fughe disperate e da incendi emotivi e materiali, stavolta la parola chiave sembra essere “acqua”. Druckmann ha infatti descritto il mood della terza stagione come “più una stagione d’acqua che di fuoco”, e il co-creatore Mazin ha rincarato la dose aggiungendo che sarà “una stagione più umida che calda”.
Un dettaglio apparentemente simbolico ma che lascia intuire un cambiamento nell’approccio visivo e narrativo. L’acqua, nella sua ambivalenza, può rappresentare rinascita, ma anche sommersione, confusione, un lento ma inesorabile annullamento delle certezze. Questo potrebbe riflettersi nelle tematiche affrontate, nei rapporti tra i personaggi e nel viaggio interiore della nuova protagonista, di cui ancora si sa pochissimo.
Il futuro di The Last of Us si prospetta dunque ancora una volta divisivo, coraggioso e potenzialmente dirompente. Naughty Dog e HBO sembrano intenzionati a spingere ancora più in là i confini della narrazione videoludica e seriale, costruendo una saga che si evolve assieme al pubblico, senza mai accomodarsi. Non resta che attendere novità importanti sullo sviluppo, confermato da tempo, di questa terza stagione, anche se a quanto pare affronterà tempistiche piuttosto lunghe.
