Se c’è un elemento che accomuna i fan di fantascienza e i giocatori MMO è la sete, sete di lore, di contenuti, di mondi credibili e sfide che ti restano incollate addosso come la sabbia di Arrakis. Ecco perché Dune: Awakening, il survival MMO di Funcom ispirato all’universo narrativo creato da Frank Herbert, è riuscito fin da subito a catturare l’attenzione di una community vasta e affamata.
Ma sarà riuscito anche a mantenerla? Dune: Awakening é un’esperienza viscerale, ruvida come la pelle di un Shai-Hulud, profonda come i segreti delle Bene Gesserit, e molto ambiziosa. Questo deserto potrebbe diventare la nuova casa per mesi (o anni) a venire di molti videogiocatori.

Arrakis è viva, e vuole ucciderti
Il gioco è ambientato su Arrakis, il pianeta deserto teatro della leggendaria guerra per il controllo della Spezia, e prende in prestito sia dall’universo letterario di Herbert sia dall’immaginario visivo dei recenti film di Denis Villeneuve. Il risultato è una reinterpretazione affascinante e coerente, dove la lore non è solo sfondo, ma motore attivo della progressione.
Il giocatore veste i panni di una figura personalizzabile fin dall’inizio, in quanto si può scegliere la propria origine (ad esempio proveniente da Chusuk o da una nobile casata minore), il proprio mentore (che funge da classe iniziale) e influenzare così non solo le statistiche iniziali ma anche lo stile di gioco, assegnando al giocatore delle abilità di base che modificano l’esperienza in modo sostanziale (come la presenza o meno di un rampino). L’introduzione è affidata a una sequenza narrativa ben girata in cui il personaggio affronta la classica “prova della gom jabbar” e viene gettato in un mondo dove sopravvivere è una forma d’arte.
Dune: Awakening propone un’affascinante realtà alternativa: Lady Jessica partorisce una figlia al posto di Paul, il Duca Leto è ancora vivo gli Atreides resistono alla caduta di Arrakeen e danno inizio a una lunga Guerra degli Assassini contro gli Harkonnen. L’imperatore Shaddam IV invia i Sardaukar su Arrakis per vigilare sulla produzione di spezia e controllare il conflitto, mentre i Fremen… spariscono nel nulla. Il giocatore interpreta un sopravvissuto, chiamato a scoprire la verità dietro la scomparsa dei Fremen e a colmare il posto che Paul occupa nei film e nei libri.
C’è una forte enfasi sulle scelte del giocatore; per esempio allearsi con gli Harkonnen o gli Atreides cambierà non solo i propri obiettivi, ma anche l’ambiente sociale attorno a noi, in pieno stile MMO persistente. La narrazione emerge anche attraverso contratti, missioni secondarie e incontri con NPC memorabili, da mentat sarcastici a predicatori desertici pazzi, passando per commercianti vischiosi e traditori silenziosi.

Kolossal anche a livello tecnico
Dal punto di vista tecnico, Dune: Awakening è sorprendentemente solido per un early access. Il motore grafico (basato su Unreal Engine 5) regala panorami mozzafiato, soprattutto durante le tempeste di sabbia o i tramonti sulle dune. Gli effetti particellari delle sabbie in movimento sono credibili e coinvolgenti, così come il senso di scala dato dalle architetture e dai famigerati vermi delle sabbie, sempre in agguato sotto la superficie.
I modelli dei personaggi sono dettagliati, anche se alcune animazioni (specialmente in combattimento corpo a corpo) risultano ancora un po’ legnose. I veicoli, come le sandbike o gli ornitotteri, sono ben realizzati sia esteticamente che nel feeling di guida. Inoltre Il comparto audio è uno dei punti forti, grazie a musiche ambientali minimali ma evocative, con un uso sapiente di strumenti etnici e synth che rievocano il mood desertico e alieno di Arrakis.
Il doppiaggio (in inglese, con sottotitoli in italiano) è convincente, con una menzione d’onore per la Reverenda Madre, inquietante al punto giusto esattamente come nel film. Le prestazioni durante la nostra prova su PC sono state stabili, anche con settaggi alti. Qualche sporadico crash si è verificato durante tempeste o in presenza di troppi giocatori in una zona ristretta, ma nulla di catastrofico. I caricamenti sono rapidi e l’ottimizzazione generale è notevole per un gioco così vasto e ambizioso, che ricordiamo è ancora nella sua fase iniziale.


Alleanze, strategie e costruzioni
Bisogna dimenticare il solito survival con fame, sete e zaini troppo piccoli. In Dune: Awakening sopravvivere è una questione di strategia, non solo di gestione inventario. L’acqua è preziosissima e si ottiene da alcune piante o purificando il sangue dei nemici uccisi, che già ti dà una buona idea di quanto sia brutale il tutto. Il calore estenuante del sole consuma le nostre energie, le tempeste ti obbligano a cercare rifugio, e rimanere troppo a lungo sulle sabbie ti espone alla furia dei vermi giganti.
Il crafting è profondo e interconnesso e ogni macchina ha bisogno di un’altra per funzionare. Per costruire un purificatore servono risorse raffinate in una fornace alimentata da un generatore che consuma carburante ottenuto da… e così via. È una catena industriale che stimola l’ingegno e premia la pianificazione. Il sistema di costruzione delle basi è tra i migliori mai visti in un survival MMO. Libero, modulare, con un’ottima interfaccia, permette di creare strutture esteticamente curate ma anche funzionali. Ogni base ha bisogno di difese, garage per i veicoli, generatori e sistemi di supporto vitale ma sempre con un occhio di riguardo per le tempeste di sabbia, che possono danneggiare mezzi e strutture se non protette adeguatamente.

Combattimenti e assalti, ci si aspettava di più
Il combat system alterna melee e ranged, con abilità attive, passive e rekativi cooldown. Le classi iniziali (Mentat, Trooper, Bene Gesserit, Swordmaster) offrono ruoli diversi e complementari. Il Mentat, ad esempio, piazza torrette e trappole, mentre lo Swordmaster domina nel corpo a corpo. Ogni classe ha tre alberi delle abilità, che possono essere potenziati ed eventualmente resettati (minimo dopo ogni 48 ore) per dar si che si possa trovare il proprio stile preferito. Man mano che si trovano nuovi mentori poi, si può mescolare abilità di classi diverse, creando build ibride uniche con possibilità praticamente infinite che spingono tanto alla sperimentazione.
Il PvE ha il suo fascino, grazie a una buona varietà di nemici e situazioni ad alta tensione ma Il cuore dell’esperienza MMO pulsa nei contratti e nelle fazioni. Si può lavorare per l’una o l’altra Casata, accumulare reputazione, completare missioni dinamiche che vanno dallo spionaggio all’assalto a basi nemiche. C’è persino una componente politica e diplomatica, che promette sviluppi server-wide con guerre di fazione in stile EVE Online, ma con la sabbia al posto delle stelle.

Una delle questioni più spinose (e forse deludenti per alcuni) è la limitazione del PvP. Questo blocco è già attivo, soprattutto nel Deep Desert oltre il muro protettivo, dove si combatte per risorse rare e controllo del territorio. Ma nonostante Dune: Awakening venga spesso descritto come un survival MMO con forti componenti competitive, la realtà è più sfumata.
L’intero mondo di gioco è regolato da una forma di tregua chiamata “Kanly”, un codice d’onore tra Casate che limita i conflitti armati aperti. Cosa significa in termini pratici? Che nella maggior parte della mappa il PvP è disattivato. Niente agguati tra le dune, niente predoni umani che ti fregano il bottino all’ultimo secondo. Se vuoi combattere altri giocatori, devi recarti in zone specifiche, le cosiddette “War of Assassins”, dove il Kanly non si applica e tutto è lecito.
La cosa ha i suoi pro e contro: da un lato, i nuovi giocatori possono esplorare, costruire e imparare senza paura di essere uccisi da veterani sadici in mutande con una lancia; dall’altro, chi cerca un’esperienza più hardcore e punitiva (alla Rust, per capirci) potrebbe sentirsi un po’ troppo protetto. In sintesi il PvP c’è, ma è opzionale e localizzato. Chi vuole duellare può farlo, ma non bisogna aspettarsi un’esperienza sempre “sull’attenti” come nei survival PvP classici. La priorità è data alla cooperazione, al commercio, alla costruzione di comunità e al gioco di ruolo tra fazioni.

La rinascita del survival MMO? Ultime considerazioni su Dune: Awakening
Dune: Awakening non è un gioco per tutti, ma è un gioco che molti stavano aspettando senza saperlo. È impegnativo, profondo, lento quando serve e brutale quando meno te lo aspetti. Ma soprattutto, è coerente, ispirato e capace di offrire esperienze memorabili, tanto in solitaria quanto in compagnia. Sopravvivere su Arrakis è difficile, ma appagante. E quando perdi tutto per colpa di un verme e un attimo dopo un altro giocatore ti dona risorse per rimetterti in piedi, capisci che Funcom ha fatto centro.
Il mix di narrativa, sopravvivenza, costruzione e interazione sociale rende questo gioco uno dei più promettenti MMO degli ultimi anni. E se il supporto post-lancio continuerà su questa linea, potremmo avere tra le mani un piccolo capolavoro del genere. Un’esperienza che, come la Spezia, ti entra nel sangue.
Dune: Awakening è disponibile in accesso anticipato dal 5 giugno 2025 su PC via Steam, con una versione console (PlayStation 5 e Xbox Series X|S) attualmente in sviluppo.

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Dune: Awakening
Voto - 8
8
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Dune: Awakening è disponibile in accesso anticipato dal 5 giugno 2025 su PC, con una versione console (PlayStation 5 e Xbox Series X|S) attualmente in sviluppo.