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Proteste contro l’overtourism nel sud Europa

Il 15 giugno 2025 le piazze di numerose città del Sud Europa, tra cui Barcellona, Napoli e Lisbona, sono state invase da migliaia di cittadini che si sono uniti per protestare contro l’overtourism. Da tempo, la crescita esponenziale del turismo di massa sta mettendo a dura prova la qualità della vita delle comunità locali, e questa manifestazione si è trasformata in un potente grido di allerta.

Un’ondata di proteste contro il turismo di massa

Le città più colpite da questo fenomeno sono state Barcellona, Ibiza, Venezia e Lisbona, dove slogans come “le vostre vacanze, la mia miseria” e “il turismo di massa uccide la città” hanno risuonato tra i manifestanti. Questo movimento è emerso come risposta alla crescente frustrazione di residenti che sentono il loro quotidiano invaso da turisti, con un aumento significativo del costo della vita e la scarsità di alloggi accessibili.

Overtourism proteste contro i turisti
Proteste contro l'overtourism nel sud Europa 3

Le ragioni della protesta

Secondo gli attivisti, il flusso turistico eccessivo ha portato a un incremento degli affitti e allo snaturamento dei centri storici, dove molti negozi sono ora dedicati esclusivamente a chi visita queste città. In particolare, i manifestanti hanno mostrato la loro avversione con azioni simboliche, come spruzzare acqua con pistole giocattolo sui turisti. Queste manifestazioni, principalmente pacifiche, sono motivate dalla richiesta di un equilibrio tra turismo e vita quotidiana, così da preservare l’identità culturale locale.

Le modalità della mobilitazione

Le manifestazioni sono state caratterizzate da una forte organizzazione, con gruppi come “Menys Turisme, Més Vida” che hanno coordinato le azioni in diverse città. Queste iniziative, sia in centri maggiori che minori come Sivilgia e Tenerife, hanno ricevuto ampio supporto da parte della comunità locale, indicando una crescente consapevolezza e volontà di opporsi a questo sfruttamento turistico.

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Proteste contro l'overtourism nel sud Europa 4

Le richieste degli attivisti

Molti dei manifestanti chiedono limiti più severi all’industria turistica, già oggetto di alcune restrizioni negli ultimi anni. Tra le misure richieste figura un divieto generale per gli affitti brevi su piattaforme come Airbnb, vista la loro considerevole influenza nel mercato immobiliare urbano. L’obiettivo principale rimane quello di riequilibrare i vantaggi economici derivanti dal turismo con la salvaguardia dei diritti e della qualità della vita dei residenti.

L’estate del 2024 aveva già visto manifestazioni simili, ma quest’anno queste si sono ampliate e coordinate, mostrando la crescente tensione tra comunità locali e flussi turistici in continua espansione. Le istituzioni si trovano ora a dover trovare un equilibrio delicato nel proteggere le loro economie, spesso dipendenti dal turismo, e garantire la vivibilità e il futuro delle loro città.

Come ha affermato un attivista, “La loro avidità ci rovina”, un messaggio che rispecchia il sentimento di moltissime comunità mediterranee, ora decise a farsi sentire contro i danni causati da un turismo insostenibile.

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Antonio Pascarella

Antonio Pascarella

Videogiocatore da sempre e appassionato di tecnologia. A tratti weeb. Alla continua ricerca del rank perduto e della sua millantata abilità. See You Space Co(mmodoriano)wboy.

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