L’arrivo di Nintendo Switch 2 ha portato con sé una novità tecnologica e commerciale che sta facendo discutere sia tra gli appassionati sia tra gli addetti ai lavori: le Game-Key Card. Queste particolari schede fisiche, vendute nei negozi tradizionali come normali cartucce, non contengono però il gioco vero e proprio, ma un sistema di autenticazione che consente il download del titolo completo tramite internet. Capcom, una delle principali software house del settore, ha chiarito che per le proprie statistiche interne le vendite di questi “cartridge digitali” verranno conteggiate come vendite digitali, non come vendite fisiche.
Cosa sono le Game-Key Card?
Le Game-Key Card sono un compromesso tra formato fisico e digitale: acquistando la scheda in negozio, l’utente trova una “cartuccia” – come tanto ci piaceva chiamarle ai tempi delle prime console Nintendo – che, una volta inserito nella console, scarica il gioco completo dai server Nintendo. Non vi è dunque il gioco memorizzato fisicamente sulla cartuccia, ma semplicemente un sistema per accedere al download. Questo sistema mantiene un vantaggio rispetto ai codici download tradizionali: la cartuccia può essere rivenduta o prestata, dato che il gioco resta accessibile solo se la scheda è inserita nella console di turno.
La posizione di Capcom
Durante la più recente presentazione dei risultati finanziari, Capcom ha risposto in modo chiaro alla domanda su come verranno classificate queste vendite: “Le Game-Key Card vengono considerate vendite digitali”. Questo vale per ogni titolo distribuito in tale formato, come ad esempio Street Fighter 6: Year 1-2 Fighters Edition, in cui il gioco base è parzialmente sulla cartuccia ma i contenuti aggiuntivi devono essere scaricati. Capcom motiva questa scelta con il fatto che, nonostante il prodotto venga venduto in confezione fisica, la reale modalità di fruizione rimanda al puro digitale.
Implicazioni e controversie
La scelta di Capcom evidenzia una serie di questioni:
- Suddivisione delle vendite: Le statistiche di vendita potrebbero essere falsate, con un aumento apparente delle vendite digitali e una sottostima dell’importanza ancora rivestita dagli acquisti in negozio fisico.
- Conservazione dei giochi: I sostenitori della preservazione videoludica sono preoccupati poiché, in caso di chiusura dei server o perdita dell’account, il gioco rischia di diventare inaccessibile, a differenza delle cartucce tradizionali.
- Mercato dell’usato: Un punto a favore delle Game-Key Card è che possono essere vendute o prestate, purché sia la scheda ad essere fisicamente inserita per abilitare il gioco, mantenendo così vivo il mercato secondario.
- Motivazioni tecniche: L’adozione di questo sistema è legata anche ai limiti delle cartucce Switch 2, attualmente disponibili solo fino a 64 GB, non sempre sufficienti per giochi di grandi dimensioni.
Reazioni del settore
Gli sviluppatori sono divisi: alcune case, come Limited Run Games, hanno dichiarato che tutte le loro edizioni numerate conterranno il gioco completo su cartuccia, mentre Capcom e altri publisher terze parti preferiscono la soluzione della Game-Key Card per tagliare i costi ed evitare problemi di capacità. Il pubblico si mostra piuttosto critico, specialmente tra chi – specialmente i gli appassionati di vecchia data – predilige il collezionismo e la conservazione delle copie fisiche.
Le Game-Key Card di Switch 2 rappresentano una soluzione innovativa ma controversa che sfuma ulteriormente il confine tra fisico e digitale nel mondo dei videogiochi. Capcom, registrando queste vendite come digitali, segna un cambio di paradigma che potrebbe influenzare anche altri publisher e il modo in cui in futuro verranno interpretate le statistiche di mercato e il valore delle copie “fisiche”.
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