In un gesto che potrebbe segnare una svolta nella strategia di distribuzione globale, Sony ha rimosso le restrizioni regionali da quattro dei suoi titoli di punta su Steam, ovvero God of War Ragnarok, The Last of Us Part II Remastered, Spider-Man 2 e Helldivers 2. La notizia ci ha messo molto poco ad essere notata, con Wario64, noto insider e leaker del mondo videoludico, a essere stato tra i primi a condividerla attraverso un post su X (ex Twitter). Sebbene l’azienda giapponese non abbia rilasciato alcun comunicato ufficiale in merito, la decisione ha fatto rapidamente il giro della rete, riaccendendo il dibattito sull’accessibilità videoludica e sulle politiche delle grandi case di produzione.
Fino a poco tempo fa, i giochi Sony su PC erano vincolati da limitazioni geografiche legate alla necessità di possedere un account PlayStation Network (PSN). Questo rappresentava un ostacolo per molti utenti, soprattutto in quei Paesi dove il servizio PSN non è supportato. Di conseguenza, pur avendo accesso a Steam, milioni di giocatori si ritrovavano nell’impossibilità di acquistare o avviare giochi Sony, una frustrazione resa ancora più amara dal desiderio crescente di poter vivere esperienze videoludiche prima riservate esclusivamente al mondo PlayStation.
Ora, però, qualcosa sembra davvero essere cambiato. A parte alcune eccezioni previste, come Bielorussia, Cuba, Iran, Corea del Nord, Siria, Russia e Vietnam, escluse per motivi prevalentemente politici e culturali, i giochi in questione sono ora accessibili a decine di nuove regioni (oltre 250 stimate). Una mossa che potrebbe non solo aumentare la diffusione dei titoli Sony su scala globale, ma anche migliorare drasticamente la percezione del marchio tra i gamer PC, storicamente più sensibili alle politiche restrittive delle grandi aziende.

Dal controllo all’apertura: la nuova strategia Sony
Nell’ultimo anno, Sony ha avviato un lento ma deciso processo di apertura del proprio ecosistema. Quella che era una strategia ferrea di esclusive console si è evoluta in un modello ibrido, con un numero crescente di titoli di punta che sbarcano su PC e ora anche su console rivali. L’obiettivo iniziale sembrava essere la creazione di un ponte tra le piattaforme, ma sempre mantenendo un certo controllo tramite l’obbligatorietà dell’account PSN. Tuttavia, le forti proteste della community PC hanno spinto l’azienda a rivedere la propria posizione, portando a una graduale rimozione di questo vincolo.
Un caso emblematico è stato quello di Helldivers 2, che aveva sollevato un polverone proprio per l’obbligo di autenticazione PSN. L’insistenza della community ha portato Sony ad annullare questa imposizione, segnando un precedente importante. L’apertura mostrata in occasione del lancio su PC di Stellar Blade, reso disponibile in oltre 250 regioni fin dalla demo, è un ulteriore segnale che l’azienda giapponese sta rivedendo il proprio approccio alla distribuzione.
Non è ancora chiaro se questo rappresenti un cambiamento strutturale o un semplice esperimento di mercato. Ma Sony sembra voler abbracciare più apertamente il mondo multipiattaforma, comprendendo che l’esclusività non è più l’unica via per valorizzare i propri prodotti. In un mondo sempre più interconnesso e digitalmente fluido, aprirsi a nuovi mercati non è solo una questione di vendite, ma anche di rilevanza culturale e adattamento ai tempi.
