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Cultura pop in digitale: il Giappone prepara un archivio globale di anime, manga e videogiochi

C’è una nuova strategia in terra orientale per custodire l’identità culturale delle opere. Il Giappone si sta muovendo per creare entro il 2035 un archivio digitale dedicato ad alcuni dei suoi più iconici simboli culturali, ovvero anime, manga e videogiochi. L’iniziativa, ispirata alla piattaforma Europeana dell’Unione Europea, mira a conservare e rendere accessibili opere che hanno segnato intere generazioni, proteggendo al tempo stesso quelle più vulnerabili al passare del tempo. Il progetto è parte di una più ampia strategia quinquennale rilasciata dall’Ufficio del Primo Ministro, che partirà ufficialmente nel 2026.

Questa mossa si inserisce in un contesto di crescente attenzione globale verso la soft power nipponica, cioè l’influenza culturale esercitata attraverso l’esportazione di contenuti artistici, visivi e ludici. Anime e manga non sono solo prodotti di intrattenimento, ma rappresentano una forma espressiva, un’identità visiva e narrativa unica, che ha già conquistato milioni di persone nel mondo. Digitalizzarli significa anche preservarli, evitando che opere di nicchia o vecchi archivi vadano persi per sempre a causa della deperibilità dei supporti fisici o della disorganizzazione dei dati.

Tra le priorità della strategia figura la volontà di collaborare con il settore privato, coinvolgendo realtà già attive nella catalogazione e conservazione, come l’Anime Taizen, database avviato nel 2022 dall’Associazione delle Animazioni Giapponesi (AJA). Questo database rappresenta uno dei primi tentativi organici di raccogliere sistematicamente dati relativi alle produzioni animate giapponesi, dalla programmazione televisiva ai dati di produzione, con l’intento di dare una memoria storica a un settore che troppo spesso si è basato su documentazione frammentaria.

preservazione opere giapponesi
Cultura pop in digitale: il Giappone prepara un archivio globale di anime, manga e videogiochi 3

Un archivio multilingua e inclusivo per il futuro globale del Giappone

L’obiettivo dichiarato non è solo conservativo, ma anche divulgativo. Il governo giapponese punta infatti a rendere l’archivio accessibile in più lingue, cercando di coinvolgere attivamente il pubblico internazionale. Una decisione che conferma la crescente consapevolezza del valore universale della cultura pop nipponica e della sua capacità di dialogare con pubblici lontani nel tempo e nello spazio.

Il database oltre ad essere una vetrina, sarà un punto d’accesso consultabile e fruibile da studiosi, fan, creatori e appassionati. Renderà disponibili in formato digitale opere altrimenti introvabili, frammenti di animazione mai trasmessi, edizioni dimenticate di manga o prototipi di giochi che hanno anticipato fenomeni globali. Si tratta di un’operazione culturale a lungo termine e soprattutto di un investimento strategico in un settore che continua a generare valore economico e simbolico per il Giappone.

La creazione di un simile archivio pone anche interrogativi su proprietà intellettuale, diritti di accesso e modalità di fruizione. Sarà fondamentale trovare un equilibrio tra l’accessibilità e il rispetto delle opere, ma anche tra la valorizzazione commerciale e la funzione storica del progetto. In ogni caso, il fatto che il governo abbia messo nero su bianco questo impegno è già un segnale. La cultura digitale giapponese è destinata a lasciare una traccia permanente, ben oltre le sue mode del momento.

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Leggi anche: Il Giappone stringe la morsa sui contenuti protetti: denunce per spoiler testuali di film e anime

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Andrea Moffa

Andrea Moffa

Eroe numero 50 di Overwatch 2. Appassionato di notizie videoludiche. Esploro e condivido le avventure e le ultime info di questo mondo in continua espansione.

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