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Multe per eccesso di velocità: in Italia tra le più pesanti, fino al 50% di uno stipendio medio

Le sanzioni per eccesso di velocità rappresentano uno degli strumenti principali per contrastare la piaga degli incidenti stradali, ma non tutti i Paesi europei la pensano allo stesso modo in termini di severità e proporzionalità. Secondo uno studio condotto da CarVertical, l’Italia emerge come uno degli Stati con le multe più pesanti in rapporto al reddito medio. Nel nostro paese, infatti, superare il limite di velocità di appena 15 km/h può comportare una sanzione di 173 euro, l’equivalente del 10,2% di uno stipendio medio mensile di 1.693 euro. E se si oltrepassano i limiti di oltre 40 km/h, si arriva a 695 euro di multa, una cifra che lascia pochi dubbi sulla severità del codice stradale italiano.

Paradossalmente, però, lo stesso studio sottolinea come in Italia solo il 12,6% dei veicoli risulterebbe coinvolto in incidenti, rappresentando una delle percentuali più basse d’Europa. Ma i numeri, in questo caso, sembrerebbero nascondere più che rivelare. L’assenza di trasparenza nella condivisione dei dati da parte delle compagnie assicurative e delle autorità potrebbe aver contribuito a una sottostima significativa del fenomeno. Non esattamente un sintomo di guida impeccabile, ma piuttosto di un sistema che, in parte, manca di accessibilità e apertura.

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Multe per eccesso di velocità: in Italia tra le più pesanti, fino al 50% di uno stipendio medio 3

Europa a confronto: multe per eccesso di velocità, ricchezza e prevenzione

Dando uno sguardo più ampio al continente, si scopre un’Europa profondamente frammentata nelle strategie di deterrenza stradale. In Scandinavia, la lotta alla velocità è presa molto seriamente. In Danimarca, ad esempio, una semplice infrazione di 15 km/h oltre il limite può costare fino a 402 euro, circa il 10% dello stipendio medio. Ma è nei Paesi dove le multe vengono calcolate in base al reddito, come Finlandia e Svizzera, che il concetto di “giustizia proporzionale” trova la sua applicazione più radicale. Un milionario finlandese, anni fa, fu obbligato a pagare 121.000 euro per una violazione di 30 km/h oltre il limite. Una cifra che lascia senza parole, ma che riflette come l’eguaglianza non sta nel numero, ma nell’impatto della sanzione.

All’estremo opposto ci sono molti Paesi dell’Europa centrale e orientale, dove le multe sono sensibilmente più leggere. In Polonia si parla di 24 euro, in Lettonia e Repubblica Ceca di circa 40 euro. Tradotto in termini relativi, si scende ben sotto il 3,5% del reddito mensile. Tuttavia, proprio questi Paesi, secondo lo studio, registrano una maggiore percentuale di veicoli incidentati, confermando una correlazione forte tra entità delle sanzioni e comportamento alla guida.

Il dato interessante che emerge da questo confronto non riguarda solo la quantità delle multe, ma la loro efficacia. Dove le sanzioni sono più pesanti, i guidatori tendono a rispettare maggiormente le regole, e il numero di incidenti cala. Un segnale chiaro di come le campagne di sensibilizzazione abbiano, sì un ruolo importante, ma è la percezione del rischio concreto, economico in questo caso, a plasmare i comportamenti reali su strada. Il concetto, dunque, diventa semplice: colpire nel portafoglio funziona meglio che colpire alla coscienza.

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Andrea Moffa

Andrea Moffa

Eroe numero 50 di Overwatch 2. Appassionato di notizie videoludiche. Esploro e condivido le avventure e le ultime info di questo mondo in continua espansione.

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