Nel cuore dell’arco di Elbaf, Eiichiro Oda introduce uno dei personaggi più enigmatici e sfaccettati dell’intera saga: Loki, il “Principe Maledetto”. Un nome che evoca immediatamente la mitologia norrena, dove il dio Loki è ingannatore, ambivalente e sovente escluso dal consesso divino. Allo stesso modo, il Loki di One Piece nasce sotto una profezia nefasta, ed è condannato dalla sua stessa esistenza ancor prima di agire.
One Piece: un destino segnato dalla superstizione
In One Piece capitolo 1130, viene raccontato che la madre di Loki muore poco dopo il parto, mentre il cavallo reale della dinastia Elbaf perde la vita il giorno stesso della sua nascita. Il popolo dei giganti, fedele alle tradizioni e superstizioni norrene, interpreta questi eventi come segni divini. Loki diventa così il “Principe Maledetto”, temuto e isolato fin dall’infanzia.
Come il Loki mitologico, anche quello di Oda è legato al caos: cresce nell’emarginazione, stringe legami con le creature dell’Underworld di Elbaf e viene accusato di parricidio. Ma il capitolo 1143 smentisce questa versione: Loki nega di aver ucciso suo padre Harald, gettando nuova luce sul suo passato e sulla narrativa che lo circonda.

Il ruolo di Luffy: la redenzione inizia con un atto di fiducia
Il turning point avviene quando Luffy decide di liberare Loki dall’imprigionamento ai piedi dell’Albero di Adamo(capitolo 1131). Luffy, noto per il suo infallibile intuito nei confronti del “cuore” delle persone, percepisce in Loki qualcosa di più. Non è solo il potere del leggendario Frutto di Nika a rendere il principe interessante, ma la sua umanità nascosta dietro un destino crudo e beffardo.
One Piece: un eroe necessario contro il caos di Imu
Nel contesto narrativo attuale, Imu ha invaso Elbaf e ha trasformato figure storiche come Dorry e Brogy in “demoni” al servizio dell’oscurità. L’esercito demoniaco di Imu, supportato dai Cavalieri Divini, sembra inarrestabile. È qui che Loki potrebbe giocare un ruolo chiave: con il supporto dei Nuovi Guerrieri Giganti e l’accesso a poteri divini ereditati da Nika, Loki si configura come l’unico in grado di fronteggiare direttamente le forze oscure.
Come leggiamo su Gamerant, non è un caso che Loki abbia legami con l’Underworld: come il dio norreno che guida le anime attraverso Helheim, Loki potrebbe essere l’unico a comprendere e gestire le creature evocate da Kilingham e affrontare il lato più “demoniaco” della guerra.

Redenzione, simbolismo e catarsi
Come già accaduto con personaggi come Nico Robin o Trafalgar Law, Oda costruisce per Loki una potenziale parabola di redenzione. Non è solo una questione di battaglie: è il recupero di una dignità negata, è la rottura del destino imposto e la riconquista del proprio nome. Se Loki riuscirà a difendere Elbaf e a sconfiggere i “demoni” interiori ed esteriori, diventerà non solo un guerriero, ma un simbolo: colui che ha trasformato la maledizione in salvezza.
Elbaf, terra ispirata alla mitologia norrena, potrebbe trovare nel suo principe maledetto un eroe inatteso. L’influenza di Luffy, l’urgenza dell’invasione di Imu e il potere del frutto di Nika convergono in una traiettoria narrativa potentissima. Loki ha tutte le caratteristiche per incarnare la complessità del mondo di One Piece: potere, dolore, esilio e una potenziale redenzione che riecheggia le saghe epiche delle antiche leggende nordiche.
