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Borderlands 4: Il CEO di Gearbox ritratta il commento sul prezzo, scusandosi ma confidando nel valore del gioco

Le parole hanno peso, soprattutto quando arrivano da figure di rilievo nell’industria videoludica. Randy Pitchford, CEO di Gearbox, ha recentemente sperimentato questa realtà a sue spese, finendo al centro di una bufera social per un commento tanto breve quanto controverso: “Se siete dei veri fan di Borderlands 4, troverete un modo per acquistarlo”. Una frase che ha acceso il dibattito sul crescente costo dei videogiochi e sull’atteggiamento delle aziende verso la propria fanbase.

Il contesto è semplice: in un’epoca dove titoli come Mario Kart World si apprestano a costare 90 euro, l’industria sta spingendo verso un modello di prezzo più aggressivo. Pitchford ha tentato di difendere questa tendenza sostenendo che i fan riconosceranno il valore dietro a un prodotto ben fatto. Tuttavia, l’utilizzo dell’espressione “veri fan” ha sollevato critiche per il tono percepito come elitario e alienante, insinuando una distinzione tra chi è disposto a spendere e chi no.

Nella lunga rettifica pubblicata successivamente, Pitchford ha cercato di chiarire la sua posizione, ammettendo che il linguaggio scelto è stato infelice e precisando che la sua intenzione non era di dare per scontato il pubblico. Ha spiegato che la sua risposta originale era rivolta a un utente preoccupato per un ipotetico prezzo da 80 dollari su Nintendo Switch 2, e che il suo obiettivo era quello di rassicurare sulla qualità del titolo e sull’inevitabilità di un aumento dei costi in un mercato che evolve. Eccovi il messaggio completo tradotto:

Mi dispiace che ci sia stato un malinteso. La verità assoluta e sincera è che non voglio che nessuno paghi più di quanto dovrebbe o di quanto sia disposto a pagare, e lavoro sempre con l’intento e la speranza che il cliente abbia sempre la sensazione di aver fatto un buon affare, indipendentemente da quanto paga. Il contesto reale era che un ragazzo aveva risposto a un post su Borderlands 4 per Nintendo Switch 2 avvertendomi che se il prezzo fosse stato di 80 dollari, il gioco sarebbe stato un fallimento.

Quello che stavo cercando di fare era spiegare che non era una mia decisione, ma che se ci fosse stato un aumento di prezzo di 10 dollari (visto che è ovviamente quella la direzione che sta prendendo il settore), sarebbe andato tutto bene e che Borderlands 4 avrebbe avuto successo perché è un gioco fantastico e ci sono molti fan che ne riconoscono il valore e lo vogliono.

Penso che il mio tentativo di sintetizzare il concetto usando l’espressione “veri fan” abbia infastidito alcune persone e ho visto che la cosa è stata gonfiata come se avessi fatto una dichiarazione importante (non era così, stavo solo cercando di aiutare qualcuno che pensavo fosse sinceramente preoccupato per noi e che si prendesse cura di noi) e ho capito che è stato interpretato come se stessi dando per scontato il pubblico (il che è davvero pessimo, ma non era affatto mia intenzione e non riflette affatto ciò che provo).

La verità sincera è che sono grato che qualcuno apprezzi i nostri giochi e mi sento onorato che così tanti fan si presentino per godersi e sostenere ciò che facciamo. Come artista, non voglio che i prezzi aumentino perché desidero che tutti abbiano accesso a ciò che creiamo. Capisco che gli affari sono affari e che il mercato e l’economia stanno facendo aumentare i prezzi e che prima o poi dovremo tutti adattarci a questa situazione affinché il motore creativo possa guadagnare almeno quanto spende per fornirci contenuti straordinari.

In ogni caso, sono qui per cercare di intrattenere le persone e la mia priorità è sempre stata quella di cercare di aggiungere un po’ di gioia, felicità e creatività al mondo. In qualunque misura ci riesca, ne sono grato e onorato e mi impegno con passione e umiltà. Vi consiglio di considerare che le persone che creano l’intrattenimento che vi piace sono persone reali che lavorano sinceramente per cercare di realizzare cose interessanti. Ho dedicato la mia vita ai videogiochi come forma di intrattenimento e ho scelto di essere accessibile qui.

Non voglio che casi limite rovinino tutto questo per la maggior parte delle persone che trovano valore nell’uso di questo mezzo per creare connessioni positive, ma non posso fare a meno di provare a aiutare coloro che non lo capiscono ad acquisire una certa prospettiva e dignità nel modo in cui scelgono di interagire. Non sto dicendo di essere perfetto. Ma non merito meno libertà di chiunque altro. Scelgo di pensare agli altri con la massima benevolenza e spesso mi sorprende scoprire che alcuni saltano alla conclusione peggiore possibile, perché farlo è semplicemente contrario alla mia natura.

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Il caso Borderlands 4: la sostenibilità creativa nell’era dei 90 euro

La vera questione, al di là della retorica del “vero fan”, tocca una corda profonda del settore come quella della sostenibilità. Pitchford sottolinea che gli sviluppatori sono artisti e lavoratori reali, che hanno bisogno di un ritorno economico adeguato per continuare a creare contenuti di alta qualità. Una verità difficilmente contestabile, ma che cozza con una realtà in cui il pubblico, sempre più consapevole e critico, fatica ad accettare prezzi elevati in assenza di trasparenza, innovazione o reale valore aggiunto.

Il caso Pitchford è diventato emblema di un punto di frizione sempre più evidente, separato da un lato dove c’è l’industria, spinta dall’esigenza di far quadrare bilanci sempre più ambiziosi, mentre dall’altro ci sono i giocatori, molti dei quali hanno vissuto l’epoca in cui un titolo completo era venduto a prezzo pieno senza microtransazioni, pass stagionali o contenuti tagliati.

In tutto questo, la comunicazione gioca un ruolo centrale. Etichettare chi è disposto a pagare come “vero fan” rischia di frammentare la community e alimentare un rapporto già fragile tra creatori e pubblico. Il passo falso del CEO di Gearbox è servito come promemoria per ricordarsi che nel parlare di videogiochi, non basta difendere il valore del lavoro creativo, serve anche rispetto per chi lo sostiene, indipendentemente dal portafogli. Se Borderlands 4 saprà effettivamente meritarsi ogni centesimo chiesto sarà il mercato a deciderlo, ma in tempi in cui ogni scelta aziendale viene scrutata e discussa pubblicamente, anche una singola parola può fare la differenza tra affezione e diffidenza.

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Leggi anche: Il caso Borderlands che ha scatenato le recensioni negative su Steam: tra video virali e licenze fraintese

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Andrea Moffa

Andrea Moffa

Eroe numero 50 di Overwatch 2. Appassionato di notizie videoludiche. Esploro e condivido le avventure e le ultime info di questo mondo in continua espansione.

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