Il processo di modernizzazione digitale del Paese entra in una nuova fase concreta in cui l’AGCOM ha approvato la dismissione di altre 2055 centrali in rame su proposta di FiberCop, consolidando l’avanzamento verso una connettività sempre più veloce, stabile e al passo con i bisogni del presente e del futuro. Con la delibera 123/25/CONS, pubblicata il 23 maggio 2025, l’Autorità ha ufficializzato l’autorizzazione, definendo i termini entro i quali dovrà avvenire lo spegnimento delle infrastrutture obsolete, che vanno dai 6 ai 12 mesi in base ai servizi attivi sulle singole centrali.
Questa operazione non nasce all’improvviso. È parte di un disegno più ampio iniziato diversi anni fa, ora nelle mani di FiberCop, la società controllata da TIM insieme a KKR e Fastweb, incaricata della gestione e del potenziamento della rete secondaria in fibra ottica. L’approvazione è arrivata solo dopo un’attenta valutazione tecnica da parte degli uffici dell’AGCOM, che ha verificato il rispetto di due criteri fondamentali: la copertura totale delle linee con tecnologie NGA (Next Generation Access), comprese le soluzioni FWA, e una migrazione effettiva di almeno il 60% degli utenti verso connessioni a banda ultralarga.
Il numero iniziale di centrali proposte da FiberCop era superiore (2107), ma 52 di esse sono state escluse per non aver ancora raggiunto i parametri richiesti. Per le 2055 approvate, i tempi di preavviso differiscono, dato che si parla di 6 mesi per quelle con solo servizi bitstream, e 12 mesi per quelle con servizi ULL, cioè con accesso completamente disaggregato, che comportano maggiori investimenti da parte degli operatori terzi.

Un’Italia più connessa e veloce, grazie anche alla fibra Fibercop
Il passaggio dalla vecchia rete in rame alla fibra ottica è tutt’altro che simbolico. Significa preparare il Paese a una nuova era digitale in cui lavoro da remoto, streaming, smart cities e intelligenza artificiale potranno contare su una struttura tecnologica all’altezza. Con un piano da 1,4 miliardi di euro per l’espansione della fibra, FiberCop continua a investire sull’estensione capillare della rete, garantendo a famiglie e imprese l’accesso a servizi internet ad altissima velocità e bassissima latenza.
La delibera appena pubblicata è solo una delle molte che, negli ultimi anni, hanno accompagnato lo spegnimento progressivo della rete in rame, in una logica di continuità pianificata. Questo approccio evita disservizi, garantisce un passaggio graduale e consente agli operatori di pianificare in anticipo gli interventi necessari. L’Italia, sebbene con un ritardo iniziale rispetto ad altri Paesi europei, sta ora colmando il gap e marcia a passo deciso verso un’infrastruttura più solida e moderna.
La fine del rame, nella pratica, rappresenta un addio a una tecnologia che ha fatto la storia delle telecomunicazioni ma che non è più in grado di sostenere le esigenze di un mondo connesso 24/7. La fibra è diventata ormai una condizione essenziale per una società più equa, connessa e pronta ad affrontare le sfide del domani.
