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Clair Obscur: Expedition 33 resterà con un team esiguo, ma ha grandi progetti per il futuro

Tra le sorprese più clamorose del 2025, Clair Obscur: Expedition 33 si è imposto come un caso editoriale videoludico destinato a segnare l’anno. Sviluppato da un piccolo studio francese con alcuni ex Ubisoft, Sandfall Interactive, il gioco è passato in pochissimo tempo da titolo di nicchia a successo globale, affermandosi come uno dei JRPG occidentali più amati degli ultimi anni. E ora che il clamore è alle stelle, cresce anche la curiosità su ciò che lo studio ha in serbo per il futuro.

Il titolo, lanciato con una campagna promozionale piuttosto sobria, ha conquistato pubblico e critica nel giro di poche settimane, andando molto rapidamente in settupla cifra, raggiungendo quindi milioni di copie vendute. Un exploit non solo inaspettato ma anche emblematico, soprattutto se si considera che a realizzarlo è stato un team di poco più di 30 sviluppatori e collaboratori esterni. La composizione del gruppo, fatto di volti giovani e spesso alla prima esperienza (compresi i doppiatori e persino il compositore, scoperto su SoundCloud), ha contribuito ad alimentare l’entusiasmo sui social, trasformando il gioco in un fenomeno virale.

Il successo non ha però alterato la filosofia dello studio, che ha già fatto sapere di voler restare snello e compatto anche per il prossimo progetto. Il Chief Operating Officer François Meurisse ha spiegato in un’intervista con GamesIndustry.biz, che l’obiettivo resta quello di mantenere un team sotto le 50 persone, tutte radunate in un’unica città per lavorare in modo coeso e diretto. Un approccio che punta sulla qualità, l’agilità creativa e una cultura di lavoro sostenibile, piuttosto che sulla scalabilità incontrollata.

Clair Obscur, Expedition 33

Crescere senza perdersi: il futuro secondo Sandfall

È proprio nella dimensione contenuta che Sandfall vede la propria forza. Meurisse cita esempi storici come Ocarina of Time o Half-Life 2, titoli che hanno ridefinito il settore e che sono stati realizzati da team di dimensioni modeste. L’idea è che gruppi più piccoli riescano a prendere decisioni migliori, mantenendo una direzione creativa solida e coerente. L’espansione rapida, d’altronde, ha dimostrato in più occasioni di essere un’arma a doppio taglio, portando spesso a fallimenti costosi e a gravi ripercussioni occupazionali.

Sul fronte del prossimo gioco, Sandfall mantiene ancora il massimo riserbo. Tuttavia, lo studio ha già messo in moto la macchina creativa, con il direttore Guillaume Broche in prima linea nello sviluppo delle nuove idee. La promessa è quella di un progetto che farà tesoro di tutte le esperienze maturate con Expedition 33, e che partirà quindi da una base tecnica e artistica più solida. I membri del team, infatti, hanno arricchito le proprie competenze in ogni ambito, dall’animazione alla programmazione, creando un gruppo coeso e affamato di nuovi traguardi.

Il secondo gioco dello studio nasce dunque in un contesto favorevole, con una community già consolidata, un’identità chiara e una fame di innovazione tangibile. E se le premesse restano queste, c’è da aspettarsi che il prossimo passo di Sandfall possa non solo confermare quanto già fatto, ma persino superarlo. Con Clair Obscur: Expedition 33 è partito il rilancio (e il ritorno) dei giochi AA di impatto.

Clair Obscur: Expedition 33 Lune e Gustave

Leggi anche: Clair Obscur: Expedition 33 – Il manifesto di una nuova era AA, secondo Shuhei Yoshida

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Andrea Moffa

Andrea Moffa

Eroe numero 50 di Overwatch 2. Appassionato di notizie videoludiche. Esploro e condivido le avventure e le ultime info di questo mondo in continua espansione.

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