La riforma del Codice della Strada entrata in vigore a dicembre 2024 ha messo un freno deciso all’anarchia nella micromobilità urbana, con una stretta netta soprattutto sull’uso dei monopattini elettrici. I nuovi obblighi introdotti, quali casco per tutti, assicurazione obbligatoria e l’ormai celebre “targhino”, hanno acceso un acceso dibattito tra cittadini, addetti ai lavori e operatori del settore. Se le norme sul casco e sull’assicurazione sono ormai realtà operative, il terzo elemento del pacchetto normativo continua a essere avvolto da incertezze e attese, visto che manca il decreto attuativo che regolamenterà le modalità di rilascio e applicazione del contrassegno identificativo.
Il targhino sarà una targhetta adesiva plastificata, non rimovibile, rilasciata dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato. Un elemento apparentemente semplice, ma che in realtà coinvolge una lunga trafila burocratica, considerando come non solo sarà necessario definire il prezzo e le modalità di richiesta, ma anche assicurarsi che il sistema sia pronto a gestire la mole di richieste attese, sia da parte dei privati che degli operatori del servizio di sharing. Il ritardo nell’approvazione del decreto, attualmente in lavorazione presso i Ministeri delle Infrastrutture e dei Trasporti e dell’Economia e Finanze, ha lasciato il settore in un limbo normativo che ne sta condizionando il presente e il futuro.

Impatto sul mercato dei monopattini elettrici e attese per il decreto
A causa di queste scelte e ritardi, i dati mostrano come il mercato dei monopattini abbia registrato un calo significativo sia nelle vendite che nei noleggi. Le aziende del settore, già colpite da una regolamentazione più rigida, si trovano ora in difficoltà a causa dell’incertezza normativa. Le associazioni di categoria non hanno nascosto il proprio disappunto per il ritardo accumulato, sollecitando a più riprese una risposta istituzionale in tempi rapidi. Il decreto dovrebbe arrivare entro l’estate, tra giugno e luglio, con un’entrata in vigore auspicata per settembre, ma nel frattempo i consumatori si muovono in un territorio grigio, tra norme scritte ma non ancora pienamente attuabili.
Questa situazione di stallo rischia di vanificare gli sforzi fatti per garantire una mobilità più sicura e sostenibile. Le nuove regole, infatti, nascono dalla necessità di mettere ordine nel boom incontrollato dei monopattini in città, spesso al centro di incidenti, abusi e irregolarità. Ma senza una normativa completa, chiara e facilmente applicabile, il rischio è che si ottenga l’effetto contrario, spingendo verso l’abbandono del mezzo e scoraggiando investimenti in un settore che, fino a pochi mesi fa, rappresentava una delle punte più avanzate della mobilità urbana smart.
Nel frattempo, si attendono informazioni ufficiali sui costi dei targhini, sulla procedura di rilascio e sui controlli che verranno effettuati, il tutto per una maggiore chiarezza. Solo così sarà possibile accompagnare davvero la trasformazione della mobilità urbana, garantendo sicurezza, legalità e una reale sostenibilità anche per chi sceglie di spostarsi in città su due ruote elettriche.
