Dragon e Luffy potrebbero avere radici Shandia: dettagli fisici, simboli, leggende e parallelismi lo suggeriscono. E il mistero del D. si infittisce.
Dragon, Kalgara e un legame inciso sulla pelle
Nel mondo stratificato di One Piece, ogni tatuaggio, arma o sguardo può contenere un pezzo di verità. Monkey D. Dragon non ha sempre avuto il tatuaggio sul volto. Quando Oda lo mostra per la prima volta, in “Chapter 0”, il suo viso è pulito. Ma dal momento in cui diventa rivoluzionario, quel simbolo appare. E non è un dettaglio casuale: quel disegno ricorda i tatuaggi degli Shandia, in particolare quelli portati da Kalgara e Wiper, come leggiamo su Zoro.Dailycontent.
Dragon stesso ha una somiglianza impressionante con Kalgara: il viso squadrato, l’espressione severa, la postura da condottiero. È un paragone che va oltre l’estetica. Luffy, dal canto suo, ricorda invece Seto, il genero di Kalgara, con una fisicità meno imponente ma uno spirito ribelle che gli scorre nelle vene.

Garp, i cappelli e le sfere di ferro
Anche Garp, figura iconica della Marina e nonno di Luffy, rivela strani parallelismi con la cultura Shandia. La sua prima tecnica visibile? Lanciare una gigantesca sfera di ferro, proprio come fa Kalgara. Coincidenza? Forse no. E che dire del suo buffo ma ricorrente cappello a forma di cane? Gli Shandia, specialmente i sacerdoti, indossano copricapi ispirati a mammiferi: un altro piccolo ma intrigante richiamo visivo.

Il Sole, la campana e il sangue che chiama
C’è di più. La prima volta che sentiamo parlare del “dio del sole” è da Mousse, la figlia di Kalgara. In un’opera dove ogni divinità ha un ruolo preciso, è significativo che questo culto parta proprio da quella linea familiare. Inoltre, Wiper afferma che “solo un discendente di Kalgara può suonare la campana d’oro” — eppure, è Luffy a farlo. Un gesto simbolico potentissimo che, se preso alla lettera, suggerirebbe che Luffy discende da Kalgara.
One Piece, la famiglia D. discende dagli Shandia: Kalgara nel sangue di Dragon e Luffy
I color spread di Oda sono notoriamente pieni di indizi nascosti. Nei capitoli 175, 352 e 431, Luffy viene rappresentato da solo con abiti tribali Shandia o da nativo americano, mentre il resto della ciurma mantiene i suoi abiti abituali. Nell’edizione del volume 27, Luffy appare persino con un paio di ali Shandia, mentre strizza l’occhio al lettore — quasi fosse una conferma indiretta.
Brasile, El Dorado e le radici del mito
Infine, c’è il parallelismo geografico: il paese “reale” associato a Luffy è il Brasile. Gli Shandia, e la leggendaria città d’oro di Shandora, sono ispirati alla mitologia amazzonica e alla leggenda di El Dorado, che si dice si trovi proprio in Sud America. Un legame culturale e mitologico che rende ancora più plausibile l’origine “Shandia” della famiglia D.
Un tatuaggio, un campanile d’oro, un cappello da cane: pezzi sparsi di un puzzle che Oda ha disseminato con cura. E se Dragon, Luffy e Garp non fossero solo dei rivoluzionari, pirati o marine, ma i diretti discendenti di un popolo cancellato dalla storia? Forse il mistero del D. comincia proprio lì, tra le rovine dorate e i tamburi del cielo.
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