L’AI di Darth Vader disponibile da giorni su Fortnite ha fatto discutere sia in positivo che in negativo. La famiglia del compianto attore e doppiatore James Earl Jones ha espresso pieno supporto per essa, in quanto rappresenta anche un modo per rispettare la sua volontà. Infatti Jones desiderava che i fan potessero continuare a sentire la sua voce nei panni dell’iconico antagonista di Star Wars anche quando non ci sarebbe più stato, in quanto ormai è legata tanto al brand.

L’AI di Darth Vader su Fortnite parla italiano e stupisce i giocatori
E finora l’AI Vader sta regalando gioie e divertimento ai giocatori: una recente clip divenuta virale mostra il dataminer nostrano NearbyLeaks venir ripreso da Vader per la sua “debolezza” nel non capire l’inglese, nonostante lei stessa riconosca che il desiderio di esprimersi in modo chiaro sia “onorevole“. Per questo decide di sottoporsi a un “aggiustamento linguistico“, lasciando stupito Nearby. Quest’ultimo infatti esclama “No way! No way!“, per poi aggiungere “Ok, quindi inizierai a parlare in italiano?“.
Seguono alcuni attimi di silenzio, ma poi l’AI risponde dicendo “Certamente“, scatenando reazioni entusiaste sia da parte del giocatore sia da parte di tutto coloro che hanno poi visto la clip condivisa su X/Twitter e Instagram (che vi lasciamo qui di seguito).
Le reazioni di internet al Darth Vader “italiano”
Tra gli utenti c’è chi ha scherzato dicendo che Vader è diventato Darth Ezio (citando il protagonista di una trilogia di titoli nella serie Assassin’s Creed) e che probabilmente Nearby e compari l’avranno fatto bestemmiare pochi secondi dopo, considerato che già alcuni gli hanno fatto dire delle imprecazioni in inglese. Un altro invece sostiene come questo sia il modo giusto di usare un’intelligenza artificiale, in quanto permette ai giocatori da qualsiasi parte del mondo di poter interagire con i personaggi.
Alcuni sono invece rimasti delusi dalla durata della clip, in quanto non dimostra che l’AI ha continuato a parlare nella nostra lingua per tutta la partita.
