La questione del prezzo dei videogiochi sta facendo sempre più discutere sia tra i fan sia tra gli addetti ai lavori: le questioni messe in ballo, tra i dazi degli USA e i costi di produzione, per non parlare del rapporto przzo-ore di gioco sono ormai all’ordine del giorno. Anche l’ex direttore di PlayStation Shūhei Yoshida ci dice la sua, in una recente intervista, in merito a questo assai spinoso argomento.
In un’epoca dove Mario Kart sta per raggiungere il prezzo di listino record di 100 euro e Xbox decide di aumentare da un giorno all’altro i prezzi delle sue console (con PlayStation che sembra anch’essa più che pronta a fare la medesima mossa) è difficile capire quale sia il giusto valore da dare al prodotto: stiamo seguendo le leggi di mercato o le case di sviluppo stanno tirando un po’ troppo la corda? Per l’ex-PlayStation la risposta è ovvia.

I videogiochi sono un intrattenimento “di lusso”
Leggiamo insieme le dichiarazioni rilasciate:
“Ogni videogioco ha il suo valore e credo che dovrebbero essere gli editori e sviluppatori a scegliere il prezzo del proprio prodotto: dipende tutto dalle aspettative, l’impegno e il tempo impiegato dietro ogni singolo progetto. Per quanto riguarda l’attualità, con giochi che oscillano tranquillamente tra i 70 e gli 80 euro… si tratta veramente di giochi grandiosi. Siate contenti di pagare così i vostri titoli, perché le aziende hanno a cuore l’intrattenimento dei fan, e lo dimostrano realizzando giochi grandiosi”

Yoshida si dice quindi estremamente a favore di un incremento dei prezzi se, ovviamente, i titoli offerti con questo listino valgono la spesa per il giocatore. Un’affermazione, questa, che fa anche sorridere: basti vedere come alcuni prodotti di enorme successo, acclamati da critica e pubblico, riescano ad emergere anche senza arrivare a cifre folli: un esempio? Clair Obscur: Expedition 33, dai più il papabile gioco dell’anno 2025, che parte da un prezzo di listino di “soli” 49,99 euro!
