Marathon, il nuovo gioco live-service di Bungie in sviluppo già da diversi anni, non è ancora uscito ufficialmente ma ha già attirato su di sé una gran controversia. I giocatori che hanno partecipato alla recente Closed Beta del titolo non sono rimasti impressionati dal gameplay del gioco, ma hanno amato particolarmente il suo comparto artistico: peccato che esso comprenda anche degli artwork rubati da un’artista di nome Antireal.

Bungie accusata di aver rubato le illustrazioni di un’artista
Lo scorso 15 maggio Antireal ha accusato il gioco di aver rubato delle illustrazioni che lei ha realizzato nel 2017, postando anche dei confronti a supporto delle sue dichiarazioni. Queste illustrazioni sarebbero state utilizzate come decorazioni ambientali, tra cui poster affissi a diverse pareti, anche se presentano immagini e scritte che non hanno davvero niente a che fare con l’universo del gioco (tanto che l’artista stesso ha dichiarato di aver incluso in alcune di esse pure loss).
“Non ho le risorse né l’energia per perseguire legalmente questo problema, ma ho perso il conto del numero di volte in cui una grande azienda ha ritenuto più facile pagare un designer per imitare o rubare il mio lavoro piuttosto che scrivermi un’e-mail. In 10 anni non ho mai guadagnato cifre consistenti da questo lavoro e sono stanca di designer di grandi aziende che fanno moodboarding e parassitano i miei progetti mentre io lotto per guadagnarmi da vivere“, ha scritto l’artista nel suo thread.

Ore dopo l’accusa, Bungie ha confermato che molti artwork utilizzati dal titolo sono stati rubati dall’artista per errore, e che sono state incluse in un foglio di texture da un ex artista: “Abbiamo immediatamente indagato su un problema relativo all’uso non autorizzato delle decalcomanie degli artisti in Marathon e abbiamo confermato che un ex artista di Bungie le ha incluse in un foglio di texture che alla fine è stato utilizzato nel gioco. Questo problema era sconosciuto al nostro attuale team artistico. Abbiamo contattato [Antireal] per discutere la questione e ci siamo impegnati a fare la cosa giusta per l’artista”.
Non è neanche la prima volta che Bungie finisce al centro di una diatriba simile, ma ora l’azienda pare aver promesso di cambiare totalmente i suoi processi interni.
