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Pezzotto e pirateria digitale in Italia: la Guardia di Finanza ha multato oltre 2.000 utenti

La pirateria audiovisiva in Italia non è più un fenomeno tollerato o sottovalutato. La Guardia di Finanza ha annunciato di aver individuato e multato 2.282 utenti in 80 province italiane, tutti abbonati ai cosiddetti servizi “pezzotto“, ovvero piattaforme che permettono l’accesso illegale a contenuti a pagamento, come partite di calcio, film e serie TV. Si tratta del più grande intervento mai registrato in questo ambito, e non è che l’inizio di una campagna repressiva destinata ad ampliarsi.

Le attività investigative partono da procedimenti penali attivati in tutto il Paese negli ultimi anni. I pirati del web, utenti compresi, lasciano infatti tracce digitali evidenti come pagamenti verso circuiti illegali, accessi non autorizzati e traffico dati monitorabile. Il risultato è che anche chi ha usufruito di contenuti pirata nel passato può essere identificato e sanzionato a posteriori. Le multe vanno dai 150 euro fino a 5.000 in caso di recidiva.

Stando a quanto riportato dalla nostra fonte Sky Sport, il generale Gaetano Cutarelli, comandante del Nucleo Speciale Beni e Servizi della Guardia di Finanza, ha sottolineato come la svolta normativa del 2023 abbia permesso di agire tempestivamente e oggi, in appena due minuti, è possibile bloccare uno streaming illegale anche se ospitato su server esteri, diramando un’allerta sulla fine del tempo dell’impunità.

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Una rivoluzione culturale che parte dal rispetto del lavoro

Dietro ogni abbonamento pirata non c’è solo un danno economico per le piattaforme legali, ma una ferita profonda a un intero sistema produttivo. Andrea Duilio, AD di Sky Italia, ha parlato di “inizio di un cambiamento culturale necessario“, evidenziando come la tutela dei contenuti passi dalla punizione dei trasgressori. Una posizione condivisa da Luigi De Siervo, amministratore delegato della Lega Serie A, che ha quantificato in 300 milioni di euro l’anno le perdite per il calcio italiano. Una squadra di vertice, da sola, può arrivare a subire un danno da 30 milioni. E intanto il gap con i campionati esteri, meno colpiti dal fenomeno, si allarga.

Beppe Marotta, presidente dell’Inter, ha definito la nuova legge un “cartellino rosso” alla pirateria digitale, mentre Paolo Scaroni del Milan ha ribadito come sia fondamentale ora garantire che la norma venga applicata. Anche Claudio Lotito, senatore e presidente della Lazio, ha sottolineato come la responsabilità venga estesa non solo agli utenti, ma anche ai siti web che ospitano contenuti illeciti. Serve che ogni piattaforma debba avere una rappresentanza legale in Italia, e in caso di violazioni, il responsabile sarà punito.

Non è più il tempo della leggerezza, del “è solo una partita”, della scusa “tanto lo fanno tutti”. Il messaggio delle autorità e delle figure coinvolte è chiarissimo: la pirateria digitale è un crimine, e come tale verrà trattato. Le nuove tecnologie investigative, la collaborazione tra autorità e operatori, e una normativa finalmente efficace rappresentano i pilastri di un contrasto deciso che adesso colpirà sempre più trasgressori. Italiani avvisati.

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Leggi anche: Serie A: Ezio Simonelli dichiara guerra al pezzotto, “pronte multe per 5.000 utenti”

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Andrea Moffa

Andrea Moffa

Eroe numero 50 di Overwatch 2. Appassionato di notizie videoludiche. Esploro e condivido le avventure e le ultime info di questo mondo in continua espansione.

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