One Piece, l’opera magna di Eiichirō Oda, è ormai da considerarsi un puzzle complesso di misteri antichi, poteri sovrannaturali e destini intrecciati. Da oltre venticinque anni, i lettori seguono le gesta di Luffy e della sua ciurma attraverso isole bizzarre e la scoperta di culture e civiltà del passato. Ma oltre a questo, l’attenzione si concentra sempre di più su segreti sepolti ed enigmi irrisolti i quali, man mano che la storia si avvicina alla sua conclusione, vengono maggiormente esplorati. Argomenti come il secolo buio, il significato della volontà della D, l’identità di Imu, e soprattutto, il ruolo dei frutti del diavolo più rari e temuti.
Uno di questi è l’Ope Ope no Mi, il “frutto chirurgico”, attualmente nelle mani di Trafalgar Law. Oltre alle sue abilità mediche e offensive, questo frutto cela un potere ancora più inquietante e piuttosto ricercato da chi conosce i suoi segreti. Parliamo dell’operazione Immortalità, un intervento chirurgico che può rendere immortale un altro essere umano… al costo della vita dell’utilizzatore. Mentre Oda sta lentamente (e finalmente) diffondendo i dettagli finali della sua trama, viene quasi naturale pensare a questo potere e a come esso sia probabilmente al centro dell’immortalità di Imu, il misterioso sovrano celato dietro il trono vuoto.
Per i fan di One Piece, Imu è il cosiddetto “boss finale”, il villain che probabilmente farà da antagonista principale nella guerra finale di cui si parla con molta più costanza nell’ultimo arco narrativo. Le fazioni che si daranno battaglia stanno gradualmente prendendo forma, con il murale di Elbaph ad averci dato grossi indizi sui possibili protagonisti dalla parte dei “buoni”. Tra questi, dopo aver combattuto spalla a spalla per diversi archi, potrebbe esserci appunto Law, ma con un ruolo ben più cruciale rispetto al passato.

Il chirurgo della morte con un destino incrociato
Secondo una teoria riportata da Dylanosarts e piuttosto diffusa nei circoli dei fan più attenti, Imu deve la sua sopravviveranza per oltre otto secoli proprio a una passata attivazione dell’Operazione d’Immortalità. Questo implicherebbe che un possessore precedente dell’Ope Ope no Mi, forse controllato o ingannato, si sia sacrificato per dare la vita eterna a Imu. La logica suggerisce, però, che ciò che è stato dato possa anche essere revocato. E qui entra in gioco Trafalgar Law.
La possibilità che Law possa essere chiamato a eseguire una nuova “operazione” per invertire quella eseguita secoli fa, e quindi rimuovere l’immortalità di Imu, implica un immenso sacrificio. Ma la domanda da porsi è: questa scelta ha senso per il suo personaggio? Law è un pirata, sì, ma è anche un uomo profondamente segnato dal dolore e dalla perdita, mosso da una personale ricerca di giustizia e vendetta, nonché da una morale piratesca più seria, strategica e differente da quella di molti.
Dopo la morte del suo mentore Corazon e la caduta di Doflamingo, la sua alleanza con Luffy ha messo in mostra un suo lato più empatico, più umano, ed è proprio questo ad aprire alla possibilità di un gesto tanto importante. Anche se non condivide l’ingenuità o l’ottimismo del protagonista, Law ha mostrato segni di una crescente consapevolezza morale. La possibilità che possa sacrificarsi per abbattere un tiranno eterno come Imu non appare dunque completamente fuori dal suo contesto narrativo. Un gesto estremo, certo, ma in linea con la “volontà della D” che, per come l’abbiamo interpretata finora con i pochi indizi sul suo significato, si oppone per natura all’oppressione e alla tirannia.
Il suo sacrificio potrebbe rappresentare il culmine del suo percorso: da “chirurgo della morte” a martire della liberazione. Un passaggio definitivo da vendicatore solitario a simbolo di ribellione. In questo modo, la sua morte assumerebbe un valore simbolico potentissimo, allineandosi con i grandi ideali rivoluzionari che animano il mondo di One Piece. E se fosse proprio questo il suo vero destino?
