Di Indiana Jones e l’Antico Cerchio si è già parlato parecchio nel corso degli ultimi mesi. Il titolo targato Machine Games con protagonista l’amatissimo archeologo impersonato da Harrison Ford, originariamente arrivato su PC ed Xbox negli ultimi mesi dello scorso anno, ha saputo conquistare una enorme fetta di pubblico, oltre che gran parte della critica, complice anche il suo arrivo su Game Pass.
Il titolo, molto diverso dagli ultimi giochi sviluppati da Machine Games – su tutti il meraviglioso reboot di Wolfenstein – si presentava come una sorta di immersive sim in cui il giocatore non si trovava a impersonare Indiana Jones, ma a vivere con i suoi occhi un’avventura che non avrebbe difficoltà alcuna a rivaleggiare con le migliori produzioni cinematografiche dedicate allo storico personaggio nato dalla mente di George Lucas, superando non di poco le ultime due rivedibili iterazioni del suddetto su grande schermo.
Quella che tutti credevano essere la risposta di Microsoft a Uncharted si è dunque rivelata essere un videogioco estremamente curato sotto tutti i punti di vista, che tuttavia non intende in alcun modo ispirarsi alle avventure di Nathan Drake, ma di offrire un’alternativa più ragionata e meno action a tutti gli appassionati di misteri, enigmi e archeologia.

Sotto questo punto di vista la scelta di Microsoft si è rivelata assolutamente vincente, poiché Indiana Jones e l’Antico Cerchio rappresenta tutto ciò che i fan del brand desideravano; grazie a una narrativa estremamente curata e capace di catturare sin da subito il videogiocatore, e a un gameplay non scevro da problemi ma in grado comunque di restituire appieno un’immersività senza pari.
L’obiettivo di Microsoft – vale a dire donare al pubblico la possibilità di diventare, per qualche ora, Indiana Jones – è stato dunque centrato in pieno. Nella nostra recensione, pubblicata qualche mese fa, abbiamo già analizzato a dovere tutto ciò che riguarda il comparto narrativo e quello puramente ludico del titolo, rimanendone affascinati ma ammettendo la presenza di alcune criticità che potrebbero essere migliorate, riferendoci in particolare a un sistema di combattimento lacunoso e a un tremolante uso della terza persona.

Da qualche giorno Indiana Jones e l’Antico Cerchio, unendosi ad altre ormai ex esclusive Xbox, è finalmente approdato su PS5. Dopo aver portato a termine il titolo, esplorando le sue meravigliose ambientazioni, possiamo finalmente dirvi se questa è la versione definitiva del titolo pubblicato da Bethesda.
Colpi di scena e colpi Frusta
Se Indiana Jones e l’Antico Cerchio ha avuto un successo enorme lo deve soprattutto al suo comparto narrativo. Il titolo, estremamente cinematografico e ricco di cutscene, potrebbe come già anticipato entrare di diritto tra le migliori produzioni legate alla figura di Henry Walton Jones Jr.; dopo un prologo che delizierà tutti i più nostalgici fan dell’archeologo, veniamo catapultati immediatamente in una piovosa notte del 1937, che da il via alle peripezie di Indy.
Durante la suddetta notte infatti, un misterioso ed enorme uomo fa irruzione nel college dove Indiana Jones svolge una delle sue professioni, quella di insegnante; dopo un rapidissimo scontro, vinto da questo singolare soggetto capace di parlare solo in latino, Indy nota che uno dei cimeli, precisamente una mummia di gatto raccolta durante una delle sue spedizioni, è scomparsa. Da questa constatazione prende il via un’avventura ricca di colpi di scena e di strizzate d’occhio ai più affezionati fan della saga, che vedrà Indiana visitare tra le altre la Città del Vaticano, l’Himalaya, la Thailandia e l’immancabile Egitto.

Durante l’avventura l’archeologo verrà affiancato da Gina Lombardi, una giornalista interpretata dalla “nostra” Alessandra Mastronardi, la quale deciderà di unirsi al protagonista per combattere Emmerich Voss, uno studioso che vuole svelare e sfruttare il potere dell’Antico Cerchio per raggiungere i propri scopi, che non spoilereremo di certo in questo articolo.
Appare sin da subito chiarissima la cura riposta dagli sviluppatori nel comparto narrativo di questo titolo, che, lo ribadiamo, rappresenta quantomeno per chi vi scrive una delle migliori iterazioni con protagonista l’archeologo interpretato da Harrison Ford; i personaggi sono infatti caratterizzati ottimamente, richiamando volutamente quei topoi propri del cinema dell’epoca ed evolvendoli grazie alla possibilità, offerta dal medium videoludico, di diluire la narrazione in maniera estremamente importante, avendo il titolo una durata ben diversa da quella dei film.
Nonostante però la cura di cui sopra, abbiamo notato in alcuni passaggi un ritmo un po’ troppo lento, che mal si sposa con lo spirito stesso dell’avventura e del personaggio; sia ben chiaro, non siamo davanti a momenti di noia né a passaggi poco riusciti, ma avremmo apprezzato una sceneggiatura leggermente più condensata.

Un’Immersive Sim dal Cappello Iconico
Ovviamente tale struttura narrativa è supportata da un gameplay di tutto rispetto, che punta come già anticipato a restituire una sensazione di totale immersività al giocatore, facendo vivere allo stesso la possibilità non tanto di impersonare Indiana Jones, ma di esserlo. Se tuttavia cercate un titolo dal ritmo forsennato, pieno di scontri a fuoco e in grado di farvi sobbalzare dalla sedia, forse Indiana Jones e l’Antico Cerchio non è il gioco che fa per voi.
Come già ribadito qualche riga fa infatti il titolo Machine Games non punta sulla spettacolarità dell’azione, ma sull’offrire al giocatore un’esperienza a tutto tondo, ricca di dialoghi, enigmi, sessioni stealth e momenti totalmente dedicati all’esplorazione; tale struttura, su cui si sorregge l’intera avventura, potrebbe tuttavia far storcere il naso ad alcuni giocatori che avrebbero preferito un titolo più votato all’azione e all’avventura.
Nonostante alcuni momenti assolutamente rilevanti infatti, Indiana Jones e l’Antico Cerchio non fa nulla per nascondere la sua natura di immersive sim; ciò per alcuni potrebbe essere un difetto, mentre per altri un valore aggiunto, che dona ancor più spessore a un’avventura tutta da vivere. Peccato per i combattimenti a mani nude e per gli scontri a fuoco, che rappresentano senza dubbio alcuno il vero – e forse unico – punto debole di un’opera molto ben riuscita e capace di farsi amare nonostante i suoi pochi difetti.

Anche in questo caso – almeno per chi vi scrive – un ritmo più elevato, unito ai già presenti dialoghi e momenti esplorativi di pregevole fattura, sarebbe stato sicuramente più gradito; tale “mancanza” tuttavia non rappresenta come già anticipato un vero e proprio difetto, in quanto Indiana Jones e l’Antico Cerchio fa molto bene tutto ciò che si prefissava di fare.
La versione PS5 di Indiana Jones e l’Antico Cerchio può dunque essere considerata la versione migliore e definitiva del titolo Machine Games? Si e no. Le aggiunte presenti sulla versione dedicata all’ammiraglia di casa Sony non sono poi tantissime, e non rappresentano un vero e proprio game changer. Il gioco tecnicamente, su PS5 PRO, si comporta in maniera egregia, unendo a una enorme pulizia visiva e a modelli poligonali e ambientazioni costruite impeccabilmente un frame rate praticamente granitico, ancorato ai 60FPS anche nei momenti più concitati.
La vera novità, che rispetto alla versione Xbox ha garantito ancor di più quella sensazione di forte immersività citata per tutto il corso dell’articolo, è stata relativa all’utilizzo molto sapiente dei grilletti adattivi del Dualsense.
Questi infatti, grazie alla resistenza da loro opposta alla pressione, e uniti a un feedback aptico di assoluto pregio, restituiscono un feeling molto più piacevole, in grado di replicare con cura tutto ciò che accade a schermo. Per il resto, esclusa una pulizia visiva a quanto pare più elevata rispetto a quanto visto sull’ammiraglia Microsoft, il titolo non presenta enormi novità.
Un’Avventura da Vivere, con anima da film
Indiana Jones e l’Antico Cerchio rappresenta una grandissima espressione del genere immersive sim. Se siete fan dell’archeologo nato dalla mente di George Lucas, e avete voglia di tuffarvi in un’avventura che potrebbe tranquillamente rivaleggiare con uno dei migliori film della saga cinematografica e non avete un Xbox o un PC, avete finalmente pane per i vostri denti. Le differenze con la versione Xbox di Indiana Jones e l’Antico Cerchio sono poche, ma rappresentano sicuramente un valido motivo per vivere – qualora non lo abbiate mai fatto – le particolarità di questo titolo sulla vostra fidata PS5.
Indiana Jones e l’antico cerchio è un gioco d’azione/avventura disponibile per Xbox e PC dal 9 dicembre 2024 e su PlayStation 5 (e in versione ottimizzata per PS5 PRO) dal 17 Aprile 2025