Il noto sito internet di live streaming, Twitch, è diventato una piattaforma pirata, per lo meno per la legge spagnola. Lo Stato iberico sembrerebbe aver oscurato il celebre sito viola a causa della supposta violazione delle norme antipirateria spagnole.
Come si potrebbe facilmente intuire, al centro della recente controversia ci sono i diritti di trasmissione della più famosa competizione calcistica spagnola, La Liga. Si tratta di una questione molto delicata: da una parte una competizione sportiva che attira ogni anno centinaia di milioni di Euro di investimento, dall’altra una piattaforma che, a sua volta, movimenta una quantità non indifferente di capitale.
Twitch bloccato in Spagna a causa del calcio
A deliberare il ban sul territorio spagnolo di Twitch è stato l’ente gestore della Liga spagnola. Per comprendere l’origine dei vasti poteri accordati alla società bisogna, però, fare un passo indietro: lo scorso febbraio, LaLiga ha chiesto e ottenuto dal Tribunale spagnolo la facoltà di oscurare tutti i siti web che possono trasmettere illegalmente, anche in astratto, le partite di calcio.

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Tuttavia, ciò ha determinato numerosi problemi a cascata. Infatti, l’ente Liga ha utilizzato il potere concesso in via giudiziale per bloccare a valanga decine di migliaia di indirizzi IP che, almeno potenzialmente, potevano trasmettere in modo illegale il campionato spagnolo.
Inutile dire che la quasi totalità dei siti oscurati sono stati bloccati non in conseguenza di un rigido esame istruttorio dei rischi, bensì a seguito di un sommario esame. A riprova di ciò, sono finiti nel mirino dell’ente Liga, oltre a Twitch, anche gli indirizzi IP di Amazon o GitHub, che non sono di certo annoverabili tra i siti pirata.

La conseguenza di questi interventi alla cieca? Decine di migliaia di Euro di danni all’economia digitale spagnola. Infatti, le stringenti norme antipirateria vigenti nel Paese iberico si stanno rivelando nocive per numerose imprese spagnole che utilizzano internet per portare avanti la propria attività.
Tutto ciò ha determinato l’insoddisfazione di molti spagnoli, i quali hanno iniziato a manifestare pubblicamente il proprio dissenso, rimanendo però inascoltati dal Governo nazionale.
Intanto, lo scorso 1° maggio l’ente Liga è stata convocata da EUIPO (European Union Intellectual Property Office) proprio per discutere delle misure antipirateria adottate. Sembra che il colloquio sia stato però infruttuoso, poiché il numero dei siti oscurati è aumentato.

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