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Resident Evil: il reboot firmato Zach Cregger sarà diverso dai precedenti film e fedele ai giochi

Dopo anni di adattamenti cinematografici dal gusto sempre più action, Resident Evil si prepara a tornare sul grande schermo con un reboot che promette di cambiare le regole del gioco. Alla regia c’è Zach Cregger, già acclamato per Barbarian, che durante la presentazione Sony al CinemaCon 2025 ha dichiarato apertamente l’intenzione di restituire al franchise quella tensione opprimente e quell’ansia silenziosa che i videogiochi della serie hanno saputo scolpire nell’immaginario collettivo.

Il film, in uscita il 18 settembre 2026, sarà infatti molto più fedele al tono e allo spirito dei giochi, prendendo le distanze dalla saga con Milla Jovovich che, pur avendo ottenuto un seguito consistente, si era progressivamente allontanata dal genere horror per abbracciare lo spettacolo e la spettacolarizzazione dell’azione. Cregger, al contrario, punta su un approccio più intimo e disturbante: stando a quanto riportato da TheHollywoodReporter, il suo Resident Evil seguirà un unico protagonista, interpretato da Austin Abrams, in un viaggio narrativo lineare, ma psicologicamente profondo, in cui ogni passo verso l’ignoto sarà carico di tensione crescente.

C’è un momento che si presenta in quasi tutti i giochi di Resident Evil,” ha spiegato il regista, “in cui ti ritrovi in un passaggio buio, la salute è quasi a zero e non puoi far altro che andare avanti, pur sapendo che qualcosa di terribile ti aspetta.” Proprio su questo tipo di paura viscerale si fonderà il film: non tanto salti improvvisi o mostri giganti, ma la costante consapevolezza di essere in trappola, soli, in un mondo che si sgretola lentamente.

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Resident Evil sarà un film survival con radici videoludiche

Il reboot, scritto dallo stesso Cregger in collaborazione con Shay Hatten (John Wick 3, Army of the Dead), sarà una sorta di survival horror in salsa cinematografica, con elementi di wilderness thriller. A produrre il progetto ci sono Constantin Film (detentrice dei diritti del franchise), Vertigo Entertainment e PlayStation Productions, ulteriore segnale dell’intento di rimanere fedeli all’essenza videoludica di Resident Evil.

Il tono sarà quindi cupo, con ambientazioni claustrofobiche e un percorso che più si addentra nell’ignoto, più assume i tratti di un incubo a occhi aperti. Nessun supereroe che combatte a rallentatore, nessuna città in fiamme da salvare all’ultimo minuto: questo Resident Evil tornerà a essere quello che era all’inizio, una lenta, inesorabile discesa nell’orrore.

E se da un lato la produzione vuole conquistare il pubblico appassionato dei giochi, dall’altro intende attrarre anche chi ama l’horror psicologico più puro, quello che lascia addosso una sensazione di disagio più che un brivido momentaneo. Una sfida non semplice, ma che potrebbe finalmente offrire un adattamento cinematografico degno della profondità e della suggestione della saga videoludica più iconica del survival horror.

Con le riprese in partenza quest’estate in Europa e l’uscita fissata per il 2026, l’attesa è lunga ma la curiosità è già altissima. Dopo anni di adattamenti poco fedeli e spesso criticati, Resident Evil potrebbe finalmente trovare la sua forma definitiva sul grande schermo: spietata, sporca e terrificante, proprio come il passaggio buio che tutti ricordano nei giochi.

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Andrea Moffa

Andrea Moffa

Eroe numero 50 di Overwatch 2. Appassionato di notizie videoludiche. Esploro e condivido le avventure e le ultime info di questo mondo in continua espansione.

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