L’intelligenza artificiale sta rapidamente ridefinendo il panorama videoludico e Sony non vuole restare indietro. Un recente video trapelato ha mostrato una versione AI di Aloy, la protagonista della serie Horizon, in grado di rispondere alle domande dei giocatori in tempo reale. Il filmato, rimosso poco dopo per una segnalazione di copyright, è stato condiviso da The Verge e presentava Sharwin Raghoebardajal, direttore dell’ingegneria software di Sony Interactive Entertainment, che interagiva direttamente con l’AI di Aloy.
Secondo quanto riportato, la tecnologia alla base di questa funzione combina OpenAI Whisper per il riconoscimento vocale, Llama per la gestione del dialogo e delle decisioni, e Mockingbird, un sistema interno di Sony per l’animazione facciale. L’intera demo girava su PC, ma Raghoebardajal ha confermato che alcune funzioni, come Whisper e Mockingbird, sono già operative su PlayStation 5 con un impatto minimo sulle prestazioni.
Non è la prima volta che Sony mostra interesse per l’integrazione dell’AI nei giochi. Già nel 2024, durante la Game Developers Conference, PlayStation aveva presentato una prima versione di questa tecnologia e in seguito ne ha mostrato un aggiornamento più raffinato in occasione dello STEF (Sony Technology Exchange Fair) a Tokyo. I brevetti registrati dalla compagnia rivelano che Sony sta esplorando varie applicazioni dell’AI, tra cui assistenti virtuali in-game capaci di fornire suggerimenti ai giocatori, guidati direttamente dai personaggi del gioco.

Dubbi e critiche: la scelta di Sony è una minaccia per il gaming?
Nonostante l’ambizione dietro questa tecnologia, la reazione del pubblico non è stata del tutto positiva. Molti giocatori hanno descritto la demo (di cui è disponibile sono un segmento qui) come “innaturale”, “straniante” e addirittura “ripugnante” e “inquietante”, criticando la rigidità dell’interazione e il tono artificiale delle risposte di Aloy. Alcuni commenti sull’ormai cancellato video di YouTube hanno sottolineato l’ironia di sviluppare un’AI parlante proprio in Horizon, un universo in cui l’intelligenza artificiale ha causato l’estinzione dell’umanità.
Le critiche si estendono anche a un discorso più ampio sull’industria: con l’aumento dell’uso dell’AI, cresce il timore che doppiatori e attori vengano progressivamente sostituiti, riducendo l’autenticità delle performance e compromettendo la qualità narrativa dei videogiochi. L’uso dell’intelligenza artificiale nel doppiaggio e nella creazione dei personaggi potrebbe abbassare i costi di produzione, ma il rischio è quello di perdere il calore e la profondità delle interpretazioni umane, come già visto in titoli apprezzati per la loro recitazione, tra cui Baldur’s Gate 3 e Hellblade: Senua’s Sacrifice.
Sony non è l’unica azienda a esplorare queste possibilità. Ubisoft ha presentato il proprio progetto di NPC con AI, mentre Nvidia sta lavorando ai Co-Playable Characters con aziende come Krafton. Anche se per ora si tratta solo di esperimenti, la direzione sembra chiara: l’AI sarà sempre più presente nei videogiochi. La vera sfida sarà trovare un equilibrio tra innovazione tecnologica e il mantenimento dell’esperienza umana che rende i giochi coinvolgenti.
