Pochi giorni fa su Pokémon GCC Pocket è iniziato un evento speciale dedicato a Venusaur, dove i giocatori possono affrontare un mazzo speciale controllato dall’AI per ottenere delle carte promo dedicate non solo a Venusaur (l’unica full art) ma anche a Jigglypuff, Onyx, Greninja, Haunter, Bulbasaur e Magnemite. Ma Venusaur non è la minaccia principale del mazzo controllato dall’AI. Infatti è un altro Pokémon di prima generazione che i giocatori del competitivo conoscono molto bene: Kangaskhan.
Kangaskhan diventa una minaccia nel nuovo evento di Pokémon GCC Pocket
Nel mazzo dell’evento è presente una vecchia carta base di Kangaskhan con illustrazione di Ken Sugimori, con la mossa Dizzy Punch, il cui effetto dopo aver aggiunto un’energia normale è: “gira due monete. Quest’attacco fa 30 danni per ogni testa“. E Kangaskhan riesce spesso a far uscire testa. Diversi giocatori hanno infatti lamentato su Reddit il fatto che la mamma più famosa del mondo Pokémon ha mandato K.O. i loro mostriciattoli con pochissimi colpi, perché spesso fa uscire testa con entrambe le monete. Un giocatore in particolare è arrivato addirittura a mollare per qualche ora il gioco dopo che Kangaskhan l’ha mandato K.O. in tre parti.
Il fatto che sia una carta base rende questa carta più pericolosa, in quanto l’AI potrebbe mandarla in campo anche all’inizio della partita. Qui diversi utenti hanno suggerito di abbandonare la partita subito se l’AI usa Kangaskhan, in quanto tanto non si perde nulla. Alcuni invece dicono che possedere un mazzo con Pokémon di tipo fuoco potrebbe aiutare ad affrontare la minaccia di tipo normale in maniera più efficiente.
Questa storia non può far altro che ricordare il periodo in cui Kangaskhan era una vera minaccia nel competitivo dei giochi Pokémon della serie principale. Grazie alla megaevoluzione che ha ottenuto in Pokémon X e Y, Kangaskhan poteva colpire gli avversari ben due volte grazie alla sua abilità Amorefiliale. Negli anni la sua minaccia è diminuita, ma GCC Pocket rivela come questo Pokémon non abbia mai smesso di mettere alla prova i giocatori.