La situazione tra la Corea del Nord e quella del Sud è tesa sin dal 1948, anno in cui fallì il tentativo di riunificazione del paese dopo la Seconda Guerra Mondiale, che portò poi alla Guerra di Corea nei primi anni ’50. Anche se il conflitto tra le due parti è terminato nel 1953 con la costruzione della’area demilitarizzata che divide le due parti, Nord e Sud non hanno mai stipulato un trattato di pace in questi ultimi 71 anni, quindi il conflitto sarebbe legalmente in corso. Per fortuna non si sta combattendo con le armi, anche se negli ultimi giorni sono riprese le ostilità in una… Guerra di Palloni?!
A fine maggio la Corea del Nord ha mandato nel Sud 260 palloni bianchi traslucidi del diametro di 70 centimetri con attaccati sacchetti contenenti dei materiali non proprio piacevoli tra cui escrementi, pannolini sporchi, batterie esauste e carta igienica. L’invio di questi palloni hanno scombussolato la popolazione, con le autorità che hanno avvisato i cittadini di non toccarli per nessuna ragione, in quanto erano preoccupati che dentro di essi ci fossero altre sostanze nocive.
Questa strategia di guerra psicologica viene messa in atto dalle due Coree sin dalla guerra fredda, ma l’invio più recente è stato fatto come risposta e provocazione a un esperimento di un attivista sudcoreano che tempo fa aveva inviato nel Nord palloni con sacchetti contenenti musica chiavette USB con K-Pop e dollari americani.

La risposta della Corea del Sud
A meno di una settimana dal fatto, degli attivisti sudcoreani facenti parte del Free North Korea Movement hanno inviato al Nord 10 palloni carichi di 200 mila manifesti anti-regime, 2000 dollari americani in banconote di un dollaro e chiavette USB contenti musica K-Pop e serie TV sudcoreane. Il leader dell’associazione Park Sang-hak ha dichiarato che mentre “il nemico del popolo” Kim Jong Un ha inviato letame e rifiuti, loro “disertori” mandano “verità e amore” ai loro compagni nordcoreani.
Il governo del paese ha invece adottato una misura molto più dura per rispondere ai 260 palloni dal Nord, decidendo di sospendere un accordo militare siglato nel 2018 per cercare di diminuire la tensione tra le due parti. Di conseguenza le truppe del Sud hanno ripreso le esercitazioni militari lungo il confine.
