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Autovelox: per la Cassazione la multa è nulla se il rilevatore non è omologato. Tremano i Comuni

La presenza degli autovelox sulle strade da un po’ di tempo a questa parte è al centro del dibattito pubblico: una parte dell’opinione pubblica li ritiene indispensabili per garantire la sicurezza stradale, un’altra parte afferma che questi servano ai Comuni per “battere cassa”.

A complicare ancora di più la situazione, non solo l’intervento politico del Ministro delle infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, diretto a riformare la disciplina, introducendo una stretta proprio sull’utilizzo degli autovelox, ma anche quello della magistratura nostrana.

La Suprema Corte di Cassazione, infatti, ha di recente stabilito la nullità delle sanzioni amministrative provenienti da un dispositivo di rilevazione non omologato. La decisione della Corte di Roma ha destato non poche preoccupazioni dei Comuni, che temono l’aumento dei ricorsi contro le sanzioni e l’aumento delle multe stralciate dal giudice.

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La Cassazione dichiara nulle tutte le sanzioni provenienti da autovelox non omologati

La decisione presa dalla Suprema Corte di Roma è contenuta nella sentenza 10105/2024. Con questo provvedimento, i giudici della Cassazione hanno respinto il ricorso, proposto dal Comune di Treviso. Il caso aveva ad oggetto una sanzione amministrativa accertata attraverso l’utilizzo di un autovelox: all’automobilista era stata contestata una velocità di 97 Km/h su di una strada con il limite fissato a 90 Km/h.

Alla base della decisione della Suprema Corte, il fatto che il dispositivo fosse stato approvato, ma non omologato. La motivazione offerta dagli Ermellini appare chiara: il dispositivo, nonostante sia stato in precedenza autorizzato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, non è stato sottoposto, dallo stesso Ministero, a una verifica tecnica specifica, necessaria per l’omologazione.

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La Cassazione ha quindi stabilito che senza l’omologazione del dispositivo, le sanzioni amministrative accertate dall’autovelox sono da considerarsi nulle. La sentenza, come già accennato, ha suscitato la preoccupazione di molti Comuni.

L’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) ha dichiarato che questa decisione potrebbe dar luogo a una serie di ricorsi che potrebbero portare all’annullamento di numerose sanzioni per un valore di svariati milioni di Euro (andando a inficiare sul bilancio delle realtà comunali). Tutto questo perché una parte consistente degli autovelox in Italia non sono omologati.

Da ultimo, Mario Conte, Sindaco di Treviso, nonché presidente di ANCI Veneto, ha rivolto un appello al Ministro Salvini, invitandolo ad approvare un provvedimento legislativo per omologare tutti i dispositivi di rilevamento presenti sul territorio.

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Fonti: 1

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Francesco Lanciano

Francesco Lanciano

Classe 1998, videogiocatore incallito e da sempre appassionato alla tecnologia

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