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Shōgun: Anna Sawai parla dello sviluppo della serie televisiva (e del futuro di lady Mariko)

La miniserie Shōgun, prodotta da FX e distribuita da Disney+, sta riscuotendo un successo incredibile: negli Stati Uniti, l’adattamento del bestseller di James Clavell ha registrato la première FX più vista sia su Hulu che su Disney+, superando le visualizzazioni della prima stagione di The Kardashians con ben 9 milioni di spettatori. Ciascuno dei primi tre episodi (ne uscirà uno ogni martedì, fino al 23 aprile) si sono istantaneamente posizionati al vertice degli ascolti, stabilendo record dalla natura inaspettata. E noi, pochi giorni dopo l’uscita dei primi episodi, vi abbiamo presentato l’opera con questo articolo.

Giunti al quinto capitolo della serie, Anna Sawai, attrice giapponese che qui interpreta la traduttrice Toda Mariko (uno dei personaggi più carismatici dell’opera), ha rilasciato in questi giorni un’intervista per The Hollywood Reporter, svelando diversi retroscena legati alla produzione dello show che sta conquistando il pubblico e la critica di tutto il mondo. La star di Shōgun, già vista nella serie di Apple TV+ Monarch: Legacy of Monsters, lo spin-off dedicato al kaijū Godzilla, ha parlato del suo ruolo in questo adattamento di successo, e dell’eventualità di una possibile seconda stagione.

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L’intervista ad Anna Sawai, star di Shōgun

Nel corso dell’intervista per The Hollywood Reporter, l’interprete dell’ammaliante Lady Mariko ha dichiarato che Shōgun è il progetto della sua carriera che più la rende orgogliosa. La serie, ispirata a un romanzo storico del 1975, non solo le ha permesso di affinare le sue tecniche recitative e di misurarsi con attori del calibro di Hiroyuki Sanada (lord Toranaga), ma le ha anche insegnato a cavalcare un cavallo, a combattere con la spada e a rispettare la stringente etichetta dell’aristocrazia giapponese. Alla domanda “cosa ti ha colpito inizialmente del personaggio di Toda Mariko?“, l’attrice ha risposto:

Prima di tutto, mi è piaciuto il fatto che non sia solo un personaggio secondario, non solo l’interesse amoroso della vicenda. (…) Mariko ha uno scopo più grande. Essendo una giapponese che guarda prodotti occidentali, ho spesso provato la sensazione di non sentirmi vista; i personaggi nipponici in questi film o serie sono solitamente molto piatti. Ma con Mariko vedevo tutte le difficoltà e l’impatto culturale che la società giapponese ha sulle donne. Questo è stato il motivo principale che mi ha spinto ad interpretarla. 

La Sawai deve aver quindi deciso d’intraprendere quest’avventura con l’obiettivo di portare sullo schermo un personaggio unico, non-convenzionale, capace di rompere con un passato che destinava ruoli come quello di Lady Mariko ad uno sfondo spoglio e incolore. Ma cos’è che le ha permesso di immedesimarsi in modo così efficace nell’aristocratica traduttrice al fianco di lord Toranaga?

Penso che la cosa più importante per me sia stata semplicemente seguire il suo viaggio: la sua storia e tutti i modi in cui essa l’ha plasmata. Ho letto il romanzo [di Clavell] e ho fatto delle ricerche su Hosokawa Gracia [la donna realmente esistita che ha ispirato il personaggio di Mariko]. Tutto ciò per me era importante. Ho anche avuto molte conversazioni con Rachel Kondo, la produttrice esecutiva e co-sceneggiatrice di Shōgun. È per metà giapponese, e sua nonna l’ha ispirata nello scrivere il personaggio di Lady Mariko.

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Ricordiamo che Toda Mariko è l’unico personaggio che nella serie parla fluentemente sia in lingua giapponese che portoghese (l’inglese che noi udiamo si tratta di un sostituto del portoghese parlato nella storia), rappresentando un vero e proprio ponte linguistico fra il daimyō Yoshii Toranaga e il “barbaro” John Blackthorne, i due protagonisti della vicenda narrata. Nel corso della lavorazione dell’opera televisiva, la Sawai si è altresì approcciata a mondi per lei sconosciuti, come il combattimento con la spada e l’intricato labirinto di regole e formalità dell’etichetta feudale nipponica.

Il giorno dopo aver ottenuto il ruolo, mi hanno inserito in una classe. Ho iniziato indossando un kimono e ho imparato a indossarlo nel modo corretto. (…) Ovviamente, ho anche praticato il combattimento con la spada (…), ma ho anche fatto kyūdō [la tradizionale arte marziale giapponese del tiro con l’arco], anche se Mariko non lo pratica mai nella serie. Pensavano che sarebbe stato utile per me provare quei movimenti e capire quel meccanismo. Mi sono impegnata molto anche per imparare a parlare il giapponese dell’epoca. Questo è stato il mio primo Jidaigeki [dramma in costume giapponese, solitamente ambientato nel periodo Edo dal 1603 al 1868], ed è stato tutto così diverso rispetto ai miei altri ruoli.

La star di Pachinko – La moglie coreana (serie in esclusiva nel catalogo di Apple TV+) si è inoltre espressa sul rapporto lavorativo con gli altri attori coinvolti nel progetto, primo fra tutti l’acclamato Hiroyuki Sanada, interprete del machiavellico Lord Toranaga.

Ogni volta che penso a Sanada-san, lui e il suo personaggio, Toranaga-sama, si sovrappongono. Il modo in cui lo consideravo, sperando che forse avrei potuto ricevere qualche consiglio – se mai ne avessi avuto bisogno – rifletteva molto la relazione tra Mariko e lord Toranaga. (…) Aveva una risposta per ogni quesito e tanta pazienza. Molto spesso, quando sei un giovane attore, incontri persone del settore che sono difficili da avvicinare, ma con Hiro-san è stato diverso; era sempre disposto ad insegnare, bastava soltanto che qualcuno glielo chiedesse.

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Recitare con Hiroyuki Sanada dev’essere stata un’esperienza parecchio edificante per la giovane attrice, che, nel corso dell’intervista per The Hollywood Reporter, ha detto la sua sulla possibilità di una seconda stagione per lo show.

La narrazione del romanzo di James Clavell termina con la prima stagione. Ma il libro si basa leggermente sulla Storia giapponese, quindi se volessero proseguire con la serie, la nostra storia potrebbe certamente andare avanti. (…) Adoro il modo in cui si conclude la prima stagione. Perciò, se volessero proseguire, ne sarei entusiasta. Per ora, voglio solo che tutti continuino a seguire lo show. Ciò che ho consigliato a coloro che hanno visto i primi episodi è di proseguire, poiché la serie migliora man mano che questa bellissima storia avanza.

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Matteo Perotti

Matteo Perotti

Figlio dell'autunno, esiliato dalle pagine di un libro, da allora insegue con sguardo malinconico le stelle del cielo, chiedendosi se l'EVA-01 fluttui ancora nel cosmo. Probabilmente è solo sfuggito da una poesia di Tim Burton.

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