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Jujutsu Kaisen 253: last man standing [SPOILER]

Jujutsu Kaisen, manga battle di Gege Akutami, è entrato come sappiamo nel proprio arco narrativo finale. Il piano di Kenjaku, finalizzato alla creazione di una mostruosa Maledizione risultante dalla fusione di Tengen con gli esseri umani non-Stregoni, procede nonostante la morte del suo stesso ideatore essendo stato in qualche modo “ereditato” da Sukuna, il Re di Maledizioni.

I protagonisti di Jujutsu Kaisen lottano con lui da ben venticinque capitoli e lo schieramento dei protagonisti ha già subito numerose perdite importanti, primo fra tutti Satoru Gojo, considerato il più grande Stregone dell’Era Moderna. Il capitolo 253 del manga prosegue la battaglia fra Maki Zen’in, la lottatrice che ha saputo massimizzare le proprie potenzialità fisiche, ma prima di mostrarci il prosieguo della lotta il capitolo si apre con un flashback.

L’argomento della discussione fra Mei Mei, Nanami e Gojo è: “Chi è il più forte Stregone di Primo Grado?”. Tutti e tre rispondono Kusakabe, anche se Gojo puntualizza che questo ha senso solo tenendo fuori i tre Grandi Clan di Stregoni di Jujutsu Kaisen (si riferisce ovviamente ai Clan Gojo, Zen’in e Kamo). Torniamo al combattimento fra Maki e Sukuna. Maki evita un altro colpo del Re di Maledizioni: entrambi iniziano a combattere mentre l’edificio che era stato tagliato in precedenza da un Dismantle inizia a crollare su di loro. Le auto parcheggiate nell’edificio si schiantano e Sukuna utilizza la distrazione rappresentata dalle vetture in caduta per mettere in difficoltà Maki.

jujutsu kaisen

Sukuna afferra Maki e la colpisce con un Cleave, ma Ino interviene e cerca di attaccare. Sukuna sferra immediatamente dei colpi annullando la tecnica di Ino e gli dà un calcio allontanandolo nuovamente dal campo di battaglia. Sukuna nota che Ino non aveva il Cursed Tool di Nanami che gli aveva visto usare nel capitolo 246, e proprio in quel momento Kusakabe attacca con la Ratio Tecnique di Nanami infusa nell’Arma Maledetta. Sukuna respinge facilmente anche quest’attacco e Maki rientra in battaglia, decisa a mettere fine alla cosa al più presto.

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Ci viene rivelato dal narratore quanto il Re di Maledizioni fosse ansioso di confrontarsi con Maki Zen’in, colei che aveva abbandonato la Stregoneria jujutsu per mezzo delle Restrizioni Celesti. Maki taglia un pilastro e lo calcia verso Sukuna, ma questi (estasiato per lo scontro) lo evita e afferra il viso di Maki ad alta velocità strappandole via una parte del volto. Entrambi finiscono proiettati all’esterno dell’edificio. Sukuna considera la differenza fra Maki e quello che chiama il “monello mezzo asino” (vale a dire Yuji Itadori): la giovane ha strappato via ogni cosa fino a non lasciare niente altro che puro vuoto. Le grida:

“Non capisci? La tua stessa esistenza nega ciò che significa essere uno Stregone! La conclusione di questo scontro proverà cosa valga la pena sviluppare, se la Stregoneria o la carne! Questa è la prima volta, tu sei stata la prima in assoluto ad avermi forzato in un ruolo”.

Maki, in evidente difficoltà, colpisce Sukuna con la spada ma questi la afferra con la mano, come già accaduto con Yuta Okkotsu. Lei capisce che ha smesso di curarsi con l’Inversione della Tecnica: Sukuna carica un Black Flash e colpisce in pieno Maki proiettandola oltre un parapetto. Kusakabe, che ha assistito all’intera scena, pensa: “Sono davvero l’ultimo rimasto in piedi? Dov’è Itadori? E Choso? Mei Mei probabilmente ne resterà fuori… Merda!”.

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Kusakabe decide di affrontare Sukuna ma pensa: “Sta davvero accadendo? Io contro Sukuna?”. Lo Stregone di Primo Grado fa per sguainare la katana, mentre il Re di Maledizioni volge lo sguardo verso di lui. Atsuya Kusakabe è, al momento, l’ultimo Stregone rimasto in piedi. E ricordiamo che, secondo quanto rivelato da Uraume nel capitolo 252 di Jujutsu Kaisen, Sukuna è ancora ben lontano dall’aver dato fondo ai propri poteri.

Leggi anche: JUJUTSU KAISEN: TUTTI I DETTAGLI CORRETTI DA GEGE AKUTAMI NEL NUOVO VOLUME

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Manuel Crispo

Manuel Crispo

Medico, vive e lavora a Siena. Scrive un po' di tutto. "La lettura è piacere e gioia di essere vivo o tristezza di essere vivo e soprattutto è conoscenza e domande".

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