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Suicide Squad: Kill the Justice League, la recensione

Suicide Squad: Kill the Justice League è arrivato sul mercato all’inizio del mese di Febbraio 2024, dopo aver subito una serie di rinvii che ha spostato la data di uscita originaria di ben 2 anni. Come ricorderanno in molti, il titolo era stato annunciato nel 2020 per arrivare sul mercato nel corso del 2022.

Tra i motivi di questo rinvio decisamente importante c’è senza dubbio l’accoglienza dei primi contenuti condivisi dal team di sviluppo che vennero ampiamente criticati da pubblico e critica che si aspettavano (o meglio speravano) di vedere qualcosa molto più vicino alla trilogia di Batman Arkham sviluppata da Rocksteady, stessa software house di questo Suicide Squad, che al suo arrivo sul mercato aveva portato una dose di novità tanto imponenti da andare a influenzare tutti i titoli dello stesso genere venuti dopo.

Come abbiamo visto in questi giorni dopo l’uscita del gioco, l’accoglienza è stata piuttosto confusa e pesantemente orientata verso il voto negativo con chi ha addirittura definito il titolo, esagerando alla grande, come il “peggior disastro del mondo videoludico”. Non sono però mancati anche gli apprezzamenti da un’altra parte della community a cui il gioco è effettivamente piaciuto molto. In questa recensione vi raccontiamo cosa abbiamo apprezzato e cosa non ci è piaciuto del nuovo Suicide Squad: Kill the Justice League anticipando che no, non è tutto da buttare e sì, per molti può essere un gioco piuttosto divertente.

Suicide Squad: Kill the Justice League

L’eredità di Batman Arkham

Prima di analizzare meccaniche, gameplay, comparto tecnico e comparto narrativo iniziamo dall’elefante nella stanza. Il problema più grande di Suicide Squad è la sua connessione con la trilogia di Batman Arkham e con il nome di Rocksteady. La software house, osannata da tutti per lo straordinario lavoro effettuato sulla trilogia, ha infatti preso la pessima decisione di ambientare la storia del gioco nello stesso universo di Batman Arkham creando un’aspettativa di consequenzialità negli appassionati impossibile da rispettare, dato anche il tipo completamente opposto di gioco offerto questa volta.

Questa connessione con la trilogia ha infiammato il desiderio del pubblico di poter tornare nel mondo di Arkham, quantomeno per la tipologia di narrazione e gameplay, ma che nel concreto ha avuto la sola funzione di mossa di marketing per far parlare del titolo. Mossa completamente controproducente dato che Suicide Squad è l’antitesi di Batman Arkham sotto quasi tutti i punti di vista.

Tutto questo ha generato una serie di confronti inevitabili con la trilogia che hanno affossato completamente l’ultimo lavoro di Rocksteady. Il gioco è lontano anni luce dai primi tre giochi della software house ma ha comunque qualcosa da dire, e molte ore di divertimento da offrire agli appassionati di questo specifico genere. Il problema da questo punto di vista è stata quindi la pessima comunicazione da parte di Warner Bros. Games che non ha saputo presentare il titolo al pubblico di riferimento e ha provato ad conquistare più giocatori possibili confondendo un po’ le acque.

Suicide Squad: Kill the Justice League harley quinn

Suicide Squad: Kill the Justice League, poteva andare peggio ma anche molto meglio

La caratteristica più criticata di questo titolo è senza dubbio la sua natura di game as a service, una delle meno apprezzate dai giocatori di tutto il mondo, che promette al pubblico di poter continuare a giocare praticamente a oltranza, anche dopo la fine della campagna principale, con l’arrivo di molti nuovi contenuti nel corso del tempo. Il problema più grande è l’incapacità delle software house che propongono titoli simili di guardare allo scenario più ampio senza considerare il gran numero di titoli in uscita ogni anno, quasi ogni mese, che inevitabilmente distraggono e allontanano i giocatori dai game as a service.

Suicide Squad: Kill the Justice League flash e deadshot

Questo vale doppio nel caso di Suicide Squad in quanto offre un gameplay action – open world molto ancorato al passato, ripetitivo, poco stimolante e quasi vuoto. Da quanto abbiamo potuto vedere, nonostante le promesse di Rocksteady sui contenuti, sul Pass Battaglia e sullo Store presente in gioco (con solo componenti estetiche disponibili), sarà davvero molto difficile per il titolo sopravvivere nella sua natura di GAAS e competere con altri giochi simili, molto più curati.

Ciò che ci è dispiaciuto di più è stato vedere il potenziale completamente sprecato di un titolo che, con una direzione diversa e una maggiore cura, avrebbe potuto convincere molto di più. Per quanto riguarda il gameplay e il lato narrativo, Rocksteady ha infatti effettuato davvero un buon lavoro e lo ha svalutato inserendolo in una cornice di bassa qualità.

Suicide Squad: Kill the Justice League wonder woman

Narrazione e Gameplay

Questi sono i due punti in cui il gioco brilla di più. La storia raccontata è interessante, anche se già vista, e riesce a coinvolgere il giocatore attraverso una narrazione più o meno lineare in cui a splendere sono le cutscenes realizzate con un’ottima regia e una scrittura moderna e scanzonata. 

I quattro protagonisti del titolo, Harley Quinn, King Shark, Capitan Boomerang e Deadshot funzionano molto bene insieme e ricordano lontanamente la sinergia tra i 4 protagonisti dell’ottimo Guardians of the Galaxy di Square Enix. La caratterizzazione dei quattro è infatti di alto livello ed è supportata da un’ottima recitazione (almeno nella versione originale in inglese) che riesce a regalare una buona dose di divertimento grazie a scambi di battute intelligenti e ben scritte

Suicide Squad: Kill the Justice League

A queste si va ad aggiungere una realizzazione tecnica da premiare, almeno per quanto riguarda le cutscenes, con una grafica al limite del fotorealismo e alcune delle espressioni facciali meglio realizzate dell’attuale panorama videoludico.

Anche il gameplay funziona molto bene. Ogni personaggio infatti ha un proprio stile di combattimento e di movimento all’interno della Metropolis che fa da sfondo all’avventura. Giocando in single player è soddisfacente il poter cambiare personaggio quando si vuole per sperimentare con il combat system e scegliere così quello che ci diverte di più.

Il combattimento, che quindi è buono ma lontano dal free flow della serie Arkham, e il sistema di traversal gameplay, diventano sterili nel momento in cui le attività/missioni offerte dall’open world risultano tutte uguali e tutte noiose allo stesso modo. Ci sono delle missioni in cui ci viene indicato che uno dei quattro protagonisti è in modalità “adrenalina”, cioè permette di ricevere dei bonus se utilizzato, ma che nel concreto non offrono nessun reale motivo di passare da un personaggio all’altro in quanto tutto si può fare con tutti.

Suicide Squad: Kill the Justice League combat system

Questo penalizza enormemente la componente multiplayer, che dovrebbe essere il punto focale del titolo, dato che a conti fatti non c’è bisogno di alcun tipo di cooperazione tra i giocatori per portare a termine gli obiettivi ma si riduce tutto a un “uccidere gli alieni” e basta, qualsiasi sia lo scenario.

Le missioni sono infatti spaventosamente tutte molto simili tra loro e per la quasi totalità dell’esperienza l’obiettivo resta sempre lo stesso, cioè uccidere i mostri o proteggere l’obiettivo del momento dai mostri. Le uniche differenze riscontrabili emergono durante lo scontro con i boss, i membri della Justice League, che sono leggermente più stratificate e che ci chiedono di combattere gli iconici personaggi dell’universo DC rompendo le loro difese in vari modi tra un’ondata di minions e l’altra. Anche le boss fight quindi, anche se accompagnate da cutscenes spettacolari e movimentate, risultano nell’esperienza complessiva come un passatempo leggermente più complesso ma basate sempre su un spara e schiva che esaurisce in fretta il divertimento.

Suicide Squad: Kill the Justice League

A chi consigliamo Suicide Squad: Kill the Justice League?

In completa antitesi con l’idea di Rocksteady di offrire un titolo che si evolve nel tempo, ci sentiamo di consigliare il gioco a chi ha bisogno di qualcosa per spezzare tra un gioco (non as a service) e l’altro per sfogare la voglia di menare e sparare a raffica senza troppe pretese. 
Il gameplay permette di divertirsi e godersi le fasi di combattimento in spensieratezza senza troppe pretese. 
La narrazione soddisfa senza troppi sforzi gli appassionati del mondo dei fumetti di supereroi, non solo DC Comics, con una trama raccontata bene e bella “da vedere”. 

Suicide Squad: Kill the Justice League harley quinn

Per il resto, la natura di game as a service, di Suicide Squad: Kill the Justice League non ci ha convinto per niente e non ci ha dato nemmeno un motivo per continuare a giocare il titolo una volta finita la storia. Quest’affermazione sembrerà una ghigliottina ma non lo è del tutto, in quanto se è pur vero che il gioco funziona malissimo come gaas riesce a offrire lo stesso una buona dose di divertimento sfrenato nei momenti in cui ci si vuole sfogare e fare strage di alieni con un combat system tutto sommato buono ma comunque senza troppe altre pretese.

Ovviamente ci riserviamo il diritto di modificare le nostre convinzioni nel caso in cui Rocksteady aggiorni il titolo con contenuti di alta qualità che riescano a dare un senso alla sua natura di game as a service, nonostante debba comunque confrontarsi con altri titoli del genere che hanno una fanbase già forte e che difficilmente si sposteranno su altri lidi in assenza di particolari rivoluzioni e innovazioni.

Suicide Squad: Kill the Justice League

Considerazioni Finali

Come avrete notato in questa recensione ci siamo voluti soffermare soprattutto sugli aspetti che ci hanno convinto di più e su quelli che abbiamo apprezzato meno. Abbiamo tralasciato aspetti che per molti potrebbero essere fondamentali, come ad esempio la realizzazione di Metropolis e dell’open world in generale, in quanto non c’è molto da dire. La città è presentata in una versione praticamente post-apocalittica. Fa solo da sfondo alle continue stragi di alieni senza offrire nient’altro. Non ci sono attività, non c’è vita, non c’è nessun motivo per esplorare e soprattutto praticamente non si nota, non affascina e non serve.

Ultima nota parzialmente negativa anche sulla progressione dei personaggi che avviene tramite appositi alberi di abilità, non molto ispirati, che offrono perks e miglioramenti non molto incisivi dato che la vera forza dei protagonisti si basa per la maggior parte sulla “potenza” delle armi da fuoco che si sbloccano completando le varie missioni. 

Sucide Squad: Kill the Justice League

Insomma Suicide Squad: Kill the Justice League è, al momento, un fallimento come game as a service ed è un peccato dato che alcuni elementi della produzione riescono a sorprendere per la loro qualità realizzativa. Si ha la costante sensazione di avere tra le mani un titolo a metà tra gioco narrativo e gioco in costante aggiornamento e la conclusione è che non resta nè uno nè l’altro aspetto.

Il gioco raggiunge appena la sufficienza se si riesce a concentrarsi sugli aspetti positivi di cui vi abbiamo parlato ma soprattutto se si riesce a chiudere un occhio sull’enorme potenziale sprecato da Rocksteady e Warner Bros. Games. L’acquisto è consigliato, assolutamente non a prezzo pieno, per gli appassionati e per coloro che sono alla ricerca di un titolo specifico di questo genere.

Se il tutto fosse stato progettato eliminando completamente la componente as a service e concentrando l’impegno del team sulla realizzazione di un open world action narrativo, sarebbe stato un successo. 
Purtroppo con i “se” e con i “ma” ci si fa poco e purtroppo Suicide Squad: Kill the Justice League è probabilmente destinato a finire nell’oblio molto velocemente.

Sucide Squad: Kill the Justice League - Voto

Voto - 6

6

Sucide Squad: Kill the Justice League presenta una buona narrazione, una storia interessante, delle cutscenes sorprendenti e un combat system tutto sommato divertente. Il tutto è rovinato dalla sua natura di game as a service e da una struttura di gioco vecchia e povera.

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Davide Conte

Davide Conte

Classe 1992. Nato sull'isola di Lost, figlio di Sony e Microsoft, cresciuto in sala giochi. Nessuno mi ha mai battuto a Puzzle Bobble.

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