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Jodie Foster critica i ragazzi della Gen Z: “Sono davvero fastidiosi e svogliati, soprattutto sul posto di lavoro”

Si sa, le diverse generazioni fanno spesso fatica a comunicare tra di loro e si criticano vicendevolmente per i differenti modi di vedere la vita (e persino le persone famose, come appunto Jodie Foster, a quanto pare, non sono estranee a queste polemiche). Questo fenomeno si è ripetuto di frequente nella storia dell’umanità, ma è divenuto ancor più frequente ed evidente con l’avvento delle moderne tecnologie e dei social network. È infatti molto facile aprire Facebook o X e trovare post che attaccano le abitudini dei più giovani, accusati frequentemente di non aver voglia di lavorare e di dedicarsi solo al divertimento, o, al contrario, quelle delle persone più anziane, spesso chiamate con fare dispregiativo “Boomer”.

Questa volta però, a innescare la polemica contro i ragazzi più giovani non è stato un qualunque commentatore anonimo sui social, ma la famosissima attrice Jodie Foster. Questa infatti, in occasione della prossima uscita della nuova stagione di True Detective in cui interpreta la detective Liz Danvers, è stata recentemente intervistata dal The Guardian e ha criticato la Gen Z (la generazione dei ragazzi nati tra il 1997 e il 2010), facendo particolare riferimento alle sue esperienze lavorative con alcuni giovani appartenenti a questa categoria.

Sono veramente fastidiosi, soprattutto sul posto di lavoro. Dicono: ‘No, non me la sento oggi, verrò alle 10:30′. Oppure nelle e-mail gli dicevo: ci sono errori di grammatica, hai controllato l’ortografia? E loro rispondevano: ‘Perché dovrei farlo, non è in qualche modo limitante?

Jodie Foster
jodie foster

Jodie Foster e il rapporto con i suoi figli

Nonostante queste sue parole, Jodie Foster ha due figli di 25 e 22 anni avuti con il suo ex-marito Cydney Bernard. Tuttavia, i due hanno divorziato nel 2008 e la Foster ha poi sposato nel 2014 la fotografa Alexandra Hedison. Interrogata sul rapporto con i suoi figli, l’attrice ha parlato della difficoltà di questi ultimi nel comprendere come rapportarsi con il concetto di mascolinità.

Ai miei due ragazzi non piacciono gli sport. Adorano piuttosto guardare film e stare a casa tranquilli, e sono molto legati alle loro amiche. Sono superfemministi. E, durante la scuola superiore, c’è stato un momento in cui il più grande, visto che era stato cresciuto da due donne, era come se stesse cercando di capire cosa significasse essere un uomo. Guardò la televisione e arrivò alla conclusione che volesse semplicemente dire essere un bastardo. Pensava: ‘Ora ho capito! Devo essere maleducato con le donne e comportarmi male con loro′. Ma io gli dicevo: ‘No! Non si significa questo essere uomini! Questo è solo ciò che la nostra cultura ti ha insegnato per tutto il tempo′.

Jodie Foster
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Simone Gambaro

Simone Gambaro

Aspirante scrittore classe 1997 amante di tutto ciò che è intrattenimento. Vivo in provincia di Milano e adoro i Pokémon, i libri di Philip K. Dick, i film horror e la musica rap.

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