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Tesla, continua la crisi in Scandinavia: pressing dagli investitori per rispettare i diritti dei lavoratori svedesi

Da oltre un mese, Tesla si sta scontrando aspramente con i sindacati svedesi dei metalmeccanici, che chiedono alla casa automobilistica americana una contrattazione collettiva. I metalmeccanici svedesi hanno ricevuto solidarietà anche dalle Poste del paese e dai lavoratori del settore negli altri paesi scandinavi, dalla Norvegia alla Finlandia.

Per Elon Musk le richieste del sindacato è folle, in quanto è convinto che Tesla gli offra delle condizioni migliori rispetto a molti altri, anche se i lavoratori non sono d’accordo. Tesla si ritrova quindi in una profonda nel Nord Europa, che è una delle zone più prospere per il mercato delle auto elettriche. Nel 2022 l’azienda ha venduto nella zona ben 35 mila auto.

Nelle ultime settimane, l’azienda americana si è scontrata con il sindacato in tribunale per la consegna delle targhe, ottenendo anche un’iniziale vittoria che imponeva alle poste di spedirle. In questi giorni è però arrivata una brutta batosta, in quanto il tribunale ha dichiarato che non sarà revocato lo stop alla spedizione fino alla decisione finale sul caso. Per il tribunale, l’azienda non ha fornito motivazioni abbastanza convincenti per spiegare perché l’azienda subirebbe un danno dalla mancata consegna delle targhe.

Tesla

Gli investitori fanno pressi su Tesla

Le Poste svedesi hanno deciso di non spedire le targhe a Musk per solidarietà nei lavoratori metalmeccanici, in modo da costringere l’azienda a garantirgli le tutele e i diritti richiesti con la contrattazione collettiva. Il sindacato dei lavoratori dei trasporti in Finlandia ha deciso di chiudere i porti dal 20 dicembre dopo aver ricevuto una richiesta di solidarietà dai lavoratori svedesi.

Il Fondo sovrano norvegese, gestito da Norges Bank Investment Management (Nbim) – ossia uno dei maggiori investitori di Tesla nell’area – ha dichiarato a Reuters che l’azienda deve rispettare i diritti dei lavoratori. Nel 2022 la NBIM aveva supportato una proposta degli azionisti di Tesla che chiedeva all’azienda di adottare una politica di rispetto dei diritti del lavoro e della contrattazione collettiva. La proposto era supportata dal 32% dei votanti, ma il consiglio di amministrazione dell’azienda di Musk ha consigliato di votare no.

Anche altri investitori si sono schierati contro Tesla, tra cui Velliv Pension & Livingfolks e Pension Danmark. Quest’ultimo ha iniziato ad esempio a vendere azioni dell’azienda equivalenti a 58 miliardi di dollari, secondo quanto riportato da Frihedsbrevet. Un altro investitore danese, AkademikerPension, ha invece messo l’azienda automobilistica nella lista degli investimenti sotto osservazione. Il consiglio etico dei fondi statali AP ha invece contattato l’azienda per discutere dei diritti dei lavoratori e sta seguendo da vicino gli sviluppi.

Tesla 25 mila euro

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Yoel Carlos Schincaglia

Yoel Carlos Schincaglia

Nato il 14 febbraio 1997 a Bentivoglio, in provincia di Bologna. Grande appassionato principalmente di anime, poi anche di videogiochi e manga. Credo nella canzone che ho nel cuore!

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