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One Piece – Netflix: lo showrunner condivide alcuni segreti sull'”allungamento” di Inaki Godoy

Il successo di One Piece Netflix ha condotto alla produzione a una notorietà molto forte e di conseguenza abbiamo numerose interviste con i membri del cast e gli showrunner. Tramite una delle ultime pubblicate da Comic Book oggi scopriamo alcuni segreti dietro la gestione del Frutto del Diavolo ingerito da Luffy, dove lo showrunner definisce anche alcuni aspetti tecnici per quanto riguarda il risultato finale visto all’interno della serie.

Madea ha cominciato parlando delle abilità di Luffy, e di come esse siano stato complesse da riportare, partendo dalla gestione iniziale: “Ci sono state numerose riflessioni in merito e creare quegli effetti visivi è stato molto complesso, anche andando a considerare la gestione generale della cosa. Abbiamo subito pensato di non rendere una “buffonata” il tutto, tagliando fuori il concetto di “cosplay” che poteva saltar fuori.

Per la realizzazione visiva delle abilità derivate dal frutto di Luffy invece, abbiamo studiato molto e guardato tante serie TV e film. Non abbiamo trovato lì la risposta, ma ci siamo posti poi delle regole molto rigide da rispettare per quanto riguarda i poteri elastici appunto.” Ecco, quindi prima di mettere mano al pratico anche in casa Netflix c’è stata molta teoria.

One Piece - Netflix: lo showrunner condivide alcuni segreti sull'"allungamento" di Inaki Godoy

One Piece – Netflix: Madea spiega come i poteri di Luffy hanno funzionato sullo schermo

Lo showrunner ha poi continuato parlando di come siano riusciti a non rendere troppo finiti i poteri “elastici” di Luffy: “Per quanto riguarda l’allungamento e l’elasticità del personaggio, sapevamo di avere i mezzi per fare un bel lavoro, ma come fare per non renderli troppo finti? Anche se è fatto bene l’effetto elastico sembra finito in determinati punti: era una missione complessa. Abbiamo studiato molto ogni frame e abbiamo reso Luffy altamente veloce durante l’esecuzione, cercando di creare delle scene apposite alla situazione, amalgamando il potere elastico a tutto il resto.”

In sintesi abbiamo avuto modo di scoprire un grosso lavoro di ricerca e dettaglio da parte della produzione, che poi lo ha tradotto visivamente. Gli effetti visivi grazie anche a una sapiente gestione della regia, hanno reso buona l’elasticità di Luffy, ricordando ancora una volta che non era semplice renderla al meglio. “L’effetto cosplay” non è presente e possiamo ritenerci soddisfatti del risultato.

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Nicola Gargiulo

Nicola Gargiulo

Grafico e Copywriter di professione, nerd per ossessione. Cresciuto a latte, anime, videogiochi, film, serie TV, manga e fumetti cerco di diffondere il "verbo" tramite la parola scritta e lo spazio concesso dall'internet e dai capoccia di Dr. Commodore, detti anche "Gorosei".

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