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Rust 2 arriverà, ma secondo il creatore non sarà un gioco Unity

Quello che è successo ieri, mercoledì 13 Settembre, ha sconvolto la community intera di videogiochi, andando a intaccare più o meno seriamente tantissime aziende sviluppatrici, soprattutto quelle più piccole, che hanno dovuto fare i conti con l’ultima decisione di Unity, che non è stata particolarmente apprezzata, con sorpresa di nessuno.

Ne avevamo parlato nel nostro articolo dedicato, spiegando con ordine tutto quello che è successo e da dove è partita la decisione di Unity di inserire una tassa che gli sviluppatori dovranno pagare in base a una serie di parametri di vendita. Questa tassa varia in base al numero totale di installazioni annue e al tipo di abbonamento con la piattaforma, ma c’è molto altro.

Moltissimi sviluppatori, di piccole e grandi aziende, hanno unito la propria voce in questi giorni, protestando contro le nuove regole: per alcuni non fanno che aumentare il rischio di abbattere le piccole case sviluppatrici, che non possono permettersi di sostenere queste spese e che dovranno ricorrere ad altri mezzi, come pagamenti in gioco, pur di mantenersi; per altri è invece una semplice mancanza di rispetto. Anche Garry Newman, creatore di Rust e Garry’s Mod e fondatore di Facepunch Studios, ha voluto dire la sua.

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Garry Newman si esprime su Unity

Per chi non lo conoscesse, Rust è un gioco famosissimo, un survival horror che permette di giocare con gli amici all’interno di un mondo vasto, in modalità multiplayer. Il gioco è stato creato con l’engine Unity, e già da tempo si parlava di un possibile seguito, Rust 2, di cui ogni tanto venivano rilasciate informazioni su cosa aspettarsi dal nuovo titolo. All’interno del suo sito, Garry.net, lo sviluppatore ha inserito un post cui titolo è più esplicativo che mai: “Unity can get fu**ed*, Unity può andare a farsi fo**ere. Ecco le parole che ha utilizzato:

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Ieri Unity ha annunciato che a partire dal nuovo anno, tutti i giochi che usano il loro engine subiranno una tassa. Questa tassa ha una soglia altissima, motivo per cui credo abbiano pensato che fosse una cosa buona. Nelle ultime 24 ore ci sono state tante ragioni per cui questa cosa si è rivelata una cattiva idea. Tracciare le installazioni è problematico. Pirateria, reinstallazioni, nuovi computer, giveaway, cattivi attori. Sono tante buone ragioni per cui questa idea è inapplicabile. Mi chiedo come abbiano potuto pensare che fosse una buona idea. Ma forse lo è se pensate a Unity come un engine per giochi mobile. Forse si sono dimenticati del PC gaming, di nuovo.

All’interno del post possiamo capire come la rabbia non è dovuta tanto al costo da pagare, quanto alla mancata fiducia che ormai è irrecuperabile con l’azienda. Questo perché nessuno è stato interpellato e questa regola è stata imposta senza il consenso della parte opposta. Proprio per questo motivo, è stato annunciato da Garry Newman alla fine che Facepunch non farà di nuovo lo stesso sbaglio, e Rust 2 non sarà un gioco Unity.

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LEGGI ANCHE: Sviluppatori in rivolta per la tassa sulle installazioni: “È una forma di ricatto”

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Giovanni Noto Nani

Giovanni Noto Nani

Scrittore, videogamer, appassionato di fantasy, con l'ambizione di realizzare un sogno: vivere da barbagrigia sulle alture di Hrothgar Alto.

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