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One Piece: un’intervista con i membri dello staff svela alcuni retroscena sulla produzione dell’anime

One Piece è senza ombra di dubbio una delle opere più popolari di sempre a livello globale, con decine e decine di milioni di fan in tutto il mondo che ogni settimana leggono su MANGA Plus i nuovi capitoli del capolavoro di Eiichiro Oda e/o guardano su Crunchyroll le nuove puntate dell’anime a cura di Toei Animation.

Nello specifico caso di quest’ultimo, è innegabile il fatto che l’ultima manciata di puntate dell’adattamento animato di One Piece siano state al centro dell’attenzione del pubblico (insieme, naturalmente, all’omonimo live action targato Netflix) per la loro spettacolarità e per gli eventi messi a scena all’interno di essi.

Il Gear 5 ha infatti fatto il suo debutto nell’anime con l’episodio 1071, dividendo in due la community tra chi ha amato alla follia l’episodio e chi invece l’ha trovato deludente. Qualunque sia il punto di vista dello spettatore su questa questione, è evidente come questi ultimi stralci della trasposizione dell’arco di Wano abbiano avuto un impatto mediatico a livello internazionale quasi senza precedenti.

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L’intervista con lo staff dell’anime di One Piece

Grazie all’incredibile lavoro fatto dall’utente @DruMzTV1 è stata da poche ore tradotta un’interessante intervista fatta ad alcuni dei membri più rilevanti dello staff di One Piece che hanno reso possibili gli ultimi episodi usciti dell’arco di Wano. Tra dietro le quinte, curiosità bizzarre e un approccio unico all’interno del medium, non è un caso che il prodotto di casa Toei Animation sia riuscito a migliorare così tanto a livello tecnico nell’arco delle ultime dozzine di puntate.

All’interno dell’intervista possiamo trovare dichiarazione di artisti influenti quali Tu Yong-Ce (animatore e capo regista delle animazioni per l’anime TV di One Piece e per One Piece Film: Red), Ryosuke Tanaka (regista e storyboarder degli episodi 1006, 1033, 1048 e 1062, nonché animatore in diverse puntate negli ultimi 3 anni), Ryota Nakamura (a sua volta regista e storyboarder delle puntate 850, 1013, 1026 e 1061), Akihiro Ota (assistente regista delle animazioni e animatore in decine di puntate) ed infine Tatsuya Nagamine (uno degli artisti più importanti dell’odierno panorama dell’animazione giapponese con ruoli di spicco come regista e storyboarder di diverse puntate di One Piece, regista di quasi una cinquantina di puntate di Dragon Ball Super e molto altro ancora).

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Le tematiche trattate all’interno dell’intervista sono molteplici e impossibile da riassumere in poco tempo; si spazia dalla spinosa questione legata alle schedule e al crunch ad argomenti legati alla sfera personale, passando per discussioni più nel dettaglio sul famigerato episodio 1071 e sul come l’intero staff (ricolmo di artisti internazionali) si sia stretto attorno al progetto per rendere il prodotto finale nella maniera migliore possibile.

Per chiunque fosse interessato ai dietro le quindi di una produzione animata, anche qualora non fosse un fan di One Piece, questo tipo di interviste e contenuti possono tornare molto utili per comprendere quali siano i tecnicismi e le criticità di un progetto di così larga scala, tanto da durare oramai quasi 25 anni, e al contempo cercare di offrire un miglioramento continuo e costante.
Qualora fosse questo il vostro intento, lasciamo nella sezione sottostante l’intervista completa (ovviamente limitata alla sola lingua inglese), così che possiate leggerla per filo e per segno e con tutta la calma del mondo

Gear 5 di Luffy di One Piece

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Matteo Comin

Matteo Comin

Sono Matteo, scrivo da Desenzano (BS), Studio Scienze della comunicazione e lavoro in un cinema multisala. Sono appassionato, come tutti voi, di tutto ciò che riguarda la cultura nerd, in particolar modo di anime e manga.

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