Dr Commodore
LIVE

Sea of Stars, recensione – Innovazione dei classici

Sin dalle prime immagini rilasciate di Sea of Stars, siamo rimasti estremante colpiti dalla bellezza delle ambientazioni e dai loro colori. Una pixel-art fantastica capace di catturare immediatamente l’occhio. E l’interesse è cresciuto ulteriormente scoprendo che il titolo sarebbe stato un JRPG ispirato fortemente ai grandi classici dell’epoca NES, ma con diversi elementi capaci di rinnovare la formula. A concludere l’ottimo biglietto da visita lo studio di sviluppo, Sabotage Studio. Lo studio canadese aveva già sorpreso nel 2018 con The Messenger, un ottimo metroidvania.

Un cambio totale di genere quindi con Sea of Stars, mantenendo però sempre quest’idea di omaggiare il passato rinnovandolo. E mantenendo anche lo stesso mondo narrativo, dato che questo JRPG si colloca in un passato lontano del medesimo mondo visto in The Messenger. Ma tranquilli, potrete godervi senza problemi il gioco senza aver giocato il titolo del 2018.

Uscito lo scorso 29 agosto su PC, PS5, Xbox Series X|S, PS4 e Switch, oltre che negli abbonamenti di Gamepass e PS Plus, Sea of Stars è l’ennesimo grande titolo uscito in questo memorabile anno videoludico. Abbiamo avuto la possibilità di provare il gioco su PS5 e ci siamo convinti che sia un titolo immancabile nella libreria videoludica di qualsiasi amante dei JRPG. Approfondiamo meglio le sue caratteristiche in questa nostra recensione. Iniziamo.

Il classico viaggio dell’eroe JRPG

Se Sea of Stars è un titolo che si rifà ai grandi classici del genere, la storia che ci vuole raccontare segue decisamente in pieno questa strada. I due protagonisti Valere e Zele sono due predestinati. Nati rispettivamente durante il solstizio d’inverno e durante il solstizio d’estate, i due sin dalla tenera età dimostrano di avere in loro il potere della magia. Valere controlla il potere della Luna, mentre Zele quello del Sole. Questa loro capacità li porterà sin da piccoli a sognare di diventare dei Soulstice Warriors, individui che votano la propria vita a combattere il malvagio Fleshmancer, una potente entità che minaccia il mondo.

Sea of Stars, puzzle

Proprio un evento che vivremo nel prologo di gioco porterà i due protagonisti a intraprendere i propri studi per seguire questa strada e, dopo alcuni anni, iniziare il loro viaggio accompagnati dal fedele amico Garl. Come detto un incipit decisamente classico. Eppure il team di sceneggiatori di Sabotage Studio è stato capace di svilupparlo in modi molto interessanti. La narrativa di Sea of Stars non stanca praticamente mai, offrendo un’avventura capace di alternare momenti leggeri a fasi più oscure, con diversi colpi di scena che sorprendono il giocatore, seppur non sempre in modo totalmente efficace.

Una narrazione che scorre fluida anche grazie alla durata non eccessiva del titolo. Sea of Stars dura infatti sulle 30 ore di gioco, con ora più o meno a seconda di quanto deciderete di intrattenervi con le attività secondarie. Una durata sicuramente atipica per i tempi moderni e ancor di più per il genere di appartenenza. Ma è la durata perfetta per Sea of Stars. Storia e gameplay vengono snocciolati con i giusti tempi, permettendo al giocatore di godersi l’avventura a un ritmo estremamente piacevole.

Anche i protagonisti delle nostre avventure sono in gran parte riusciti, con un cast ben differenziato a livello di personalità e che riesce a creare un bel party. Per assurdo due dei personaggi che non convincono proprio a fondo sono proprio Valere e Zele. I due protagonisti non ci sono dispiaciuti, ma in certi casi li abbiamo trovati un po’ troppo passivi degli eventi e incastrati nel loro ruolo di eroi prescelti. In alcune scene abbiamo quasi avuto la sensazione di avere davanti i tipici protagonisti muti di tanti JRPG, quando decisamente non lo sono.
Segnaliamo infine che Sea of Stars non ha i testi in italiano. L’inglese del gioco in ogni caso risulta essere abbastanza accademico, quindi non richiederà chissà quale sforzo per essere seguito dai più.

No, il combattimento a turni non va abbandonato. Va reinterpretato

Sea of Stars, boss

E così come la narrativa l’abbiamo trovata bilanciata e piacevole, altrettanto equilibrato e stimolante è affrontare la nostra avventura. Sea of Stars ci ha stupiti con un level design davvero di altissimo livello. Le ambientazioni, oltre a essere visivamente straordinarie, sono articolate e interessanti. Sviluppate molto spesso in maniera molto verticale, sfruttano i più livelli per creare zone mai troppo complesse da esplorare, ma capaci di stimolare il giocatore a trovare ogni piccolo angolo della zona.
Allo stesso modo anche i puzzle ambientali che troveremo in mappa o nei dungeon risultano divertenti e variegati, ma forse leggermente troppo semplici in molti casi.

L’esplorazione delle mappe è ulteriormente arricchita da come il team di Sabotage Studio ha deciso di gestire gli scontri nel gioco. Per quanto Sea of Stars si rifaccia ai classici, dice addio agli incontri casuali con i nemici. E allo stesso tempo non troviamo nemmeno dei nemici casuali in giro per la mappa. Infatti, i nemici che vedremo nelle nostre avventure sono stati tutti ben studiati e posizionati dove si trovano con criterio. Grazie a questa scelta ogni scontro con i nemici “normali” risulta essere interessante, poiché spesso ci metterà di fronte un gruppo di nemici non composto a caso, ma capace di farci ragionare e impegnare in ogni battaglia.

Ma con i nemici posizionati in modo così “predefinito” è possibile farmare e livellare il proprio party? Tecnicamente sì. Uscendo e rientrando in un’area infatti i nemici torneranno. Eppure è una cosa totalmente inutile. Sea of Stars abbatte una caratteristica dei JRPG come il grinding, offrendo un’avventura pensata e bilanciata al dettaglio per permettere al giocatore di giocare e non perdere tempo. E attenzione, questo non significa che il gioco sia semplice e incapace di offrire una sfida durante le battaglie. Semplicemente è stato bilanciato proprio con l’idea di non fermarsi a combattere nemici a ripetizione solo per accumulare esperienza. Una logica che si applica anche al denaro.

Progredendo secondo il naturale svolgimento di gioco, infatti, sarà difficile trovarsi a corto di denaro per poter acquistare gli equipaggiamenti e i nuovi oggetti in vendita dai mercanti.
Equipaggiamenti che abbiamo trovato essere pochi, offrendo praticamente zero margine per creare una build per i diversi personaggi che vada oltre l’equipaggiare l’arma e l’armatura migliore possibile. Un po’ più di personalizzazione viene aggiunta dagli accessori, ma nulla di eccessivamente profondo.

Le scarse opzioni di equipaggiamento, unite alla quantità di abilità/magie a nostra disposizione in combattimento, comportano una scarsa personalizzazione del proprio party, tradendo un po’ l’anima da RPG del titolo. Di fatto l’unico modo per personalizzare i nostri personaggi è all’aumento di livello, dove potremo scegliere a quale statistica applicare un bonus aggiuntivo.
Crediamo che la scelta di asciugare in questo modo le possibilità di “build” sia stata fatta per offrire un’avventura divertente e stimolante ma comunque leggera. Lo abbiamo trovato un po’ eccessivo.

Sea of Stars, locks

Nonostante questa importante mancanza per un RPG, Sea of Stars conquista e diverte grazie al suo sistema di combattimento a turni. Molto spesso si sente dire che i turni siano una meccanica ormai vecchia, figlia di un altro tempo e non più adatti ai videogiochi moderni. Ma come altri titoli negli ultimi anni, Sea of Stars dimostra che i turni non vanno abbandonati, ma solo reinventati. E il team di Sabotage Studio lo ha fatto in modo intelligente, regalandoci un sistema con tante opzioni e variabili. Oseremmo dire strategico.

Il primo elemento a cambiare le carte in tavola proviene direttamente da casa Nintendo. Sea of Stars riprende infatti una caratteristica molto amata della serie Mario RPG, permettendo al giocatore di variare la potenza di un attacco o l’efficacia della propria difesa attraverso la pressione di un tasto con il giusto tempismo. Una meccanica davvero importante che può davvero ribaltare le sorti di uno scontro, ma che lo stesso team di sviluppo invita a non considerare come la norma. La finestra del tempismo è infatti molto piccola, pertanto i tutorial di gioco invitano il giocatore a vedere la meccanica più come un bonus che come uno standard durante i nostri scontri. Vi assicuriamo, però, che con un po’ di pratica riuscirete a usarla in modo molto efficace.

Molto particolare poi la gestione dei punti mana. A differenza di altri titoli del genere, i nostri personaggi non arriveranno mai durante il gioco a disporre di riserve di mana sconfinate. Questo perché ogni volta che andremo a fare un attacco base, recupereremo dei punti mana. In questo modo lo scontro ci porterà a sfruttare le nostre magie e abilità senza troppo timore. La cosa ci porta a parlare dei locks, altra meccanica fondamentale del titolo.

Durante le battaglie alcuni nemici potrebbero iniziare a preparare un attacco molto potente. Sopra di loro a questo punto apparirà un contatore dei turni che mancano al lancio dell’attacco e delle icone. Queste icone ci indicheranno quali tipi di attacchi usare per bloccare o rendere meno potente l’attacco in arrivo. I nostri attacchi base faranno un tipo di danno a seconda del personaggio, mentre le magie secondo la stessa logica ne causeranno un altro tipo. Spezzare o quantomeno indebolire gli attacchi dei nemici colpendoli con le giuste mosse sarà davvero fondamentale per poterla spuntare contro i boss di gioco.

Data la scarsa quantità di mana, però, è facile ritrovarsi impossibilitati a causare un danno del tipo necessario in quel momento. Ecco quindi che subentra il Live Mana. Queste piccole particelle verranno rilasciate dai nemici quando colpiti con gli attacchi base. Accumulabili fino a tre unità sul terreno, queste possono essere assorbite dai personaggi per “infondere” il prossimo attacco con il potere magico del personaggio. Ecco quindi che con un solo attacco potremo danneggiare ben due parti dei locks.
Se prendiamo tutte queste parti ciò che ne risulta è un sistema a turni semplice nella struttura, ma eccezionalmente divertente e strategico, che porta il giocatore a valutare le proprie mosse ogni turno, scegliendo con cura quando sfruttare le proprie risorse.

A completare le nostre possibilità in battaglia giunge la meccanica della cucina, legata a doppio filo all’inventario. Sea of Stars separa inventario e borsa da battaglia. La nostra borsa avrà infatti spazio solamente per 10 elementi. E tutti verranno occupati dai piatti che cucineremo, capaci di ridarci vita, mana o rianimarci. Uno spazio così limitato comporta un’ulteriore oculata scelta negli strumenti da portare nelle nostre battaglie.

Chiudiamo questa parte parlando della difficoltà di Sea of Stars. Invece di offrire un’unica via, o dare l’opzione di scegliere tra le tradizionali Facile, Normale e Difficile, il team di Sabotage Studio ha optato per una via molto più personalizzabile. Nel gioco avremo infatti a disposizione le Relics, degli elementi trovabili durante l’esplorazione o acquistabili. Grazie a queste reliquie potremo alterare alcune meccaniche di gioco, andando a facilitare o complicare la nostra avventura. Ad esempio, una delle relics fa in modo che il nostro party recuperi vita e punti mana dopo ogni scontro, semplificando molto il gioco. Altre relics sono più simili a quality of life, come quella che fa apparire un lampo arcobaleno quando prendiamo il tempismo giusto di una difesa o di un attacco.

Con una direzione artistica così si vince in partenza

Sea of Stars, pixel-art

Eppure, per quanto possiamo aver apprezzato narrativa e sistema di combattimento del gioco, la vera stella in questo mare può essere solo una. Parliamo naturalmente della fantastica direzione artistica di Sea of Stars. Siamo convinti che la pixel art messa in scena da Sabotage Studio sia una delle migliori mai viste, con una pulizia e una scelta cromatica praticamente perfetta in ogni singolo scenario del gioco. Esplorare le mappe, i dungeon e le città è incantevole. E se a questo aggiungiamo le eccellenti musiche composte da Rainbowdragoneyes e dal leggendario Yasunori Mitsuda, autore dietro le note di un classico eterno come Chrono Trigger, il pacchetto è completo.

Una direzione artistica che aiuta a immergersi completamente nel mondo di gioco, facendo venire voglia di esplorare ogni angolo e aspetto del titolo. Non mancano infatti le opportunità per deviare dalla strada principale e immergersi in attività secondarie. Potrete ad esempio farvi una partita a Wheels, un interessante minigioco basato su una roulette. A ogni turno potremo far girare per tre volte una roulette, ottenendo dei simboli. In base al risultato potremo alzare delle difese per i nostri punti vita, oppure potenziare le due pedine personaggio a nostra disposizione per attaccare. Vi assicuriamo che spiegarlo non è semplice, ma da giocare risulta chiaro e divertente.

Potrete ulteriormente immergervi nel mondo di gioco andando a esplorare le missioni secondarie, ben studiate e non messe tanto per allungare il minutaggio di gioco. O ancora ascoltare le storie che approfondiscono il passato del mondo di Sea of Stars parlando con una simpatica canta storie presente negli accampamenti. Insomma, gli elementi che invitano il giocatore a vivere in pieno il mondo di gioco non mancano.

Conclusioni

In un anno videoludico ricco di quantità e qualità come il 2023 risulta senza dubbio difficile emergere per le produzioni più piccole. Soprattutto se sei un RPG, ed esci esattamente in mezzo a uno degli RPG migliori di sempre e a uno dei più attesi di sempre. Eppure Sea of Stars è riuscito a farlo. Ad attestarlo ci sono le tantissime copie vendute in appena una settimana, nonostante la sua presenza al lancio sia su Gamepass che su PS Plus Extra/Premium.La grandiosa pixel-art del titolo è stata sicuramente un biglietto da visita importante per attirare l’occhio dei giocatori su questa produzione. Il resto lo ha poi fatto l’ottimo lavoro svolto per prendere il sistema a turni e renderlo il più attivo possibile. Tanti piccoli elementi capaci di rendere ogni scontro divertente e degno d’attenzione. Se il tutto viene corredato da una narrativa riuscita, il successo è assicurato.
Nonostante le sue imperfezioni e ingenuità, Sea of Stars è riuscito a farci vivere la sua magia e farci innamorare ancora una volta di un genere classico che speriamo possa non morire mai. In un anno ricco di qualità, Sea of Stars è una gemma scintillante che ogni appassionato di JRPG deve giocare. E rappresenta anche un entry point perfetto al genere per tutti gli altri.

Sea of Stars, cover

Sea of Stars

Voto - 8.5

8.5

VOTO

Sea of Stars è un JRPG di stampo classico sviluppato da Sabotage Studio, che porta tanta innovazione nel genere e mette in scena una direzione artistica capace di lasciare senza fiato

User Rating: Be the first one !

Articoli correlati

Samuel Bianchi

Samuel Bianchi

Videogiocatore svezzato dalle sapienti mani della prima Playstation e dal Sega Mega Drive, nel tempo ha sviluppato un interesse particolare per i giochi di ruolo. Cresciuto vivendo il videogioco in solitaria, ora ha un forte desiderio di analizzare il mondo videoludico con gli altri appassionati, approfondendone le capacità aggregative e comunicative, tipiche della grande arte.

Condividi