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One Piece – Netflix: quali archi narrativi del manga potrebbe adattare la stagione 2?

One Piece di Netflix, così come ampiamente descritto in uno dei nostri recenti articoli, potrebbe avere a breve una conferma ufficiale riguardante la seconda stagione, visto l’incredibile successo ottenuto in questi giorni dalla prima, a quanto pare capace di superare anche serie di punta come Stranger Things e anche Mercoledì. In attesa dell’ufficialità possiamo iniziare a speculare sugli archi narrativi adattati negli episodi futuri, basandoci sulla stessa “metrica” adattata in queste prime puntate.

Gli 8 episodi della prima stagione con un totale di circa 50/60 minuti sono riusciti a trasportare sul piccolo schermo circa 5 saghe, non riuscendo a coprire in toto tutti gli eventi presenti all’interno della saga dell’East Blue. Rogue Town infatti manca e se avete visto la serie avete anche avuto occasione di capire come hanno gestito il tutto, lasciando al momento la saga in sospeso: quindi la suddetta farà da apripista alla potenziale seconda stagione, coprendo molto probabilmente in una sola puntata tutto l’arco narrativo di Rogue Town, avente 5 capitoli (96 a 100).

Per forza di cose e rispettando il manga la storia segue la “Saga del Baroque” dove i Mugiwara aiuteranno Bibi a raggiungere il Regno di Alabasta. Ora, basandoci sulla prima stagione di questo live action composto da 8 episodi e tirando in ballo il modo in cui Netflix ha adattato il tutto, la prossima stagione dovrebbe chiudersi proprio con la Saga di Alabasta, portando a termine questa seconda grande storia.

One Piece Netflix

I prossimi archi narrativi di One Piece

Noi non sappiamo ancora il ritmo di Netflix per questo live action, data la possibilità di una seconda stagione composta da 10 episodi piuttosto che 8. In quel caso potrebbe esserci un adattamento di circa 6/7 saghe, immolando così il pubblico anche all’interno della Saga dell’isola del cielo, anche se al momento faremo delle ipotesi calcolando sempre 8 episodi.

Come anticipato la prima puntata della seconda stagione adatterà senza dubbio tutti gli eventi comprensivi di Rogue Town, chiudendo così il discorso Mare Orientale. Sempre nella prima saranno inseriti i primi dettagli della Saga della Baroque, cominciando quindi con Lovoon (copre 5 capitoli del manga, quindi metà puntata forse), chiudendo e adattando il tutto nella 2×02, iniziando sempre nello stesso episodio con la saga di Whisky Peak (9 capitoli del manga).

One Piece: possibili durate e adattamenti degli archi narrativi

One Piece - Netflix: il live action avrà una seconda stagione?

Passiamo poi alla Saga di Little Garden (15 capitoli), quella di Drum (25 capitoli), per poi finire con quella di Alabasta (63 capitoli). Essendo quest’ultima davvero molto lunga probabilmente sarà tagliata parecchio e narrerà solamente gli eventi più importanti, così come fatto con la prima stagione. Se la medesima sarà composta da 8 episodi le ultime tre saghe citate qui dovrebbero coprire gli episodi 3 (Little Garden), episodi 4 e 5 (Drum) e infine con 6, 7 e 8 la Saga di Alabasta contenente circa 63 capitoli. Verso la fine della stagione ci saranno alcune scene tratte dalla Saga dell’isola del cielo, anticipando gli eventi anche di una terza stagione.

Questo è solamente un’ipotesi e Netflix potrebbe cambiare tutto aggiungendo nella seconda stagione 10 episodi, iniziando così anche l’adattamento della terza grande saga di One Piece. Basandoci però su quanto visto con la prima, pressappoco dovrebbero essere questi citati gli archi narrativi adattati nelle prossime puntate, rammentandovi di come molte cose saranno tagliate e cucite per funzionare alla perfezione con i ritmi televisivi.

One Piece - Netflix: un degno live action dal cuore pulsante (Recensione)

Leggi anche: One Piece – Netflix: potrebbe arrivare a breve la conferma di una seconda stagione?

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Nicola Gargiulo

Nicola Gargiulo

Grafico e Copywriter di professione, nerd per ossessione. Cresciuto a latte, anime, videogiochi, film, serie TV, manga e fumetti cerco di diffondere il "verbo" tramite la parola scritta e lo spazio concesso dall'internet e dai capoccia di Dr. Commodore, detti anche "Gorosei".

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