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Carte Pokemon, condannata a 31 mesi di carcere per una truffa di 200.000 dollari

Quando si parla di carte collezionabili, il franchise dei Pokemon è famoso per avere alcune delle carte più preziose in circolazione. Molti pezzi rari sono stati infatti venduti all’asta per migliaia di dollari.

Qualche tempo fa vi avevamo ad esempio parlato della carta di Pichu disegnata da un bambino che era stata venduta all’asta per oltre 25.000 dollari diventando così la carta dedicata alla creatura più costosa della storia del brand.

Ormai non ci sorprende più sapere che questi collezionabili possano diventare piuttosto costosi. Da ricordare su tutti la carta venduta al prezzo più alto, cioè a circa 6 milioni di dollari, acquistata da Logan Paul. La carta in questione è la versione Illustrator di Pikachu che il collezionista ha sfoggiato anche durante la sua partecipazione all’evento Wrestlemania.

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Carte Pokemon acquistate e mai ricevute

Nei giorni scorsi è stato riportato dal South China Morning Post che una donna dell’età di 26 anni è stata condannata a dover scontare 31 mesi di carcere dopo essersi dichiarata colpevole di quattro capi d’accusa per truffa. 
L’imbroglio per cui Koh Jia Wen è stata arrestata riguarda un’ingente somma di denaro sottratta a persone che avevano preordinato le carte senza mai riceverle.
Il valore totale delle transazioni ammonta a oltre 200.000 dollari.

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La donna non è nuova a tali pratiche, già era stata arrestata infatti per aver tentato tramite dei raggiri l’acquisto di alcuni iPhone nuovi senza versare nessuna somma alla compagnia telefonica di Singapore, Singtel.

Nel 2021, un collezionista aveva preordinato 74 scatole, ognuno dei quali conteneva sei box, trasferendo sul conto di Jia Wen quasi 62.000 dollari statunitensi. In seguito, tra febbraio e maggio 2022, un altro acquirente ha acquistato dalla donna carte per un valore di circa 60.000 dollari anch’egli senza mai ricevere nulla.

La questione si è risolta quando un membro del gruppo Facebook dedicato al Card Game di Pokemon è intervenuto denunciando le pratiche illegali messe in atto dalla donna che, nella sentenza ricevuta ha ricevuto l’aggravante di essere stata già coinvolta in truffe simili già altre 13 volte in passato.

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Fonte: 1

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Davide Conte

Davide Conte

Classe 1992. Nato sull'isola di Lost, figlio di Sony e Microsoft, cresciuto in sala giochi. Nessuno mi ha mai battuto a Puzzle Bobble.

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