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Quentin Tarantino e i “Trigger Warnings”: L’arte non è un offesa

Quentin Tarantino, il regista più irriverente di Hollywood, condivide un idea che molti potrebbero valutare incauta e inappropriata. L’autore infatti si scaglia contro i “trigger warnings“, affermando: “l’arte non è un offesa, è veramente ridicolo offendersi per il contenuto di un film!” Sono queste le parole di Quentin Tarantino nell’intervista rilasciata a La Libération.

Chi si lascia offendere da un film “ha una mente molto ristretta“. I termini usati da Quentin Tarantino sono decisi e molto chiari, più o meno come le immagini e i dialoghi delle sue sceneggiature, sempre capaci di sconvolgerci con fatti e violenza al limite dell’inverosimile, mostrando però i nervi scoperti della società americana e alle volte anche di quella mondiale.

La scomodità di questa affermazione è palese, legata naturalmente alla realtà dei nostri giorni dove la sensibilità dello spettatore viene messa molto spesso al primo posto. Parliamo di una delle menti più brillanti e visionarie del panorama cinematografico holliwoodiano, se non mondiale, che in tutti i suoi film spinge l’ago della bilancia ben oltre il peso del politicamente corretto, esasperando la natura umana lasciandola senza filtri sociali. In poche parole parliamo di un uomo che conosce sicuramente la differenza tra realtà e finzione.

Tarantino

Quentin Tarantino e il limite della violenza

In rari casi, posso capirlo … c’è un film che è uscito negli ultimi dieci anni – non lo citerò – che mi ha davvero offeso, ma più ci pensavo, più mi rendevo conto che era un mio problema … L’ho trovato razzista. Volevo picchiare il regista. Penso ancora che sia un film razzista. Ma è solo un fottuto film, amico

Per comprendere meglio il pensiero di Quentin Tarantino citeremo un’altra intervista rilasciata a Variety, dove il regista definisce molto chiaramente dove colloca il limite della violenza. “Ho un grosso problema con l’uccisione di animali nei film. È un ponte che non posso attraversare“. Afferma l’autore, “Anche gli insetti. […] non pago per vedere la morte vera. Parte del modo in cui funziona tutto questo è che è solo una finzione. Per questo riesco a sopportare le scene violente, perché stiamo solo cazzeggiando

tarantino kill bill 3
Quentin Tarantino parla di un eventuale Kill Bill 3

Ha proseguito: “A qualche animale, a qualche cane, a qualche lama, a qualche mosca, a qualche ratto, non frega un cazzo del tuo film. Ucciderei un milione di topi, ma non voglio necessariamente ucciderne uno in un film o vederne uno ucciso in un film, perché non pago per vedere una morte vera“. Detto dal re della violenza cinematografica, questo magari non convincerà tutti riguardo la sua opinione sui trigger warnings, ma sicuramente avvicina ancora più gli appassionati alla sua visione.

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