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System Shock (Remake), la recensione: si torna a Citadel Station come mai prima d’ora

System Shock torna dopo 29 anni in una veste completamente nuova, con nuovi accorgimenti di gameplay ma con una struttura che rimane fedele all’originale.

Il gioco, sviluppato da Nightdive Studios ha il difficile compito sia di far innamorare nuovi giocatori di un titolo con molti anni sulle spalle sia di non deludere i fan del capitolo originale.

La riuscita del gioco è ottima, e si vede quanto il team tenesse alla buona riuscita del progetto, ma restate con noi e seguiteci nella nostra recensione completa per i dettagli.

copertina system shock remake recensione

In my talons, I shape clay, crafting life forms as I please.

L’anno è il 2072 e noi, un abilissimo hacker, veniamo incastrati da Edward Diego, dirigente della TriOptimum Corporation, mentre cercavamo di accedere a dei file criptati della Citadel Station una stazione spaziale di proprietà dell’azienda.

Diego propone un accordo inaspettato: tutte le accuse contro l’hacker saranno semplicemente annullate, a patto che quest’ultimo modifichi il codice sorgente di SHODAN, l’intelligenza artificiale che controlla la stazione, per rimuovere i suoi controlli morali inibitori per motivi a noi sconosciuti, ma che di certo non porteranno a nulla di buono.

Dopo aver superato le barriere protettive di SHODAN, rimuovendo le sue restrizioni etiche e consegnando il controllo all’insidioso Diego, il protagonista si sottopone a un’operazione chirurgica per impiantare un’interfaccia neurale nel suo cervello, per poi finire in coma per sei lunghi mesi. Al nostro risveglio scopriremo che SHODAN ha preso il controllo totale della stazione. Ogni androide a bordo è diventato ostile ed ogni membro dell’equipaggio umano, invece, è stato sottoposto a terribili mutazioni, trasformato in spaventosi cyborg o spietatamente eliminato.

La trama di System Shock è una delle più memorabili della storia del videogioco, condita da un’atmosfera cupa e dei personaggi scritti davvero “da manuale”, e siamo felici di rivedere la stessa storia riproposta con una veste grafica completamente aggiornata che però mantiene un velato stile pixel art che non ci fa perdere il contatto con la visione futuristica che i creatori originali volevano dare al capitolo originale del ’94.

System Shock Gameplay 8

Cosa cambia in questo remake?

Il primo System Shock ha ormai quasi trenta anni sul groppone, e nonostante la pubblicazione di una “Enhanced Edition” sarebbe stato assurdo mantenere i comandi e gli elementi GUI originali, per questo motivo l’intera interfaccia è stata rinnovata e ora risulta MOLTO più pulita rispetto al passato, senza troppi fronzoli e degna davvero di un gioco del 2023.

I comandi sono stati rivisti (tenete conto che nel Dicembre ’93 uscì il primo Doom e non c’era uno standard sui comandi nei videogiochi. Va da sé quindi che in System Shock, uscito a Settembre ’94, per esempio ci si muoveva con l’improponibile combinazione di comandi ASDX) e la gestione dell’inventario è stata semplificata, nonostante resti comunque un elemento con cui fare l’abitudine data la sua complessità generale.

I comandi di default su controller invece non sono studiati proprio al massimo dell’ergonomia, e nonostante l’uscita prevista per PlayStation 4, PS5, Xbox One e Xbox Series X/S si poteva lavorare un po più sulla disposizione dei tasti per chi ci giocherà senza la possibilità di collegare mouse e tastiera. Fortunatamente i pulsanti sono tutti rimappabili, ma sarebbe stato bello avere “la pappa pronta” fin dall’inizio.

System Shock Gameplay 1

A livello grafico invece ci troviamo davanti ad un mezzo miracolo, visti gli ultimi trascorsi con i giochi PC. Il gioco con tutte le impostazioni al livello “Ultra”, sulla nostra configurazione di prova (Ryzen 5 5600X, 3060Ti, RAM 32GB DDR4 e SSD) viaggia tranquillamente sui 150/170 FPS con anche picchi di 250FPS nelle situazioni di esplorazione più calma.

Il merito di queste prestazioni “stranamente” ottime sarà sia da attribuire all’ormai super-collaudato Unreal Engine 4, sia ad un ottimizzazione davvero a regola d’arte, sia allo stile grafico del gioco, che è davvero gradevole sulla lontananza, ma che a causa della sua natura pixel-art perde un po la magia se ci si avvicina troppo agli oggetti, che risultano cubettosi e a bassa risoluzione. Nonostante tutto però questa è una scelta stilistica che onestamente apprezziamo e che ben si addice alla natura di remake di questo System Shock.

System Shock Gameplay 2
Le armi da fuoco sono strumenti da non sprecare contro i mutanti più deboli

Nello spazio nessuno può sentirti urlare

System Shock è davvero uno dei classici della storia dei videogiochi, e lo si nota anche dopo soli 5 minuti di gameplay, nel quale troviamo elementi che negli anni sono stati ripresi molto spesso su tantissimi generi e giochi, primo fra tutti Bioshock.

Nella stazione spaziale troveremo mutanti, enigmi, registrazioni da raccogliere, e moltissimi altri elementi che poi a distanza di 13 anni hanno dato luce al capolavoro di Irrational Games (che guarda caso ha lavorato a System Shock 2 ndr.). Per i più giovani o chi non ha mai avuto la possibilità di provare l’originale System Shock, il gioco si alterna tra “realtà” e “cyberspazio”, dove nel primo caso controlleremo il nostro Hacker nella lotta per la sopravvivenza nella Citadel combattendo contro ogni tipo di minaccia e risolvendo ogni enigma, mentre nel secondo controlleremo il nostro “avatar” nella ricerca di elementi da distruggere per sbloccare porte ed elementi essenziali per il proseguimento nel gioco.

Gli enigmi del gioco, tra l’altro, sono molto ben studiati, e saranno in grado di spremere le vostre meningi senza nessun suggerimento, completamente in controtendenza rispetto ai videogiochi moderni. Risparmiare le armi più forti per le situazioni critiche sarà imperativo, e ogni oggetto va sfruttato con parsimonia per evitare di ritrovarsi a secco nei momenti più concitati.

System Shock avatar gammeplay
Modalità Avatar

In conclusione

System Shock remake è un esempio di come fare un remake nel 2023, con tutto il core del gioco originale rimasto intatto ma con ammodernamenti e migliorie che rendono l’esperienza originale più fruibile dalle nuove generazioni e più apprezzabile dai fan di lunga data, che sicuramente ameranno questa riedizione.

Il gioco ha davvero pochissimi difetti nella sua esecuzione e va a colmare quel vuoto che Looking Glass Studio aveva lasciato in tutti questi anni di semi-abbandono del franchise. Il suo essere volutamente complesso nelle meccaniche e lo stile grafico retrò possono essere deterrenti per i nuovi giocatori, che però se saranno abbastanza audaci da prendere la mano con comandi e interfaccia si troveranno tra le mani probabilmente la migliore versione di un capolavoro della storia del videogioco (tra l’altro disponibile con tutti i testi in italiano, per la prima volta in modo ufficiale)

System Shock Pro e Contro

System Shock (2023)

Voto

/10

System Shock (2023) è il remake del gioco del 1994 System Shock, sviluppato da Nightdive Studios e pubblicato da Prime Matter per PC Windows, Mac, Linux, PlayStation 4, PS5, Xbox One e Xbox Series X/S

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Rino Lazzizzera

Rino Lazzizzera

Nato (quasi) con la prima xbox in mano. il mio primo videogame è stato The Getaway per PS2 ed è stato letteralmente amore a prima vista (mai vista una alfa romeo in un videogioco prima di allora). Appassionato di videogiochi ma anche di Informatica, Tecnologia e Meccanica. Mi trovate praticamente ovunque e su qualunque piattaforma con il nick "Nevarnost"

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