Che i Pokémon possano ispirare anche alcune cose del mondo reale non è per niente inusuale. Molti mostriciattoli tascabili hanno ispirato i nomi di alcune nuove specie di animali, anche se queste ultime sono ben lontane dalla vera ispirazione di questi mon. Basti pensare ad esempio Articuno, Zapdos e Moltres, che hanno ispirato i nomi di una nuova specie di insetti australiani, i Bimburrum Pyrochroidae.
Pochi mesi fa l’ultracreatura Pheromosa è stata l’ispirazione principale per creare il nome di una specie di scarafaggio della famiglia Nocticola, la Nocticola pheromosa.
Avete però mai sentito di un PoKémon che ha ispirato il nome della via di una città? È quello che sta accadendo a Las Vegas, dove un nuovo quartiere sta nominando le sue vie con nomi degli iconici mostriciattoli creati dai creativi di Game Freak.
Snorlax, Jigglypuff e altri Pokémon ora fanno parte di una città!
In una recente intervista a KLAS 9 News NOW, la costruction mangaer di Harmony Homes LLC Andrea Miller ha parlato della difficoltà di scegliere nomi delle vie per il nuovo quartiere Serenity Place. I nomi da scegliere per il quartiere erano davvero tanti, e Miller ha dichiarato che i suoi figli di 11 e 14 anni l’hanno aiutata nella scelta, consigliandole i nomi di diversi Pokémon di prima generazione: Jigglypuff, Squirtle, Snorlax, Charmander e Charizard.
Miller ha apprezzato i consigli dei figli, soprattutto Jigglypuff: “Quando ho sentito Jigglypuff, ho tremato. Quando torni a casa da lavoro dopo una brutta giornata e devi girare per Jigglipuff Lane, il nome ti farà sorridere“.
Se si cerca Serenity Place su Google Street View si possono vede le prime immagini delle vie che hanno i nomi di Snorlax e Squirtle. Le immagini mostrano solo i cartelli, in quanto le strade sono ancora in costruzione. In futuro sarà eccitante vedere le immagini delle vie che hanno i nomi di questi mon, o addirittura viverci. Acquistare una cosa in quelle vie richiederà una gran quantità di soldi, visto che nel Nevada una casa parte da un valore di 450 mila dollari.
